Sono arrivati presso la nostra Sede Centrale di Roma più di 500 Sommelier, venerdì scorso 20 settembre, giorno dell’inaugurazione del nostro anno scolastico 2024 - 2025.
Abbiamo brindato al nuovo anno con 150 bottiglie di Champagne. Sarà certamente un anno speciale, lo abbiamo scritto per BIBENDA 2025, perché celebriamo 60 anni dal primo Corso di Qualificazione Professionale per Sommelier qui all’Hilton.
Da quegli anni abbiamo iniziato la meravigliosa metamorfosi della qualità narrata che chiamammo poi CULTURA DEL VINO.
Gli anni ci hanno regalato un “lusso”, sempre più lusso nel racconto, nella programmazione, nella preparazione dei nostri Sommelier, sia nel loro lavoro, sia come architetti ambasciatori del vino.
Un lusso che ci ha subito fatto emergere dal becero mondo del pressappochismo e Roma divenne Capitale anche di questa Cultura nascente, grazie al successo ottenuto, grazie a giovani preparati e pronti a diventare il terzo polo del vino. Dopo il Produttore e l’Enologo ecco il Sommelier che identifica la qualità del vino, ne trasmette le emozioni, inventa il matrimonio d’amore con il cibo. E parla per spiegare i territori. Esalta la ricchezza di un Paese primo al mondo per diversità, ne identifica e ne sviscera i particolari fino a realizzarne lezioni talmente coinvolgenti da indurre Enologi e Produttori ad assegnargli il ruolo di narratore delle loro bottiglie, in vigna, in cantina e negli abbinamenti con il cibo.
Per deontologia, per logica ecumenica il vino diventa cittadino del mondo e gli studi si affiancano ad una narrazione universale che sbalordisce chi apprende di Sud Africa, di Bordeaux, di Borgogna, di Champagne, California, Cile…
Per i nostri 60 anni stiamo preparando salotti che abbiamo voluto chiamare il “Lusso senza Compromessi”. Uno in particolare sarà riservato ad una platea di soli giovani (massimo trentenni) ai quali proponiamo l’assaggio di eccellenze italiane come Sassicaia, Sorì San Lorenzo, Tignanello, Masseto, Ornellaia, Anna Maria Clementi e tanti, tanti altri. Pietre miliari del nostro patrimonio vitivinicolo, perché possano provare anche loro quella stessa indimenticabile gioia che noi abbiamo avuto il privilegio di provare quel giorno di tanti anni fa quando aprimmo una bottiglia assieme a Giacomo Tachis.
Franco M. Ricci