Il 26 novembre 2015 veniva inaugurato nel quartiere di Marunouchi a Tokyo, il Marchigiano Villa Bianchi, il primo Wine Bar nato dalla partnership tra la Cantina Umani Ronchi e il colosso nipponico della ristorazione Dynac, realtà solida e quotata in borsa, con 270 locali e 5mila dipendenti. Un progetto che si inseriva all’interno della strategia di rilancio di alcuni ristoranti della catena, con l’obiettivo di trasformarli in trattorie dalla forte connotazione regionale italiana, e con un orientamento verso il consumo del vino. E così, un anno e mezzo fa, prendeva forma il primo prototipo legato alle Marche e al vino Umani Ronchi.

La formula funziona, il modello si replica, anzi si triplica, e l’esperienza giapponese di Umani Ronchi prosegue con successo: in un anno vengono aperti due nuovi ristoranti “Villa Bianchi” a Tokyo. Qui, il vino della casa è lo storico verdicchio Villa Bianchi, e il 70% dei vini presenti sulla carta è rappresentato dalle etichette Umani Ronchi. Vecchie Vigne, Cùmaro, Pelago, con una selezione di vecchie annate ormai di difficile reperibilità persino in Italia.

Un bel riconoscimento per Michele Bernetti, che spiega come questo successo venga da lontano e sia frutto di un lavoro certosino fatto nel tempo: “Il 70% della produzione totale è esportato in 60 paesi di tutti i continenti, e il 10% del nostro fatturato viaggia da 15 anni verso la nazione nipponica. Facciamo seminari ogni anno in giro per il Giappone parlando della cultura gastronomica delle Marche e dei nostri vini. Credo che anche questo abbia spinto Dynac a sceglierci.”

Con questo progetto Umani Ronchi riconferma il suo impegno verso la valorizzazione del territorio e delle denominazioni marchigiane.