Il vino nella dieta mediterranea
Per la prima volta l’argomento vino entra da protagonista tra i temi trattati. L’intervento della nostra Sommelier Master Class.
Pubblicato il 29/05/2017

Originaria, appunto, dei Paesi dell’area mediterranea, è caratterizzata principalmente da apporto di frutta fresca, verdura, carboidrati non raffinati, frutta secca, cereali, pesce e olio di oliva: sabato 20 maggio, nel IV Convegno Nazionale dell’Accademia della Dieta Mediterranea, svoltosi a Sabaudia, in provincia di Latina, si è ufficialmente e unanimemente acclamato il vino quale fonte di nutrimento in completamento culturale di tale regime dietetico.
Il Simposio, organizzato dal Presidente Franco Bruno, ha affrontato temi importanti, ed ha illustrato come questo corretto metodo alimentare possa produrre un’azione positiva sul benessere generale dell’uomo. I vari relatori: medici, biologi e specialisti in scienza dell’alimentazione, si sono alternati, seguiti dalla moderatrice dott.ssa Marina Testa, alla presentazione di studi sull’educazione alimentare e sui principi indiscutibilmente salutistici della Dieta Mediterranea.
Per la prima volta, tra i temi oggetto di presentazione e discussione, c’è stato “Il Vino nella Dieta Mediterranea” e la relatrice Barbara Palombo, Sommelier della Fondazione Italiana Sommelier, ha illustrato i motivi per cui, in un regolare, salutare e soddisfacente modo di mangiare, il vino rappresenti una bevanda adatta e giusta.

Quindi “vino rosso fa buon sangue” è verità, soprattutto grazie ad una sostanza, il resveratrolo, presente nella buccia degli acini dell’uva, che agisce come antinvecchiamento, come antinfiammatorio e investe un ruolo importante nel controllo del metabolismo. La relatrice ha illustrato studi dell’Università della Florida, che hanno trovato nel legame con gli estrogeni, una delle vie che il resveratrolo utilizza per produrre benefici effetti sulla salute. Altri studi effettuati a Newcastle, in Inghilterra, hanno constatato che il resveratrolo ritarda la comparsa del morbo di Alzheimer e rallenta l’invecchiamento.
Insomma è certo che un consumo corretto ed abituale del vino, che comunque è una bevanda ricca di gusto e piacere, può essere fonte di salute e di potenzialità preventiva.

Un punto fondamentale del Convegno, su cui tutti i relatori hanno voluto porre l’attenzione, riguarda il fatto che la “cultura dell’alimentazione”, comprendente il cibo e il vino, deve essere diffusa, divulgata e conosciuta. “Il Presidente della Fondazione di cui io faccio parte, Franco Maria Ricci, da anni si sta battendo perchè il vino entri come materia scolastica nelle nostre scuole” ha sottolineato a tal proposito Barbara Palombo, “affinché si comprendano tutte le sue caratteristiche e non venga utilizzato ed inteso solo in senso negativo”.
Insomma vino come cultura, vino come salute e vino come convivialità…esattamente come la Dieta Mediterranea.
“Cenai con un pezzo di fragrante focaccia, e bevvi avidamente un buon bicchiere di vino, ora l’amata cetra tocco con dolcezza, e canto amore alla mia tenera fanciulla”.
Con questo verso del poeta Anacreonte del 500 A.C., la relatrice ha concluso il suo intervento ponendo in evidenza la stretta ed intrigante relazione tra il buon cibo, il buon vino, la musica e l’amore.