Protagonista della degustazione è l’Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli, degustato in una Verticale in 10 annate, realizzate nell’arco di quasi trent’anni, dalla prima vendemmia nel 1998, sino alla bottiglia ora in commercio, 2018, raccontate da Tiziano Castagnedi, proprietario insieme ai suoi tre fratelli, e in compagnia di Luciano Mallozzi, docente della Fondazione Italiana Sommelier.
Le vigne insistono sulla parte orientale della Valpolicella, i cui terreni sono prevalentemente calcarei e sedimentari, con concrezioni gessose, in particolare nelle zone collinari di valli come quella di Illasi e Mezzane, a circa 350 metri sul livello del mare.
Il vino è composto da 5 diversi vitigni, con 5 diverse anime che insieme contribuiscono a rendere unico un vino di estrema eleganza e profondità.
Per la gran parte composto da Corvina e Corvinone (circa il 70%), il primo regala note più eleganti e delicate, mentre il secondo contribuisce nelle tipiche suggestioni di ciliegia e di marasca, poi Rondinella per un 20% con i sentori di caramella alpina, nei richiami più mentolati e verdi, da ultimi Croatina e Oseleta, il primo per nota fresca, il secondo per l’ampio contributo tannico.
La vinificazione prevede una doppia cernita a mano in plateaux, quindi un successivo appassimento per 3 mesi. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata per 2/3 settimane con malolattica naturale in tonneau da 500 litri, ove poi sosta per tre anni.
2018 - Rosso rubino con lampi granati, estremamente limpido. Emergono riconoscimenti tipici con ciliegia e marasca amara sotto spirito, poi arancia sanguinella e richiami di prugna secca accompagnati da un ampio bouquet di fiori essiccati. Seguono toni speziati di pepe e di noce moscata, quindi un soffio balsamico di radice di liquirizia e foglie di ulivo; sul fondo, polvere di caffè. Al sorso evidenzia una spalla sapida intensa e minerale, ben sostenuta da fitta trama tannica, scalpitante e serica. Muscolare senza essere ingombrante. Lungo.
2016 - Emerge una concentrazione cromatica maggiore del precedente assaggio, così come la profondità aromatica in cui compaiono primi indizi di terziarizzazione. Richiami di pot-pourri floreale, quindi suggestioni fruttate di visciole in confettura e di uva sultanina, seguite da vibrazioni di agrume candito; poi erbette officinali essiccate, tronchetto di liquirizia e sensazioni minerali-ferrose con accenni di ghisa. Sensazioni balsamiche accompagnate da richiami di ginepro e di mirto. Al sorso emerge una spina fresco-sapida che offre un’intensa verticalità e un lunghissimo sorso. Fitta e setosa frazione tannica.
2015 - Complesso al naso, dall’impatto speziato e profondo. Sensazioni fruttate di marasche e di visciole sono accompagnate da accenti di torrefazione, poi polvere di cacao e speziatura di vaniglia, con ricordi di cioccolatino al liquore. Note fumé con accenti di salamoia, olive al forno e soffio balsamico di aghi di pino, oltre a suggestioni terragne e di sottobosco umido. Sul fondo note di legno di sandalo e una soffusa mineralità. Al sorso si presenta sapido e saporito. L’alcolicità, seppure presente, è ben domata e accarezzata da intensa e raffinata trama tannica. Lungo nei rimandi olfattivi.
2011 - Granato deciso con note aranciate. Pot-pourri di fiori secchi, confettura di piccoli frutti neri, accenti di sottobosco ed evoluzione delle sensazioni terziarie; quindi sensazioni di salamoia e di olive al forno. Suggestioni di brandy e di mostarda di frutta, e ancora accenti speziati di chiodi di garofano e di cannella. Sul fondo emerge una nota di acqua di rose e soffusa mineralità. Al sorso un perfetto equilibrio esibisce un tannino ancora perfettamente reattivo, ritmato su spalla saporita e sapida.
2010 - Tonalità cromatica similare al precedente assaggio. Granato deciso e bagliori aranciati che guadagnano il calice. Compatto e luminoso. Al naso ciliegia sotto spirito e cioccolatino al liquore, succo di melagrana e di mirtillo. Quindi un soffio affumicato e di pepe nero di Sichuan, carcadè e accento di rabarbaro, erbette officinali essiccate e sensazioni di tè al mandarino cinese. Al sorso stentorea verticalità con un sorso caldo e vellutato, sinuoso nel tannino e una spalla fresco-sapida a distendere.

2008 - Si presenta compatto e cupo, dalla tonalità rosso granato e dalla luminosità aranciata. Al naso emergono intense note di terziarizzazione nelle note smaltate e di mogano, quindi confettura di more di gelso e di mirtilli, con riverberi di variegato alle amarene. Seguono soffi di rabarbaro e di genziana, poi frutti di bosco ed essenze mediterranee con suggestioni di ginepro e di mentuccia. Al sorso piena corrispondenza con l’olfatto e suadenti note sapide nei toni dei cristalli di sale. La pienezza gustativa è distesa e verticale, non c’è cessione al dolce e la componente fresca distende lungamente la beva, accompagnata da tannino di levigata percezione.
2006 - Estrema luminosità e limpidezza nel calice. Tonalità aranciata e bagliori rubino illuminano il calice. Emergono tamarindo e genziana, soffio balsamico e tostato, crema di caffè e frutta disidratata, sensazioni di tabacco toscano e accenti di rabarbaro; poi note di vermouth e pasta di olive, sul fondo note smaltate e note di china. Al sorso si mostra integro e intenso. Rispetto al precedente assaggio emerge una maggiore freschezza e sapidità. Fitto nella trama tannica saporita e dai continui riverberi agrumati.
2004 - Rosso granato con riflessi aranciati, limpido e luminoso nel calice. Complesso al naso e puntellato di speziatura. Poi timbrica di olive al forno, tabacco da pipa e pepe nero. Seguono note di mallo di noce, cuoio e soffi smaltati. Suggestioni di mostarda di frutta e accenti ferrosi e di ghisa. Caldo e ampio nel sorso. Ancora riverbera note fresche e intense, lungamente distese su setosa trama tannica di dolce fattura. Materico e profondo.
2000 - Granato con riflessi aranciati. Ricco nei riconoscimenti di prugne e fichi secchi, poi fiori rossi macerati e ciliegie in confettura, note boschive e fungine con accenti di humus e terriccio, corteccia bagnata e rami spezzati; poi sensazioni di rabarbaro e legno di sandalo, quindi scatola di sigari e note chinate anticipano un lungo soffio minerale nelle suggestioni di ardesia. Al sorso grande eleganza gustativa, ritmata dai continui sbuffi balsamici e speziati, a tratti piccanti. Lungo e saporito.
1998 - Al colore intense e luminose venature aranciate. Al naso ricchezza speziata e intensi riconoscimenti di fiori in pot-pourri, foglia di tè nero in infusione, carcadè; poi sensazioni di castagne al forno, ciliegie e prugnette sotto spirito, cioccolatino alla menta e Mon Chéri. E ancora tabacco da pipa e un soffio smaltato distendono un naso vivo e vitale. Al sorso mostra una rara eleganza e freschezza, saporito e ritmato da un connubio fresco-sapido adagiato su una frazione tannica raffinata e dai contorni affumicati. Lunghissimo.
Andrea Masotta
Tenuta Sant'Antonio
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