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Vernatsch, per gli amici Schiava
Dal 1975 al 2015, una verticale pazzesca che ha riguardato uno dei vitigni simbolo della presenza della vite in Alto Adige da oltre mille anni.
Pubblicato il 02/02/2017
“Finalmente […] scorsi nel sole già alto, la valle in cui giace Bolzano. Circondata da erte montagne coltivate fino ad una certa altezza, essa è aperta a mezzogiorno, mentre verso nord è protetta dai monti dl Tirolo. Un’area mite e dolce spirava dappertutto. […] Le colline ai piedi dei monti sono coltivate a vigne. Le viti sono disposte su lunghi pergolati bassi; i grappoli azzurri pendono graziosamente dall’alto e maturano al calore del suolo sottostante.”

Questo è ciò che Goethe vede e “sente” passando dal Brennero a Verona nel suo “Viaggio in Italia”, iniziato fra il 1786 e il 1788. Un mondo immerso in un mare di luce che rapisce il poeta con carezze lasciate sul viso da un’aria mite e che si consuma nell’idea romantica di un modello di vita che segna l’unione indissolubile fra l’antico e l’attuale. Le vigne a pergola sembrano stagliarsi su questo orizzonte brillante, unendosi ai colori del granturco e a quelli dei prati di fine estate.
 
Le vigne dell'Alto Adige
L’Alto Adige è da sempre territorio di forti contrasti linguistici, culturali, climatici, politici. Racchiuso in un guscio di tradizioni antichissime, spinto da continue pulsioni all’innovazione, ha sempre visto nella Vernatsch il suo riconoscimento più vivo e popolare di terra di confine. Vernatsch o Schiava (prende anche il nome di Trollinger nel sud della Germania) è uno dei vitigni simbolo della presenza e allevamento della vite in Alto Adige e in Trentino da almeno mille anni. Di probabile discendenza croata (ma gli altoatesini ne rivendicano con forza l’autoctonia) ha trovato nel Sud Tirolo la sua patria di elezione, il luogo giusto dove fermarsi e formarsi, assumendo una precisa identità e rispondendo alle esigenze locali che l’hanno voluta per anni agreste e pallida e che solo ultimamente le hanno permesso di mostrare il suo carattere più elegante e raffinato.

Un forte legame con il territorio confermato nella prestigiosa verticale “Vernatsch aus Gschleier 1975-2015”, svoltasi presso la Cantina Girlan lo scorso 16 gennaio. La Cantina Girlan nasce nel 1923 con sede in un maso storico del XVI secolo. Attualmente conta circa 200 famiglie di viticoltori con una superficie vitata di circa 215 ettari. “Gschleier” (dal nome di un’antica guarnigione romana) è una vigna posta sul versante nord-ovest di Cornaiano, su una collina morenica a circa 430 metri s.l.m. Il composito terreno argilloso, ghiaioso e calcareo unito ad un’esposizione a sud, garantisce alla Schiava di esaltare la propria personalità e la propria propensione all’invecchiamento. Le viti più antiche hanno dagli 80 ai 100 anni, con una resa assai bassa che oscilla dai 50 ai 60 quintali per ettaro. Una verticale preziosa, unica, finalizzata alla conoscenza di un vitigno e di un vino che negli ultimi anni sta conoscendo – riprendendo Goethe – una “Wiedergeburt”, una vera e propria rinascita finalizzata alla ricerca di una prontezza di beva unita all’esaltazione di quei profumi suadenti e allettanti che da sempre la caratterizzano.
 
La Cantina Girlan
Negli anni presi in esame che vanno dal 1975 al 2015, ha colpito la capacità di questo vitigno di donare sensazioni eleganti di ciliegia croccante, lampone, marzapane, caramella acidula, fiori ed erbe alpine nelle annate più giovani, e rabarbaro, foglia di carciofo, erbe officinali ed aromatiche, fino a sorprendenti e ricercate note di fungo, fogliame secco e sottobosco nelle annate più lontane. Un vitigno che fa della diversità il suo vanto più grande, rafforzando non solo il profondo legame con il territorio ma restituendo, nella diversità di condizioni più o meno favorevoli di crescita e maturazione, la sua unicità e integrità. Il 1976 ha mostrato una Schiava fine, pregevole, ancora carica di vitalità, con una spinta acido-sapida davvero impressionante, e le annate 1990 (spettacolare), quelle del 2007 e 2010 hanno colpito per densità e ricchezza di memorie olfattive e gustative di lunghissima persistenza. Ha chiuso la degustazione una piacevolissima 2015, ancora tutta da scoprire, fra profumi di viola e marasca, in un gioco gustativo di sapidità e vigore, che ribadisce, se ancora se ne sentisse il bisogno, la simbiosi assoluta con questa terra straordinaria.
 
GIRLAN
Via San Martino, 24
39057 Cornaiano BZ
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