Dicono che siano proprio le condizioni più difficili a rendere le cose straordinarie. È proprio così. Sono tornato da San Patrignano per la festa di DUEMILAVINI 2008 e ho riprovato le stesse grandi emozioni dello scorso anno. Ho ritrovato gente disposta a tutto, pur di fare bene. E bene ha fatto. Anzi, benissimo. Perché con il cuore e con la mente vivono qualunque esperienza, anche le più difficili, con naturalezza e umiltà ammirevoli.
Ho ritrovato Andrea Muccioli animato dalla consueta grinta di fare e di fare bene, con il piacere autentico di vivere questa avventura della sua vita. Commovente il suo modo di condividere passione, amore e sensazioni per restituire la vita alla gente.
Poi ci sono quelli che ancora affermano di non condividere questa realtà, nei metodi e nei bla bla bla...
Preconcetti e contraddizioni, retaggio di calunnie, invidie e gelosie d'un passato. Ma soprattutto di non conoscenza e di nessuna cognizione del funzionamento di questa grande struttura. Assurdo.
Eppure, quest’assurdo c'è, e c'è ancora. Basterebbe andarci a San Patrignano. A vedere luoghi e persone, cose e ambienti, il ristorante e l'emporio, l'azienda vinicola e il maneggio, la conceria e il teatro, la tipografia e la redazione e tanto di più.
Mi è capitato tante volte di sentire gente parlar male di Gianfranco Vissani cuoco, del suo ristorante e della sua cucina. Pure con modi sgarbati. Dalla qualità dei piatti al prezzo. Tutto questo però, senza essere mai stati a Baschi né a pranzo né a cena. Contraddizioni e preconcetti di poveri imbecilli.
Una volta c'era il Pagadebit, quel vitigno di Romagna che ben mantiene le uve dalle intemperie, per sistemare i debiti che i produttori avevano accumulato nei mesi precedenti la vendemmia. Oggi c'è il novello.
Per carità, niente di male se non ci fosse una gran confusione nell'entusiasmo della gente: "Ecco il vino nuovo!" "Sentiamo com'è questa vendemmia 2007!". Peccato che non abbiano ben chiaro che per imbottigliare il novello la legge concede al vignaiolo l'uso di oltre il 50% del vino dell'annata precedente. Proprio così.
Quindi, in parte, si tratta di un vino sostanzialmente "invecchiato" già di un anno. Mentre l'altra parte, quella ottenuta dalla macerazione carbonica delle uve dell'anno in corso, serve per giustificare l'idea di “vino nuovo”.
Insomma, contraddizioni e preconcetti che fanno parte della vita di tutti giorni. Si insinuano nei discorsi della gente. Ce ne sono tanti e tanti, ci viviamo in mezzo e, a volte, ci rendono insicuri. Anche se, di fatto, danneggiano molto di più chi è solito farne uso, chi biasima gli altri. Forse perché, indirettamente, loda sempre se stesso.
Ma è Natale...Quindi, i migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti. Proprio a tutti.
Borgogna / Redazione
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Il Frascati / Paolo Lauciani
50 Prosciutti e uno stivale / Daniele Maestri
L’altra Costiera / Alessio Puntel
L’Alcol nel Vino / Roberto Cipresso
Microbirrifici / Paolo Lauciani / Lelio Bottero / Francesco Moriconi
Ca’ del Bosco / Redazione
Infinito Yquem / Giovanni Ascione
Ristoranti / Stanga & Sting
L’Olio / Stagioni: mezze o intere? / Flavio Socci
Distillati &... / Paolo Lauciani
La qualità intorno ai 10 euro / Luca Grippo
Magazzino delle Emozioni / Redazione
Appunti di degustazione / Lorenzo Costantini
Cose e vino