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Un’estate a Salina e una vendemmia Eolia…na
La luce dell'isola, i suoi profumi, il lieve fruscio delle brezze, il sole sulla pelle: ti toccano, ti penetrano, ti restano dentro. Per sempre.
Pubblicato il 30/09/2025

Luca Caruso: “Buongiorno Roberto, stiamo cercando un sommelier a supporto del Signum per i mesi estivi”

Roberto: “Vengo io?” 

(Non ci ho pensato due volte: al Signum ho sempre sperato di andare. Mi ritrovo così in un luogo che mi ha da sempre attratto e mi preparo a vivere un’estate dall’interno, con lo spirito del “mi butto”) 

Luca Caruso: “Caro Roberto, magari” 

 

Quest’avventura nasce dall’amicizia con Natascia Santandrea e Luca Caruso, proprietari di Eolia e protagonisti affermati della ristorazione, compagni nella vita e oggi interpreti appassionati dell’accoglienza e della cultura vitivinicola eoliana. Incontro Luca per la prima volta a Roma, durante un evento Bibenda di qualche anno fa, insieme a Natascia, che invece conoscevo già da tempo: spesso, con amici comuni, andavamo a trovarla al ristorante di famiglia, La Tenda Rossa di Cerbaia Val di Pesa, nel cuore del Chianti Classico, dove si occupava della sala, del servizio sommelier e della cantina. Un bagaglio di esperienza importante che ha riportato a Malfa, a Salina, dove oggi Luca guida il ristorante di famiglia, il Signum, insieme alla sorella Martina, giovane chef stellata, all’interno dell’omonimo e iconico Resort e Boutique Hotel.

Signum
Il Bistrot Signum

L’occasione di partecipare alla vendemmia è nata quasi per caso, dopo un confronto con Natascia sulla provenienza dei vini di Eolia e il mio desiderio di visitare cantina e vigneti. Fu lei a suggerire, con naturalezza e piglio toscano: “quale occasione migliore della vendemmia?”.

 

A Salina la raccolta dell’uva non è mai una semplice attività agricola: è un rito che lascia un segno profondo nella memoria. Chi conosce l’isola porta negli occhi la sua luce inconfondibile, le albe che si accendono tra Panarea e Stromboli e i tramonti che infuocano la suggestiva scogliera di Pollara.

L'alba a Malfa
Il tramonto a Pollara

Eolia è il giovane progetto vitivinicolo nato nel 2020 dalla coltivazione di piccoli appezzamenti distribuiti sui tipici terrazzamenti che segnano i ripidi pendii di Salina: un mosaico di vigne tra i 250 e i 500 metri di altitudine che affondano le radici in suoli vulcanici ricchi di minerali, accarezzati dalle brezze marine e segnati da forti escursioni termiche, condizioni ideali per preservare la sanità e l’intensità aromatica delle uve. Le varietà in prevalenza sono quelle storiche dell’isola: Malvasia e Corinto Nero, uve che spesso le ritrovi coltivate insieme, vecchi pilastri identitari del patrimonio viticolo eoliano, affiancati da parcelle di Inzolia e Catarratto.
Alla nascita della cantina hanno contribuito figure di rilievo come Salvatore Geraci (Palari), l’équipe tecnica di Enosis guidata da Donato Lanati, gli enologi Bernardo Ciriciofolo, primo responsabile tecnico dei vini, e Dora Marchi. Un team di alto profilo che ha seguito passo dopo passo le prime vinificazioni e l’evoluzione dei vini.

 

Oggi il parco vitato conta circa otto ettari, tra terreni in maggioranza di proprietà e alcuni appezzamenti in affitto: quindici parcelle distribuite nel comune di Malfa, alcune accanto alla chiesa di San Lorenzo, altre nella frazione montana di Valdichiesa, a ridosso del Santuario della Madonna del Terzito.

 

Da questo impegno sono nate le prime etichette nel 2020: il bianco Eolia V 2020 (Valdichiesa) da sole uve Malvasia, seguito dal rosso Eolia CN 2020 (Corinto Nero in prevalenza e piccola percentuale di Nerello Mascalese e Cappuccio). Man mano sono nati il bianco Eolia M 2021 (Malfa, da Malvasia e uve locali,) e, da ultimo, il Rosa 2023 , ottenuto da uve Nero d’Avola provenienti da vigneti nei dintorni di Noto e da una piccola percentuale di varietà a bacca rossa coltivate sull’isola.

Le etichette
Le etichette

Le etichette condividono un filo conduttore grafico: la riproduzione stilizzata dell’antica serratura del portone del patio eoliano che introduce alla cantina del Signum. All’interno di quelle mura si conserva ancora il palmento storico, un tempo destinato alla lavorazione della Malvasia e alla conservazione dei capperi. La scelta dell’etichetta nasce da uno scatto di Giò Martorana, fotografo di moda e di vino, che un giorno mostrò a Natascia alcune immagini realizzate in cantina.

Il portone del patio eoliano
Dettaglio della serratura

La vendemmia
Dal primo giorno, ogni mattina è diventata un rituale: in sella alla mia bici raggiungevo i filari, immersi nei profumi dei frutteti, delle erbe spontanee e dei fiori, con i cespugli di capperi — discreti ma onnipresenti — a segnare il paesaggio isolano. I piccoli appezzamenti  vitati, sistemati su terreni geologicamente complessi, custodiscono soprattutto ceppi di Malvasia e Corinto Nero, alcuni ultradecennali, aggrappati a suoli impervi di origine vulcanica. Un mosaico agricolo che, per armonia e bellezza, ricorda i vigneti borgognoni, ma con l’aggiunta scenografica delle Eolie e la forza del clima mediterraneo. Le uve, raccolte rigorosamente a mano — una scelta obbligata che, nella selezione di ogni grappolo, esprime la dimensione artigianale del lavoro in questi luoghi — vengono adagiate in piccole cassette e immediatamente trasportate nella moderna cantina situata lungo la strada per Valdichiesa. Qui, ai margini di una cavea naturale interamente coltivata a vigneto, trovano le condizioni ideali per iniziare il percorso di lavorazione e trasformazione. 

Vigneto a Malfa a San Lorenzo
Vigneto a Malfa a San Lorenzo
Vigneto a Malfa a San Lorenzo
Vigneto a Valdichiesa
La Vendemmia
Malvasia
Una parte dello Staff

Accanto al giovane enologo toscano Michele Bevilacqua, che ha seguito con rigore tutte le fasi di lavorazione, ho vissuto sei giornate intense fianco a fianco con i contadini e i collaboratori della cantina. In vigna le loro voci, i racconti e le storie intrecciate al lavoro nei filari mi hanno riportato indietro nel tempo, alle vendemmie della mia infanzia, quando in Salento raccoglievo l’uva accanto a mio padre Alfredo.

 

Il ritorno da Salina è stato carico di nostalgia: restano vivi i profumi delle cucine, dei campi, degli orti e dell’uva, insieme al ricordo delle giornate dense e coinvolgenti trascorse al Bistrot accanto ai bravissimi colleghi.

Hotel e Ristorante Signum
Via Scalo, 15 - 98050 Malfa (ME)

Salina, Isole Eolie, Sicilia
Tel +39 090 984 42 22
Email info@hotelsignum.it

Eolia
Via Rotabile, 156 - 98050 Leni (ME)
Salina, Isole Eolie, Sicilia
Cellulare e Whatsapp +39 389 939 9970
Email info@eoliasalina.it

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