Una calda giornata di luglio sta volgendo al termine. Mi rinfresco a bordo dell’incantevole piscina di una splendida e caratteristica masseria pugliese, sorseggiando un bicchiere di Locorotondo fresco di ghiacciaia. Dividiamo la pace e la bellezza del luogo con un'altra famiglia e quindi non posso esimermi dal raggiungerli e offrire loro un calice di bianco locale. Partono le rituali presentazioni: “Salve, Marco Lori, fresco di Bibenda Executive Wine Master” “Piacere, Giacomo Rossi, produttore di vino.” La cosa comincia a farsi interessante. Giacomo, come i suoi soci in affari Paolo Marcellini e Carlo Giudice, lavora tra cinema, televisione e pubblicità ma tutti e tre, nauseati dalla deriva mercantilistica in cui è precipitata la loro principale occupazione, decidono qualche anno fa di cambiare le loro vite lavorative, facendo un grande salto nel mondo del vino. Paolo e Carlo hanno casa nei pressi di Acervia, nella provincia di Ancona, e insieme a Giacomo trascorrono molto tempo da quelle parti. Tant’è che quest’ultimo si innamora letteralmente di quei luoghi e decide di mettersi alla ricerca di un casale da acquistare. Le grandi storie come i grandi amori nascono per caso e sempre per caso, nel loro girovagare, si imbattono nell’azienda Col di Corte, al cui ingresso campeggia un grosso cartello con la scritta “vendesi”. Entrano, più per caso che per interesse ed è subito amore a prima vista, da quel momento non ne sono più usciti.
Ci troviamo a Montecarotto, nella terra del Verdicchio dei Castelli di Jesi, tra Fabriano e Ancona da cui entrambe dista una cinquantina di chilometri. Il 2011 lo passano insieme ai vecchi proprietari, approfittandone per convertire tutto a biologico e alla fine del 2012 prendono definitivamente le redini dell’azienda. Dodici ettari vitati suddivisi in 11 appezzamenti in cui trovano dimora Verdicchio, Lacrima, Montepulciano, Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Da lì escono 40.000 bottiglie (il 50% del reale potenziale), suddivise tra bianchi, rosati, rossi e un passito. Sono ancora agli inizi e il rischio di una sovrapproduzione non possono proprio correrlo. Tutti i vini sono realizzati in collaborazione con l’enologo, poco più che trentenne, Claudio Caldaroni, laureato in enologia e con un passato lavorativo in California, Nuova Zelanda e Sicilia. Non c’è ancora nei proprietari un’idea precisa di che tipo di vino vogliono produrre, ma le uniche e categoriche indicazioni trasmesse al loro winemaker sono quelle di avere prodotti di qualità esenti da “schifezze” chimiche: vini con la possibilità di essere rivisitati anno dopo anno e che lascino delle aperture a idee uniche e innovative. Sarà stata la piacevole frescura della piscina o il suo racconto fiero e passionale o, sicuramente, il fatto che il Locorotondo era bello che finito, passiamo all’assaggio dei suoi di vini rigorosamente custoditi e messi a “temperare” nel frigo della masseria.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Col di Corte 2012 (13,5% vol) propone dei caratteristici riflessi verdolini, un naso floreale e agrumato e un palato fresco e armonico. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Anno Uno 2012 (13,5% vol) è paglierino dai bagliori verdi, con note di pesca matura, frutta esotica e fiori gialli. Acidità perfettamente bilanciata dal calore dell'alcol in bocca. Il Col di Corte Rosato 2012 (13% vol), blend di Sangiovese e Lacrima si presenta straordinariamente fresco dei profumi di rose, lampone e melograno, così come in bocca è caratterizzato da una buona acidità e piacevolezza. Il Col di Corte Rosso 2012 (13% vol), da uve Montepulciano, è fresco, profumato e strutturato. Esprime potenza e capacità evolutiva. L’Anno Uno Rosso 2012 (13% vol), da Montepulciano, Cabernet Sauvignon e Lacrima, esprime un olfatto di viola, rosa, visciole, erbe aromatiche e macchia mediterranea. Aromi che si ritrovano al sorso, fresco e speziato. E per finire in dolcezza il Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito 2011 (14,5% vol), di colore oro antico e dai profumi di dattero, zenzero e miele. Straordinaria freschezza e sapidità al sorso, perfettamente bilanciato dalle note morbide e speziate.
Il mercato di riferimento di questa cantina è l’Italia ma da poco la loro qualità è stata scoperta anche in Cina e in Germania. Qualche bottiglia ha cominciato a trovare degli estimatori in Canada e in cantiere c’è un progetto per approdare nel mercato sattunitense. Ma il primo amore è sempre difficile da dimenticare. Giacomo continua nel suo lavoro di produttore e nel 2014 è uscito in sala, grazie a Lucky Red. Un documentario diretto da Jonathan Nossiter (sì, esatto, quello di Mondovino) dal titolo Resistenza Naturale “Quattro storie diverse unite da un unico e profondo amore: quello per la propria terra” che ha riscosso un grande successo in Francia dove è stato proiettato in 40 sale per 6 settimane. “Tra un po’ sarà disponibile in dvd”, mi dice Giacomo a fine serata e bevuta. Ve lo avevo detto che la cosa si era fatta interessante.
Col di Corte
Via San Pietro, 19/A
60036 Montecarrotto (AN)
Tel. 0731 89435
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