Corteaura, elogio della lentezza
Di nuovo una sorpresa in Franciacorta, di nuovo un veneto con l’ispirazione spumantistica.
Pubblicato il 12/01/2017
Quando ormai pensi di aver sentito tutto su una zona e su un vino, ti può sorprendere la storia di un uomo che riesce ad incuriosirti e il suo vino ad emozionarti. È vero che ho l’emozione facile con gli spumanti, quelli buoni, ma quando c’è una storia, una caratterizzazione che non è solamente marketing, allora l’emozione diventa sentimento. La degustazione della produzione di Corte Aura, in Fondazione Italiana Sommelier, non è stata quella dell’ennesimo imprenditore che vuole investire il suo denaro in una zona vocata per il bere effervescente e il marchio esaltante, ma molto di più.
A presentare l’Azienda è il giovane proprietario, un veneto che ha il desiderio di realizzare uno spumante di alta qualità mettendoci il cuore. Federico Fossati entra in punta di piedi nella comunità Franciacortina, rispettoso di quelle tradizioni e degli equilibri locali, col desiderio di rimanere e crescere in un territorio come la Franciacorta, simbolo di cura e passione. A sostenere il sogno di Federico, c’è Pierangelo Bonomi, voce autorevole, storica e appassionata della Franciacorta, che ha ben interpretato il suo desiderio e ha deciso di investire tutte le sue conoscenze sul progetto Corte Aura al fine di produrre un vino che rappresentasse in maniera peculiare l’area di appartenenza.
Il nome Corteaura è evocativo. Aura viene dal passato, in greco si riferisce sia ad una ninfa che ad un campo di energia positiva. L’emblema aziendale è una tartaruga, non a caso simbolo di lentezza, morigeratezza e longevità.
Cuore e testa, testa e cuore… i vini Corteaura hanno iniziato a testare il mercato all’estero, prima di affacciarsi su quello nazionale ove si sono poi collocati in una fascia di produzione media. L’Azienda ha insistito sull’integrità e la qualità delle uve esaltate in cantina con lunghissimi periodi di sosta sui lieviti, rigorosamente selezionati, con ceppi sicuri, studiati per essere tali e con tempi giusti, atti a garantire una fermentazione e una cessione aromatica la più neutra possibile.
A presentare l’Azienda è il giovane proprietario, un veneto che ha il desiderio di realizzare uno spumante di alta qualità mettendoci il cuore. Federico Fossati entra in punta di piedi nella comunità Franciacortina, rispettoso di quelle tradizioni e degli equilibri locali, col desiderio di rimanere e crescere in un territorio come la Franciacorta, simbolo di cura e passione. A sostenere il sogno di Federico, c’è Pierangelo Bonomi, voce autorevole, storica e appassionata della Franciacorta, che ha ben interpretato il suo desiderio e ha deciso di investire tutte le sue conoscenze sul progetto Corte Aura al fine di produrre un vino che rappresentasse in maniera peculiare l’area di appartenenza.
Il nome Corteaura è evocativo. Aura viene dal passato, in greco si riferisce sia ad una ninfa che ad un campo di energia positiva. L’emblema aziendale è una tartaruga, non a caso simbolo di lentezza, morigeratezza e longevità.
Cuore e testa, testa e cuore… i vini Corteaura hanno iniziato a testare il mercato all’estero, prima di affacciarsi su quello nazionale ove si sono poi collocati in una fascia di produzione media. L’Azienda ha insistito sull’integrità e la qualità delle uve esaltate in cantina con lunghissimi periodi di sosta sui lieviti, rigorosamente selezionati, con ceppi sicuri, studiati per essere tali e con tempi giusti, atti a garantire una fermentazione e una cessione aromatica la più neutra possibile.
Il Satèn, spumante sul quale l’azienda punta molto, nasce nel. Satèn (dal francese satin) significa “raso”, un nome che evoca un suono e soprattutto sostituisce il termine “Crémant”, limitato esclusivamente ai vini d’oltralpe. Il Satèn è un vino ottenuto da uve a bacca bianca, con 24 mesi (minimo) di sosta sui lieviti, 30 se millesimato o 60 se “Riserva”; con il “tirage” di 20 grammi per litro al fine di ottenere 5 atm di pressione massima consentita; per Corteaura non rappresenta solo una strategia di mercato, ma molto di più: è il riscatto di una tipologia che realmente rappresenta il vertice qualitativo dell’Azienda e della spumantistica Franciacortina.
Col Satèn iniziamo la degustazione e con l’anteprima assoluta del Satèn millesimato la concluderemo, segnando il sorprendente segno distintivo dell’Azienda fonte di ulteriore ispirazione per i produttori della Franciacorta a fare sempre bene e sempre meglio.
Satèn, sboccatura 02/2016. Chardonnay 100% della vendemmia 2012, 36 mesi sui lieviti. Colore intenso, con riflessi oro verde e copiosa e finissima effervescenza. Decise percezioni tipicamente minerali di pietra focaia assieme a lievi toni floreali e di frutta secca, poi note di agrumi e di pasticceria. Sorso avvolgente, sapido e cremoso al tempo stesso con carbonica ben distesa in una lunghissima persistenza floreale. Finale iodato con ricordi di mandarancio di infinita piacevolezza.
Brut, sboccatura 09/2016. Chardonnay 95% e Pinot Noir 5% della vendemmia 2011, 42 mesi sui lieviti. Brillante con sfumature dorate, effervescenza fine e infinita. Colpisce per l’eleganza dei toni minerali ben integrati con cenni di biancospino, mandorle amare, zucchero filato e miele d’agrumi. Sorso piacevolmente equilibrato, freschezza e sapidità sorreggono i ritorni olfattivi che si arricchiscono di percezioni di crema pasticcera al limone. Persistenza infinita, sapida, per uno stile di brut versatile, dal profilo ricco ed elegante.
Pas Dosé, sboccatura 09/2016. Chardonnay 55% e Pinot Noir 45% della vendemmia 2010, 54 mesi sui lieviti. Brillante e luminoso con matrice oro verde, finissima ed infinita effervescenza. Colpisce con distinte note iodate e salmastre, tipicamente minerale, si fa strada su cenni di susina gialla con qualche ricordo di erbe aromatiche e spezie scure. Carattere e personalità si riscontrano al sorso, che piacevolmente si concede a tutto tondo, con una struttura che vuole essere austera ma di piacevole avvolgenza.
Brut Rosé, sboccatura 09/2016. Pinot Noir 70% e Chardonnay 30%. Brillante rosa buccia di cipolla con riflessi ramati e perlage minuto e infinito. Al naso piccoli frutti rossi freschi, croccanti e piacevoli con percezioni minerali che si riscontrano all’assaggio, di grande equilibrio, elegante e di pregevole rispondenza. Lieve astringenza e grande vena sapida e minerale caratterizzano il lunghissimo finale. Vino intrigante e per niente scontato.
Satèn Millesimato 2010, sboccatura 03/2016, Chardonnay 100%. Brillante oro verde con perlage minutissimo e infinito. Ritornano i sentori fumé e minerali del Satèn s.a., ma con una ricchezza olfattiva che sventaglia toni di uva spina, susina, glicine, miele di zagara e qualche sfumatura di pasticceria. Ritmato il sorso, cremoso, carezzevole, ben sorretto dalla freschezza che si allunga con la sapidità in un’infinita persistenza. Uno Chardonnay che promette ancora lunghissima evoluzione.
Corteaura
via Colzano, 13
25030 Adro (BS)
Tel. 030 7357281
info @ corteaura.it
via Colzano, 13
25030 Adro (BS)
Tel. 030 7357281
info @ corteaura.it