Madeira e le sue perle
Annotazioni storiche e curiosità sul vino più longevo del mondo.
Pubblicato il 31/10/2017

Tanta fama fu interrotta, come del resto la produzione del Madeira stesso, per diversi anni a causa dell’oidio prima e della fillossera poi che distrussero completamente i vigneti di Malvasia.
Questo vino dorato dai riflessi ambrati, di notevole alcolicità, con una capacità di invecchiamento fuori del comune (l’aggettivo “maderizzato” viene usato per definire quei vini in evidente ossidazione, segno tipico di invecchiamento), mostra una sua originalità anche nelle fasi di produzione. È un vino liquoroso, il mosto fermentato nei fusti a Funchal diventa vinho claro, quindi dopo aver trascorso un periodo di tempo in cantine riscaldate, le estufas, diventa vinho estufado. A quest’ultimo viene aggiunta la mistella di alcol e zucchero che lo trasforma in vinho generoso. L’invecchiamento fa il resto; il tempo che passa accentua quella nota tipica di zucchero caramellato tostato che lo caratterizza.
I Madeira odierni sono di diversi tipi, dal classico, profumato e ambrato da uve Malmsey al meno dolce e più scuro da uve Bual. Con il Verdelho si produce un Madeira aromatico e corposo, mentre il più secco proviene da uve Sercial.
Una curiosità, infine: essendo considerato il vino in assoluto più longevo al mondo, esistono da sempre numerosi estimatori che nelle aste di tutto il mondo sborsano cifre da capogiro.
Pensate che una bottiglia del 1792 è stata battuta da Sotheby’s nel 1997 e venduta per circa 22,000 dollari!