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44° FORUM - Intervento ANGELA VELENOSI
L'intervento della Produttrice di Olio e Vino, Angela Velenosi
Il Mondo dell’Olio

È un vero privilegio farmi portavoce, in un contesto come quello odierno, di una delle eccellenze della nostra Italia e rappresentare brevemente quanta ricchezza si possa nascondere dentro quella bottiglia di extravergine, che si presenta ogni giorno sulle nostre tavole ed è considerato, da molti una presenza scontata, non immaginando che dietro quelle gocce di olio che incontrano i nostri cibi, si possa nascondere una ricchezza che va oltre la percezione  collettiva del semplice condimento.

L'olio d'oliva affonda le sue radici nella civiltà greca, e ancora oggi è simbolo di qualità e salute: il termine "Oikos" (casa) nel greco antico è alla base delle parole "economia" ed "ecologia", due concetti strettamente connessi poiché l’olio d'oliva  garantiva benessere e prosperità familiare. Non solo un prodotto di valore economico dunque, ma anche un emblema dell'equilibrio tra uomo e ambiente, un elemento che incarna la sostenibilità e il rispetto per la biodiversità. Il ramo d’olivo rappresenta la pace e la convivenza.

La dieta mediterranea, di cui l'olio d'oliva è protagonista indiscusso, è molto più di un semplice modello alimentare: è una filosofia di vita, un esempio di saggezza nel vivere quotidiano. Questo alimento nutre il corpo_2022, ma è anche un simbolo di convivialità, e di legame con il territorio. Non a caso, l'olio d'oliva è uno degli elementi che contraddistingue il paesaggio mediterraneo, caratterizzando con i suoi uliveti secolari regioni intere e definendo l'identità di molti luoghi. Negli ultimi anni, la tutela della biodiversità ha assunto un'importanza sempre maggiore, tanto che nel 2022 l'articolo 9 della Costituzione italiana è stato integrato per includere esplicitamente la protezione della biodiversità e delle tradizioni locali accanto alla salvaguardia del paesaggio e del patrimonio storico-artistico.

L’ambiente non viene più considerato come un oggetto, ma come un valore primario costituzionalmente protetto, che va salvaguardato nel rispetto delle future generazioni.

Questo aggiornamento normativo sottolinea l’importanza di preservare le varietà autoctone di olive, le tecniche di coltivazione tradizionali e le conoscenze legate alla produzione dell’olio d’oliva, che rappresentano un'eredità inestimabile per le generazioni future. Le guide agli Oli Extravergine d’Oliva riflettono la varietà e la ricchezza delle cultivar regionali.

Per un Paese come il nostro, avviare una progettualità basata sull’incontro  tra estetica ambientale e crescita economica nel settore olivicolo, non sarà difficoltoso in quanto l’Italia a differenza di molte altre nazioni, può contare già su una grande biodiversità olivicola e un  panorama ampelografico unico con più di 538 varietà  censite, territori  altamente vocati, con un buon numero di denominazioni riconosciute,  42 DOP  e  8 IGP.   Il valore aggiunto nel “Sistema Italia“ rappresentato dai prodotti con Indicazione Geografica, celebra non solo l’eccellenza della produzione olivicola italiana, ma promuove anche una consapevolezza più ampia riguardo alla connessione tra la qualità dei prodotti e la loro provenienza geografica.

In termini produttivi, l’Italia con le sue 619 IMPRESE OLIVICOLE, i  4327 FRANTOI ATTIVI, conserva la sua posizione di rilievo a livello mondiale sia per la produzione, sia per l’esportazione, con una cifra significativa di 359 mila tonnellate nel 2022. Questi dati confermano inequivocabilmente il ruolo predominante che l’Italia svolge nel panorama internazionale dell’olio extravergine d’oliva, riflettendo la continua eccellenza e competenza del settore.  

Per questo l'olio d'oliva riveste un ruolo cruciale anche nell'economia italiana. L'Italia è il secondo produttore mondiale di olio d'oliva. Solo nel 2024 il valore dell’export è stato di 3 miliardi, con una crescita del 45% rispetto all’anno precedente. Il settore coinvolge oltre un milione di ettari coltivati a ulivi e impiega direttamente e indirettamente centinaia di migliaia di persone, dalle fasi di coltivazione fino alla commercializzazione. Le esportazioni italiane di olio d'oliva rappresentano una voce importante nella crescita dell'export agroalimentare, con mercati chiave come Stati Uniti, Germania e Giappone.

Tuttavia, il settore è esposto a sfide impegnative..  Una di queste è sicuramente la contraffazione e il fenomeno dell'"Italian sounding", contro i quali è fondamentale rafforzare le politiche di tutela e valorizzazione del prodotto nazionale.  Le politiche di tutela del consumatore e le normative antifrode giocano un ruolo cruciale nel difendere non solo il mercato, ma anche la nostra cultura e la qualità della nostra alimentazione quotidiana. Quando i consumatori non sono consapevoli delle differenze tra i diversi tipi di olio d'oliva, le pratiche fraudolente diventano più diffuse.

La seconda sfida è quella fitosanitaria, cui ci ha esposto recentemente la Xylella.

L'olio d'oliva è spesso associato ai suoi benefici salutistici e nutrizionali, essendo ricco di antiossidanti e acidi grassi benefici per il nostro organismo. Tuttavia, è anche un prodotto da riscoprire sotto il profilo sensoriale e gustativo.

L’amaro e il piccante, spesso considerati difetti dal consumatore poco informato, sono in realtà indicatori di freschezza e ricchezza in polifenoli, componenti essenziali per le proprietà benefiche dell’olio. È quindi un invito a riscoprire la piacevolezza di queste caratteristiche, apprezzando l’olio extravergine non solo come un condimento, ma come un vero e proprio protagonista che può trasformare e arricchire qualsiasi piatto.

Integrare l’olio extravergine di oliva nella dieta quotidiana può quindi rappresentare un valido sostegno per mantenere e promuovere la salute a tutte le età.

Riassumendo, il concetto di qualità dell’olio d’oliva va ben oltre la semplice classificazione commerciale. Il rispetto per l’ambiente, la valorizzazione delle cultivar locali e l'attenzione alla sostenibilità dell’intero processo produttivo contribuiscono ad un eccellente prodotto finale. In questo scenario, offro una provocazione: l’introduzione della "carta degli oli" nei ristoranti, proprio come accade per i vini. Ogni piatto merita di essere valorizzato con l’olio giusto, scelto in base alla varietà di olive, alla provenienza e alle sue peculiarità organolettiche. Questo permetterebbe di educare il consumatore alla diversità e alla ricchezza dell’olio d’oliva, valorizzando le produzioni di qualità e rafforzando la consapevolezza dell’importanza di questo straordinario prodotto nella nostra alimentazione e nella nostra cultura.

Signor Presidente, l’olio ha tutte le caratteristiche per essere protagonista della scena gastronomica, dobbiamo solo lavorare sulla comunicazione e farlo percepire sempre più come alimento salutistico insegnando agli addetti ai lavori a valorizzarlo e a presentarlo in relazioni ai piatti della tradizione di ogni luogo d’Italia. Sarà il ristorante stesso a diventare luogo di formazione e vendita, il ristoratore nella sua veste di selezionatore di alimenti e bevande creerà nuovi format tali da poter fornire una pluralità di servizi che includano anche la conoscenza dell’EVO.

Angela Velenosi
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