Una serata in Fondazione Italiana Sommelier ha raccontato l’anima della tenuta attraverso una serie di degustazioni che hanno mostrato l’equilibrio tra classicità e ricerca. Durante l’incontro ospitato nella sede dell’Hilton Rome Eur La Lama, Poggio Antico ha portato in aula l’essenza del suo Brunello: altitudini record nella denominazione, suoli antichi ricchi di galestro e un approccio “parcella per parcella” capace di interpretare con estrema precisione il territorio.
I partecipanti hanno seguito la presentazione tecnica della tenuta e la degustazione delle etichette, approfondendo storia, metodi e progetti futuri di una realtà ormai consolidata nel panorama di Montalcino.
La tenuta si estende su 37 ettari vitati, a quote comprese tra 480 e 612 metri s.l.m., sulle colline più alte di Montalcino. Il rapporto privilegiato con il mare distante appena 50 km garantisce circolazione d’aria costante e importanti escursioni termiche, elementi fondamentali per freschezza e salubrità delle uve. I suoli, affiorati in epoche antiche dai fondali marini, alternano galestro, marne calcaree, argille e arenarie: una “sinfonia geologica” che si traduce in complessità e precisione aromatica nei vini.
Poggio Antico ha classificato i suoi vigneti in 6 macro-unità e 15 Unità di Suolo, identificate grazie a indagini pedologiche approfondite. Ogni unità è lavorata, vendemmiata e vinificata separatamente: la filosofia è quella di dare voce a ogni parcella, attraverso una tripla selezione dell’uva (in vigna, sul tavolo di cernita e tramite selettore ottico).
Dal 2020 la tenuta è certificata biologica e applica pratiche agronomiche orientate alla tutela del suolo: inerbimento, riduzione dei prodotti di sintesi, letame naturale e lavorazioni leggere per evitare stress e compattamento. Le basse rese sono una scelta consapevole che privilegia concentrazione, integrità e longevità.

La cantina lavora con acciaio, cemento e legno, scegliendo il materiale più adatto al profilo di ciascuna Unità di Suolo. Le fermentazioni avvengono singolarmente per ogni parcella, mentre l’affinamento combina grandi botti di Slavonia, cemento e legni di diversa capacità, per equilibrare struttura, freschezza e componente tannica.
La presentazione della serata ha incluso anche il progetto della nuova cantina firmato dall’architetto Marco Casamonti: una struttura a basso impatto ambientale, con produzione per gravità, potenziamento dell’ospitalità e riapertura del ristorante storico. L’inizio dei lavori è previsto nel 2026.

Durante la serata sono stati degustati il Rosso di Montalcino, il Brunello di Montalcino, il Brunello Vigna i Poggi (primo cru aziendale) e la Riserva.
Ogni vino nasce dall’unione tra rese ridotte, vendemmia manuale, macerazioni prolungate e maturazioni calibrate. La permanenza in botti di Slavonia per il Brunello e l’uso ponderato di cemento e botti di diversa capacità modellano uno stile preciso, elegante e sempre riconoscibile.
I partecipanti hanno evidenziato vini ricchi di tensione, profondità e mineralità, caratterizzati da sorprendente freschezza anche nelle annate più calde: una cifra stilistica che contraddistingue la tenuta. La serata ha confermato Poggio Antico come esempio virtuoso di come altitudine, studio del suolo e pratiche sostenibili possano generare vini di grande personalità. Con un piano di investimento importante su cantina e ospitalità e una vocazione all’export vicina al 90%, la tenuta si prepara a consolidare la propria voce nel panorama internazionale.


Poggio Antico
Loc. Poggio Antico
53024 Montalcino SI
Tel. 0577 848044
www.poggioantico.com
