Quando l’uomo e la natura s’incontrano.
Produrre vino, senza mai rinnegare la natura, è arte enologica soprattutto quando si ha a che fare con l’annata 2014.
Pubblicato il 28/04/2017
In questo mondo enoico dove prolificano gli ego smisurati e l’esagerazione dei narcisismi con lo “sbandierare” etichette che oggi passano per modaiole utilizzando le parole “biologico, biodinamico e vegano”, c’è chi rimane una realtà silenziosa e mai ostentata fatta di persone straordinarie che lavorano come un laboratorio di artigiani esperti e che potremmo definire artisti della natura. A guidare questa validissima squadra c’è Sebastiano Cossia Castiglioni, proprietario dell’azienda Querciabella sita in Greve in Chianti, da sempre attivista vegetariano e sostenitore della filosofia vegana che ha fatto di 106 ettari vitati, una delle più grandi aziende biodinamiche presenti in tutto il territorio italiano.
L’azienda da sempre biologica è, dal 2000, attenta alle pratiche della biodinamica nei propri vigneti diventando in Chianti Classico un punto di riferimento per la tutela del territorio e dell’ambiente. Da alcuni anni è anche “cruelty-free” abbracciando così una coltura vegana che prevede una totale assenza dell’uso di prodotti di origine animale durante la coltivazione della vite e la trasformazione delle uve.
Nel bel tragitto che va dalla strada provinciale del paese Greve in Chianti fino a salire su verso la sede aziendale e la cantina, si è avvolti da un silenzio voluto e prudente, costretto dal diabolico paesaggio delle colline, dei boschi e dei cipressi intervallati dai filari di vigneti composti e pettinati per poi finire in un luogo dalla rilassante atmosfera zen, anche perchè la cortesia qui è quasi come quella giapponese. Si avverte subito visitando l’azienda, un fremito di passione negli interlocutori e la loro voglia impaziente di fare scoprire ai neofiti un “nuovo mondo” fatto principalmente di rispetto per la terra e per la natura.
L’azienda da sempre biologica è, dal 2000, attenta alle pratiche della biodinamica nei propri vigneti diventando in Chianti Classico un punto di riferimento per la tutela del territorio e dell’ambiente. Da alcuni anni è anche “cruelty-free” abbracciando così una coltura vegana che prevede una totale assenza dell’uso di prodotti di origine animale durante la coltivazione della vite e la trasformazione delle uve.
Nel bel tragitto che va dalla strada provinciale del paese Greve in Chianti fino a salire su verso la sede aziendale e la cantina, si è avvolti da un silenzio voluto e prudente, costretto dal diabolico paesaggio delle colline, dei boschi e dei cipressi intervallati dai filari di vigneti composti e pettinati per poi finire in un luogo dalla rilassante atmosfera zen, anche perchè la cortesia qui è quasi come quella giapponese. Si avverte subito visitando l’azienda, un fremito di passione negli interlocutori e la loro voglia impaziente di fare scoprire ai neofiti un “nuovo mondo” fatto principalmente di rispetto per la terra e per la natura.
Nello stuzzicante chiaroscuro della cantina, attraversando le varie “stanze”, dislocate in diversi livelli, ci si accorge e ci si immerge in un’eleganza quasi eterea in cui la Maison espone le sue straordinarie creazioni. Come per un bellissimo orologio di alta manifattura svizzera, con riserve di carica, fasi lunari e datari, c’è una “ricerca dell’opera” nello stile di Querciabella, che non significa ricerca della perfezione ma ricerca della bellezza in ogni cosa e passaggio, dalle uve alla cantina, alla bottiglia.
Uno sguardo ai vigneti circostanti alla cantina, dove si coltivano principalmente le uve di Batàr e altri vitigni internazionali, fa capire quanto sia tenuta a molta distanza la parola “comodità”, perchè qui i pendii scoscesi e il terreno roccioso rendono impossibile l’uso di macchinari e tutto viene svolto rigorosamente a mano.
Con questo lavoro costante insieme alle annate sempre diverse, Querciabella affonda la sua filosofia biodinamica e vegana in un universo fatto di vigne increspate e mutevoli e solo se si guardano con amore, esse non sono mai le stesse e si accettano e si assecondano creando un rapporto di fiducia reciproca. Ecco come produrre vino, senza mai rinnegare la natura, diventa pura arte enologica.
Così è stato fatto con l’annata 2014, difficile sì ma poi non così malvagia, perchè, diciamo la verità, l’annata 2014 è un po’ come Jessica Rabbit quando dice: “io non sono cattiva, è che mi disegnano così”.
I vigneti di Sangiovese di Querciabella si trovano in più sottozone del Chianti Classico, e una dura e attenta selezione durante la raccolta nella terza settimana di Settembre a Greve, ha fatto ritardare la vendemmia a Radda e a Gaiole, permettendo alle uve di godere dell’autunno caldo.
Chianti Classico 2014. Naso di una favolosa integrità fruttata con ribes e mirtillo. Poi si fa più sferico nelle tonalità di rabarbaro e pepe nero. Soffusa balsamicità. Sorso dalla filigrana eccellente, elegante e fresco e dal lungo ricordo sapido.
Uno sguardo ai vigneti circostanti alla cantina, dove si coltivano principalmente le uve di Batàr e altri vitigni internazionali, fa capire quanto sia tenuta a molta distanza la parola “comodità”, perchè qui i pendii scoscesi e il terreno roccioso rendono impossibile l’uso di macchinari e tutto viene svolto rigorosamente a mano.
Con questo lavoro costante insieme alle annate sempre diverse, Querciabella affonda la sua filosofia biodinamica e vegana in un universo fatto di vigne increspate e mutevoli e solo se si guardano con amore, esse non sono mai le stesse e si accettano e si assecondano creando un rapporto di fiducia reciproca. Ecco come produrre vino, senza mai rinnegare la natura, diventa pura arte enologica.
Così è stato fatto con l’annata 2014, difficile sì ma poi non così malvagia, perchè, diciamo la verità, l’annata 2014 è un po’ come Jessica Rabbit quando dice: “io non sono cattiva, è che mi disegnano così”.
I vigneti di Sangiovese di Querciabella si trovano in più sottozone del Chianti Classico, e una dura e attenta selezione durante la raccolta nella terza settimana di Settembre a Greve, ha fatto ritardare la vendemmia a Radda e a Gaiole, permettendo alle uve di godere dell’autunno caldo.
Chianti Classico 2014. Naso di una favolosa integrità fruttata con ribes e mirtillo. Poi si fa più sferico nelle tonalità di rabarbaro e pepe nero. Soffusa balsamicità. Sorso dalla filigrana eccellente, elegante e fresco e dal lungo ricordo sapido.
QUERCIABELLA
Via di Barbiano, 17
50022 Greve in Chianti (FI)
Tel. 055 85927777
www.querciabella.com
info@querciabella.com
Via di Barbiano, 17
50022 Greve in Chianti (FI)
Tel. 055 85927777
www.querciabella.com
info@querciabella.com