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Farina e la sua visione della Valpolicella
Una storia millenaria in cui la vite è protagonista assoluta
Pubblicato il 17/12/2025

Nel cuore delle colline a nord di Verona si estende la Valpolicella Classica, una delle zone vitivinicole più celebri d’Italia, riconosciuta in tutto il mondo per la produzione di vini di straordinaria eleganza e personalità. Un mosaico di vallate armoniose, muretti a secco, borghi antichi e vigneti allevati con la tradizionale pergola veronese, racconta una storia millenaria in cui la vite è protagonista assoluta. Grazie a un microclima unico — mitigato dal Lago di Garda e protetto dai Monti Lessini — e a terreni calcarei ricchi di minerali, la Valpolicella Classica offre le condizioni ideali per la coltivazione delle uve autoctone come Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara, da cui nascono vini iconici quali Valpolicella, Ripasso e soprattutto Amarone. È in questo territorio dal fascino antico, dove tradizione e innovazione convivono in perfetto equilibrio, che prende vita la storia dell’Azienda Vinicola Farina Wines.

La potatura delle piante
Farina Wines: dal cinquecento ad oggi

Le radici della Famiglia Farina affondano nella storica casa patriarcale del Cinquecento, ma la vera attività vinicola prende forma agli inizi del Novecento. In origine il terreno agricolo era destinato a diverse colture — cereali, olivi e ciliegi — fino a quando, progressivamente, la famiglia sceglie di dedicarsi esclusivamente alla viticoltura, concentrandosi sulla produzione di vini rossi della tradizione veronese.
Dagli anni Duemila l’azienda è guidata dai cugini Elena e Claudio Farina, rappresentanti della quarta generazione. Accanto a loro c’è Alessandro, padre di Claudio e ultimo volto della “vecchia guardia”: a 83 anni continua quotidianamente a contribuire all’attività, ogni mattina sale sul suo furgone per occuparsi delle consegne ed è spesso il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. La sua dedizione incarna un modello di impegno e passione aziendale.
 

Alessandro, padre di Claudio e ultimo volto della “vecchia guardia”
La selezione dei grappoli

Ad accompagnarci in questa degustazione ci sono Elena Farina, co-titolare dell’azienda, responsabile della parte amministrativa, direzionale e della gestione degli eventi, e Maria Mosconi, Export Manager, che da circa sette anni segue lo sviluppo e il coordinamento dei mercati, soprattutto esteri.

Elena, nel descrivere l’azienda, ricorre a due parole chiave che ne sintetizzano l’identità. La prima è famiglia: Farina è infatti una delle realtà familiari più storiche nel panorama vitivinicolo della Valpolicella Classica. Il concetto di famiglia richiama immediatamente la tradizione, le radici e i valori che hanno guidato la crescita dell’azienda nel corso delle generazioni.

La seconda parola è dinamismo, che rappresenta l’anima innovativa dell'azienda. Negli ultimi vent’anni, al rispetto della tradizione si è affiancato un importante percorso di ricerca, innovazione tecnologica e sperimentazione enologica. Tradizione e innovazione sono concetti apparentemente opposti, ma Farina è riuscita a integrarli con coerenza in ogni fase del processo produttivo e non solo.

Uno dei punti di forza del piano di rinnovamento aziendale è la forte impronta sostenibile. Farina Wines ha orientato le proprie scelte al risparmio energetico e all’utilizzo di materiali riciclabili e a basso impatto ambientale. Dal 2024 ha raggiunto un traguardo significativo: il 100% del fabbisogno energetico è coperto dall’impianto fotovoltaico installato sulla superficie del tetto aziendale.

La barricaia storica, cuore antico della produzione, viene utilizzata ancora oggi per la maturazione dei grandi vini rossi tradizionali nelle classiche botti di rovere di Slavonia. In questi ambienti si respira la storia e la tradizione trova la sua più autentica espressione. Parallelamente la cantina si è ampliata e modernizzata, oltre alle vasche in acciaio e alle botti in legno, sono stati introdotti nuovi contenitori di maturazione con diverse permeabilità all’ossigeno: nove tini in cemento grezzo da 75 hl, detti Tulip, e trenta scenografici vasi in grès ceramico.
 

Farina Wines Boutique Tour
L'appassimento nei fruttai e le aree di accoglienza

Anche la fase dell’appassimento è stata ottimizzata grazie ai due fruttai inaugurati nel 2016, dotati di un avanzato sistema di climatizzazione. L’areazione naturale garantita dalla brezza della vallata di Negrar rimane la risorsa principale; solo in condizioni climatiche sfavorevoli si attiva il sistema automatizzato, che controlla temperatura e umidità mantenendo al minimo l’utilizzo della ventilazione assistita. L’aria, distribuita in modo uniforme, assicura un appassimento omogeneo delle uve.
Tutti questi elementi narrano la filosofia dei vini Farina, che si muove con equilibrio tra uno stile più austero e tradizionale e uno più moderno e innovativo, offrendo interpretazioni diverse ma complementari della Valpolicella.

In casa Farina l’attenzione verso il cliente è centrale. Le nuove aree di accoglienza, recentemente realizzate, creano un’atmosfera contemporanea perfettamente armonizzata con gli ambienti storici della tenuta, oggetto di un accurato restauro conservativo. All’interno della corte antica trova spazio la moderna Wine Boutique, un luogo dedicato alla degustazione dei vini dell’azienda, accompagnati da una selezione di eccellenze gastronomiche del territorio.

L’Antica Colombaia, anch’essa restaurata in chiave moderna, rappresenta oggi uno spazio affascinante e versatile, ideale per degustazioni, meeting ed eventi aziendali.
Farina Wines ha scelto di arricchire l’esperienza di visita integrando il mondo del vino con quello dell’arte, per offrire emozioni che vadano oltre il calice. Le degustazioni sono infatti accompagnate da mostre fotografiche e vernissage di giovani artisti contemporanei di rilievo internazionale, selezionati periodicamente per la loro capacità di dialogare con le molteplici identità della cantina.
 

I vini in degustazione

In degustazione sette etichette, un percorso studiato per raccontare al meglio l’identità di Farina Wines. Attraverso questi vini avremo l’opportunità di scoprire in modo approfondito la filosofia produttiva dell’azienda, il dialogo tra tradizione e innovazione e le diverse sfumature che la Valpolicella Classica può esprimere. Una selezione che ci accompagnerà passo dopo passo alla scoperta della storia, dello stile e dell’anima enologica della famiglia Farina.

Valpolicella Classico Superiore

Valpolicella Classico Superiore 2023
(45% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella, 5% Molinara, 5% Dindarella)

La Corvina è la regina incontrastata del blend, ed è il vitigno che conferisce maggiore struttura e colore. 

Il Corvinone, caratterizzato da acini più grandi, apporta una componente aromatica più generosa; la Rondinella contribuisce ulteriormente al colore, mentre la Molinara dona una piacevole freschezza grazie alla sua spiccata acidità. Un tempo la Molinara era obbligatoria nel disciplinare, oggi è solo consentita e facoltativa; nonostante ciò, Farina continua a utilizzarla spesso, poiché regala una preziosa nota fresco-sapida che valorizza anche i vini destinati a un lungo invecchiamento.

Le viti da cui nasce questo vino hanno un’età compresa tra i quindici e i quarant’anni e si trovano nel territorio di San Pietro in Cariano, a circa 400 metri di altitudine. Dopo la fermentazione in tini di acciaio, il vino matura per un anno in grandi botti di rovere di Slavonia, affinamento che gli conferisce equilibrio e profondità. Concluso questo passaggio, prosegue il suo percorso evolutivo in bottiglia.

Un bel rosso rubino, trasparente e luminoso, con delicati riflessi violacei. Al naso si apre con un corteo di piccoli frutti rossi: marasca, amarena, un lampone leggermente maturo e una ciliegia che ricorda in parte la confettura. Emergono poi note di fiori appassiti, spezie dolci, una sfumatura di tabacco e un accenno di tamarindo. Un profilo olfattivo complesso e molto intrigante. Il sorso è di grande piacevolezza e bilanciato. La componente tannica è perfettamente integrata e lascia spazio a una freschezza vivace e a una sapidità incisiva, che guidano il ritmo della beva. Riemerge un frutto delicato e si percepiscono leggere sensazioni vegetali che donano ulteriore equilibrio. Un Valpolicella Classico Superiore di atri tempi, un vino da pasto capace di esaltare varie pietanze.
 

Valpolicella Classico Superiore Alessandro

Valpolicella Classico Superiore Alessandro 2023
(70% Corvina, 25% Rondinella, 5% Molinara)

Questo vino è dedicato ad Alessandro, il padre di Claudio, in occasione dei suoi ottant’anni, e porta con sé un richiamo affettivo e storico: per l’etichetta è stata infatti ripresa una grafica storica della cantina. 

Nasce da vigne molto vecchie, dai 50 ai 100 anni, situate in un singolo appezzamento di circa un ettaro a Negrar. La limitata disponibilità delle uve e le condizioni specifiche dell’annata fanno sì che questo vino non venga prodotto ogni anno. Le uve vengono raccolte dopo una leggera surmaturazione in pianta e il percorso di affinamento è lungo e accurato: almeno un anno in grandi botti di rovere di Slavonia da 20–30 ettolitri, seguito da sei mesi nei tini Tulip in cemento grezzo. Completa il processo un ulteriore affinamento in bottiglia.

Si presenta con una concentrazione cromatica leggermente superiore rispetto al vino precedente. Al naso apre con un profilo aromatico fortemente giocato su toni floreali, un elegante binomio di violetta e rosa canina. Emergono poi una sensazione ferrosa, note minerali di grafite e una componente fruttata più tenue, seguita da una speziatura fine: cannella, pepe nero, noce moscata. Piacevoli anche i cenni mentolati, che donano respiro e ampiezza al bouquet. Con il tempo nel calice si fanno strada sensazioni fruttate più mature, soprattutto di marasca. All’assaggio ritornano tutte le sensazioni percepite al naso: dalla speziatura alla parte fruttata, con una ciliegia più evidente. Il sorso è morbido, pur sostenuto da un’acidità vivace e scalpitante; il tannino rimane sempre composto, ben integrato, docile, e contribuisce a equilibrare la progressione gustativa. La chiusura è avvolgente, con ritorni fruttati e una lieve ma piacevole nota pepata. Un vino che può sorprendere anche negli abbinamenti: oltre ai classici piatti della tradizione veronese, è interessante provarlo con pesci salsati.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore Montecorna

Valpolicella Classico Superiore Ripasso Montecorna 2022
(70% Corvina, 15% Corvinone, 10% Rondinella, 5% Molinara)

Il vino prende il nome dal vigneto Montecorna, situato in alto a San Pietro in Cariano, sul Monte Masua

Terminata la vendemmia, i grappoli vengono sottoposti a un breve appassimento di circa venti giorni. Dopo la prima fermentazione, il vino viene “ripassato” sulle vinacce dell’Amarone, innescando una seconda fermentazione che ne arricchisce struttura ed una gradazione alcolica leggermente superiore. La maturazione prosegue per un anno: il 50% del vino affina in botti di rovere di Slavonia da 20 o 30 ettolitri, mentre il restante evolve in barrique, prima del successivo periodo di affinamento in bottiglia.

Un rosso rubino che tende a scurire. Al naso emergono subito sensazioni fruttate che richiamano la surmaturazione: una confettura più spinta, la prugna californiana, la frutta rossa sotto spirito e l’amarena. Si percepisce anche una nota più marcata di appassimento, con richiami alla violetta e alla rosa. Accenni balsamici sfumano verso legno di canfora e un tocco di china, delineando un profilo aromatico intrigante, piacevole e leggermente orientato verso dolcezze delicate. L’assaggio è caldo e più ricco, con una freschezza fruttata che sostiene la progressione gustativa. Il finale risulta più lungo e speziato, mentre la struttura appare più polposa e masticabile, pur mantenendo una buona freschezza e una gradevole sapidità. Il tannino, morbido e ben integrato, accompagna il sorso senza prevaricare, offrendo una chiusura armoniosa e invitante.

 

Amarone della Valpolicella Classico

Amarone della Valpolicella Classico 2022
(Corvina 70%, Rondinella 20%, Molinara e altre varietà autoctone - Turchetta - 10%)

L’etichetta storica di questo vino fu disegnata da una signora del luogo, ispirandosi allo stile dei grandi château francesi. 

All’epoca i produttori in Valpolicella erano pochissimi e l’idea di un progetto condiviso era realistica; oggi, con oltre 300 cantine attive, non sarebbe più sostenibile. Farina, tuttavia, ha scelto di mantenere questa etichetta iconica, che raffigura la storica corte cinquecentesca della famiglia. L’azienda dispone di circa dieci ettari di vigneti di proprietà, mentre il resto delle uve proviene da viticoltori conferenti con cui Farina collabora da generazioni. Per questo alcune etichette nascono da uve provenienti da diverse particelle e appezzamenti del territorio: una scelta che consente una selezione più ampia e qualitativamente più sana. È il caso di questo Amarone.

I vigneti si trovano a San Pietro in Cariano, a circa 350 metri di altitudine, su suoli a matrice calcarea con affioramenti ghiaiosi o stratificazioni basaltiche. I grappoli vengono sottoposti a un appassimento naturale di circa 90 giorni nei fruttai, con controllo costante di temperatura e umidità, fino a raggiungere un calo del 40% del loro peso. La vinificazione prevede fermentazione in tini di acciaio e malolattica in vasche di cemento, seguita da 18 mesi di maturazione in legno, 70% in botti grandi di rovere di Slavonia e 30% in barrique. Successivamente il vino riposa per altri sei mesi in cemento prima dell’affinamento finale in bottiglia.

Alla vista mostra una leggera sfumatura granata, ma mantiene un nucleo rubino. Al naso si concentra un ventaglio di sensazioni fruttate, mentre le spezie diventano via via più protagoniste: emergono confettura di ciliegie, prugna essiccata, ribes, crema di cassis e succo di mirtillo. Le note di tostatura richiamano il cacao, accompagnate da ricordi di cioccolatino alla menta, e di boero. Non mancano accenti di agrumi che spaziano tra il tamarindo e l’arancia rossa, oltre a sfumature boisé, note di mallo di noce e una lieve impronta ferrosa. Il sorso è caldo e avvolgente, con tannini perfettamente domati. La spinta sapida rafforza la piacevolezza gustativa, sostenuta da una morbidezza che avvolge e bilancia l’intera esperienza, il finale regala una bellissima sensazione balsamica. È un vino che unisce potenza e leggiadria, mostrando una notevole armonia complessiva.
 

Amarone della Valpolicella Classico Famiglia Farina

Amarone della Valpolicella Classico Famiglia Farina 2021
(70% Corvina, 10% Corvinone, 10% Rondinella, 10% Molinara)

Lanciato nel 2015, nasce come omaggio alla storica annata del 1968, con l’intento di recuperare sia lo stile sia l’etichetta di allora. 

Le uve provengono da vigneti situati tra San Pietro in Cariano, Marano, Mazzano e San Peretto di Negrar, a un’altitudine media di circa 350 metri. I suoli sono vari e complessi, prevalentemente calcarei, con presenza di ghiaia oppure stratificazioni basaltiche, caratteristiche che contribuiscono alla ricchezza aromatica del vino. Dopo la vendemmia, i grappoli vengono posti in fruttaio per l’appassimento, monitorando costantemente temperatura e umidità, fino alla perdita di circa il 40% del loro peso. La vinificazione prosegue in acciaio e cemento, mentre la maturazione avviene per 24 mesi in botti di rovere di Slavonia da 20 e 30 ettolitri. L’affinamento in bottiglia prosegue poi per almeno sei mesi, senza filtrazione, a conferma della volontà di preservare integrità e complessità.

Nel calice si presenta con un colore più concentrato, su toni scuri, attraversato da eleganti riflessi rosso granato. Al naso emergono note intense di confettura di lamponi, cui si affiancano sentori di legni aromatici come canfora, sandalo, cedro e la tipica chiusura da scatola di sigari. Non mancano richiami a tabacco scuro, spezie dolci, in particolare chiodo di garofano, e cioccolato fondente. Il sorso esprime morbidezza e volume, una struttura importante sostenuta da una componente glicerica che avvolge il palato. La freschezza, sempre ben presente, dona equilibrio e slancio, rendendo questo Amarone un vino performante, ricco, elegante e capace di coniugare potenza e gentilezza in un’unica, armoniosa espressione.

Amarone della Valpolicella Classico Montefante Riserva

Amarone della Valpolicella Classico Montefante Riserva 2018
(45% Corvina, 30% Corvinone, 15% Rondinella, 5% Molinara, 5% Dindarella)

Dal vigneto omonimo, situato su un singolo appezzamento della collina di Castelrotto a 350 metri di altitudine, nasce questo vino straordinario. È un vino nato quasi per caso, in origine esisteva soltanto una versione di Amarone, ma nel 1997 la vendemmia fu eccezionalmente abbondante: le uve erano così numerose che si decise di vinificare separatamente quelle provenienti da questo piccolo appezzamento di terreno. Il risultato fu sorprendente, tanto da convincere la cantina a proseguire su questa strada e rendere questo Amarone un’etichetta stabile della produzione Farina.

Il terreno, a matrice calcarea stratificata con basalti, ospita vigne tra le più antiche della proprietà, alcune delle quali raggiungono anche i 100 anni. La produzione è naturalmente molto bassa, ma la qualità delle uve risulta eccezionale. I grappoli vengono sottoposti a un appassimento naturale di circa 90 giorni nel fruttaio, con monitoraggio costante di temperatura e umidità, fino a raggiungere un calo del 40% del loro peso. La fermentazione malolattica avviene nei Tulip di cemento, seguita da un affinamento di grande complessità: 24 mesi in barrique francese nuova, ulteriori 24 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia, e un minimo di sei mesi in bottiglia. Per l’annata 2020 è previsto anche un passaggio aggiuntivo nei Clayver in gres ceramico, per arricchire ulteriormente il profilo aromatico.

Alla vista si presenta con un cuore rubino e un bordo granato evidente. Il quadro olfattivo è ampio, profondo e complesso: piccoli frutti rossi e neri in confettura, amarena sotto spirito, prugna matura, mora; seguono spezie come pepe fresco, coriandolo e cannella, rose macerate e una nota di ceralacca. Emergono poi toni più evoluti: tabacco biondo, eucalipto, grafite, china, richiami di mineralità ferrosa, oltre a sentori di incenso e spezie orientali. Un naso ricchissimo, terziario, elegante e coinvolgente. Il sorso è morbido e avvolgente, con tannini finissimi, arrotondati ed estremamente eleganti, perfettamente integrati con la struttura del vino. La spalla fresco-sapida dona equilibrio e vivacità, mentre la ricchezza estrattiva conferisce una masticabilità affascinante. Le spezie e una dolcezza legata alla morbidezza ritornano in chiusura, regalando un finale lungo, armonioso e di grande carisma.
 

Amarone della Valpolicella Classico Mezzadro alla Fontana Riserva

Amarone della Valpolicella Classico Mezzadro alla Fontana Riserva 2015
(70% Corvina, 20% Rondinella, 5% Molinara, 5% Croatina)

Frutto di esperienza e innovazione, rappresenta la novità più recente della cantina. 

Il progetto si ispira alla storia di chi ha coltivato queste vigne per generazioni e vuole valorizzare il legame profondo tra Farina e i suoi vignaioli storici. Da qui nasce il nome Mezzadro, un omaggio alla cultura contadina che è alle radici della famiglia Farina e che da oltre cent’anni ne accompagna il percorso. Attualmente la 2015 non è ancora in commercio.

Il Mezzadro alla Fontana nasce da un blend delle migliori uve provenienti dalle colline della Valpolicella Classica, nei comuni di San Pietro in Cariano, Marano di Valpolicella e Mazzano di Negrar. I vigneti insistono su suoli differenti: vulcanici, calcarei e ghiaiosi, contribuendo a un profilo aromatico complesso e sfaccettato. Solo uve selezionate, raccolte rigorosamente a mano, vengono poste in fruttaio per un appassimento di circa quattro mesi. La vinificazione avviene in acciaio e nei Tulip in cemento, mentre la maturazione prevede almeno 24 mesi in barriques di rovere francese e americano e ulteriori 36 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia da 20 e 30 ettolitri. A completamento un lungo affinamento in bottiglia.

Il colore granato prevale sul rubino, pur restando lontano da qualunque sfumatura arancio, nonostante l’evoluzione del vino. Al naso emerge subito la complessità della terziarizzazione: note di cuoio, spezie scure in un mix di pepe, ginepro, mirto e alloro, seguite da richiami boschivi, legno tagliato e una liquirizia presente in tutte le sue sfumature, dalla radice alla polvere. Si aggiungono sentori di cioccolato e di fava di cacao frantumata, oltre a sbuffi minerali e balsamici, con una aliti di menta fresca. Un profilo aromatico profondo e intrigante, in cui il tabacco richiama un sigaro di grande pregio. Al palato la sapidità si esprime con decisione, accompagnata da una concentrazione gustativa notevole, riemerge il frutto molto maturo, mentre i tannini, pur vigorosi e dirompenti, sono ben integrati dalla componente calorica e dalla morbidezza di fondo, che ne arrotondano la struttura. Il risultato è un sorso intenso, complesso ed estremamente appagante.
 

L’azienda è un esempio di come una cantina tradizionale possa evolvere restando fedele al territorio e alla propria storia, senza rinunciare a innovazione, qualità e sostenibilità. Grazie a un’attenta selezione delle uve, a una vinificazione curata, a contenitori moderni e all’integrazione di pratiche green, Farina riesce a produrre vini di alto livello che parlano della tradizione della Valpolicella in chiave contemporanea. Inoltre, la sua apertura al pubblico e all’enoturismo la rende una realtà accessibile: chiunque può avvicinarsi al vino non solo come assaggio, ma come esperienza culturale, sensoriale e territoriale.



Gabriele Torcigliani

Farina
Via Bolla, 11
37029 Pedemonte di San Pietro in Cariano VR
Tel. 045 7701349
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