Antichi vigneti a Venezia
Un importante progetto di recupero nei rari e preziosi scampoli di terreno della città lagunare.
Pubblicato il 27/02/2018

Alte mura potranno celare ad uno sguardo curioso ed esperto un prezioso vigneto “ricostruito” dal Consorzio Vini Venezia all’interno del bel Convento dei Carmelitani Scalzi.
Il vigneto è frutto di un ambizioso progetto teso allo studio del territorio e della tutela del patrimonio viticolo. Il progetto nato nel 2011, con il contributo del noto prof. Attilio Scienza e assieme all’Università di Padova e di Milano, e al CRA-VIT di Conegliano, il vigneto realizzato dal Consorzio ha dato vita all’ambizioso progetto di recupero della biodiversità vitivinicola a Venezia.
Il progetto ha visto la creazione di due vigneti sperimentali nel cuore della città lagunare, uno dei quali proprio a due passi dalla Stazione di Santa Lucia.
Essi costituiscono una vera e propria collezione di viti da considerarsi una banca genetica delle varietà viticole (individuate tramite analisi del DNA) presenti nel territorio veneziano.
Grazie a questo team si è voluto scoprire origine, provenienza e le caratteristiche delle varietà ancora presenti in città e la loro conservazione. Questo lavoro ha comportato una profonda e accurata ricerca che ha visto una squadra di tecnici varcare i muri di broli, giardini pubblici e privati e dei Conventi, grandi detentori di questi “tesori” varietali, per mappare questa “banca genetica”.
Stati raccolti più di 70 esemplari individuando ben 30 varietà di cui ancora 3 risultano sconosciute.
Molte le uve locali come Raboso Piave, Tocai Friulano, gli incroci Manzoni, i Pinot, il Refosco dal peduncolo rosso, il Verduzzo trevigiano e friulano. Non potevano mancare alcuni cloni di Malvasia (l’istriana è, giustamente, la presente), e alcune varietà armene recuperate dall’isola di San Lazzaro degli Armeni.
Presenti anche i vitigni internazionali come cabernet, Merlot, e Chardonnay, che giunsero e si diffusero maggiormente all’inizio del XX secolo.
I vigneti, visitabili durante l’anno, riprendono in alcuni punti forme di allevamento impiegato nel passato a Venezia, come la pergola che crea un sentiero ombreggiato che nei periodi di vendemmia profuma di uva matura.
I vigneti sono stati inseriti da poco anche in una serie di itinerari che permettono di scoprire, dal punto di vista culturale ed enogastronomico, la città lagunare.


