Come ha fatto la Bestia a sedurre la Bella
L'Editoriale di Bibenda online 65.
Pubblicato il 31/10/2017

Il premiato veste in doppiopetto blu. È bello e ricco, pronto ad affascinare il premiatore (la Bestia) con un bonifico o con un rispettoso assenso alle sue richieste.
Pare che non cambi nulla nella comunicazione del vino, proprio nulla. Un giornalismo destinato ad essere non giornalismo, come recita l’Ordine che a fatica concede l’iscrizione a chi scrive soltanto di vino.
Unici baluardi rimangono quei pochissimi solitari che testardamente puntano all’iperqualità.
Mentre moltissime sono le squadre bestie che raggranellano un fatuo successo scopiazzando qua e là, avvinghiandosi a protagonisti da altri “inventati”, oppure avanzando delle pretese che in altri ambiti si definirebbero pressioni minacciose.
Tutto questo non porta bene al talento italiano basato sulla Terra e sulle Diversità, non porta bene perché, diversamente da quello che accade, almeno la Bestia di Apuleio o di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, possedeva un cuore in grado di amare.