Numero 9
Dicembre 2003/Gennaio 2004
EDITORIALE
VENDITE SCORRETTE / di Franco M. Ricci
I primi giorni di Novembre sono comparse sui grandi scaffali di un supermercato romano, centinaia di bottiglie di Novello: ritte e bene in mostra, e in saldo perché della "vendemmia" 2002.
Nulla di scandaloso, all’apparenza, perché il prezzo era allettante per vendere in fretta e far posto al novello successivo, quello del 2003, con altri prezzi e altra storia.
Ed è anche noto come alcune etichette di grande prestigio vengano vendute ai nostri ristoratori ed enotecari con la vessazione di un acquisto aggiuntivo per un gran numero di bottiglie di mediocre interesse.
Anche questo apparentemente tutto a posto: in un libero mercato chi vende fa quello che vuole, all'acquirente la decisione di comprare.
E allora dove sta la scorrettezza? La scorrettezza è quella commessa nei confronti del nostro lavoro, quel lavoro che da anni svolgiamo con lealtà a favore del vino di qualità.
Con i nostri Corsi, con la comunicazione efficace, abbiamo allevato un “popolo del vino” composto da giovani e da meno giovani, con una maggiore cultura e un interesse elevatissimo verso i prodotti; li abbiamo resi consumatori attenti e preparati, potenziali clienti non più disponibili alle approssimazioni di un tempo.
Questo “popolo del vino” è anche quello che raggiunge il Vinitaly con lo zaino sulle spalle; venti-trentamila persone provenienti dal nord, dal centro, dal sud, sono lì per toccare con mano, in un solo giorno, il mercato di un prodotto “raccontato” in aula.
Questo “popolo del vino” acquista vino di qualità tutto l'anno: al ristorante, in enoteca, nei numerosissimi wine bar del nostro Paese… e ne consuma molto.
È verso di loro la scorrettezza. L’euforia di un mercato sbagliato confonde, non rende credibile e, ancor peggio, allontana una sana passione frutto di un lavoro intelligente e comprensibile.
Noi, lo sanno tutti ormai, abbiamo scelto la piena libertà intellettuale: è questa la nostra qualità di vita. La libertà di continuare a scrivere unicamente per i nostri lettori, quelli che con estrema consapevolezza e amore, abbiamo preparato e fatto crescere.
E non abbiamo alcuna voglia di offrire su un piatto d'argento, ad un mercato equivoco e volgare, quel popolo del vino che da anni ci segue con fiducia.
Ci perdoneranno gli altri se non risponderemo a nessuna provocazione. Mai.
Sagrantino di Montefalco / Paolo Lauciani / Filippo Antonelli
Buoni propositi nel segno del 2004 / Paola Simonetti
Il balsamico Tradizionale / Giorgio Muzzarelli
L'oro di Canelli / Fabio Gallo
Timorasso: l'uva che rotola / Daniele Maestri
Distillati &... / Paolo Lauciani
Il riflesso del rito / Stefano Milioni
Mezzo pieno, 1/2 vuoto / Paolo Driveri
L'Olio delle Vigne / Flavio Socci
La qualità intorno ai 10 euro / Otto Breton
Magazzino delle emozioni / Redazione
Appunti di degustazione / Franco Siciliano
Cose & Vino