Premio Giacomo Tachis
A Elisabetta Barbieri il premio dedicato al grande enologo (video e foto).
Pubblicato il 28/11/2017
Le immagini e le parole dell’indimenticato Giacomo Tachis hanno introdotto uno dei momenti più toccanti ed emozionanti della Grande Festa della Guida Bibenda 2018.
Le note di “Eravamo quattro amici al bar” hanno accompagnato sul palco gli ideatori del Premio Giacomo Tachis: Franco M. Ricci, Gino Salica, Torello Latini, Alessando Cellai, Umberto Trombelli, Amedeo Alpi, Zeffiro Ciuffoletti e Antonello Pilloni assieme a Ilaria Tachis, la madrina di questo riconoscimento importante dedicato alla memoria del babbo.
Le note di “Eravamo quattro amici al bar” hanno accompagnato sul palco gli ideatori del Premio Giacomo Tachis: Franco M. Ricci, Gino Salica, Torello Latini, Alessando Cellai, Umberto Trombelli, Amedeo Alpi, Zeffiro Ciuffoletti e Antonello Pilloni assieme a Ilaria Tachis, la madrina di questo riconoscimento importante dedicato alla memoria del babbo.
La giuria ha scelto di assegnare questo primo e importante riconoscimento a Elisabetta Barbieri, giovane ma con una grande esperienza maturata accanto a Giacomo Tachis.
Elisabetta, appena laureata conosce Giacomo Tachis. Accanto e insieme a lui, per dieci anni, impara ad assaggiare i vini e impara a comprendere i suoi modi diretti ed essenziali che le hanno educato il palato.
Negli appunti che le dettava il Maestro c’era tutta la sua sapienza. Dice Elisabetta che le sembrava di entrare in un bosco guidati da un botanico esperto che conosceva tutto. Ricorda i commenti di Tachis che andavano da “molto buono” a “vale pochino”, ormai fanno parte del suo vocabolario. Oggi collabora con diverse aziende in Umbria e Toscana, alcune le sono state affidate dallo stesso Tachis, lei dice che è una grande responsabilità e soprattutto un grande onore.”
Nella testa e nel cuore dei presenti rimarranno le parole di Giacomo, il suo testamento spirituale: “Solo dalla collaborazione e fusione tra viticoltura ed enologia ci sarà una crescita nel mondo del vino”. Parole che potremmo adottare non solo per il mondo del vino ma per la nostra stessa vita.
Elisabetta, appena laureata conosce Giacomo Tachis. Accanto e insieme a lui, per dieci anni, impara ad assaggiare i vini e impara a comprendere i suoi modi diretti ed essenziali che le hanno educato il palato.
Negli appunti che le dettava il Maestro c’era tutta la sua sapienza. Dice Elisabetta che le sembrava di entrare in un bosco guidati da un botanico esperto che conosceva tutto. Ricorda i commenti di Tachis che andavano da “molto buono” a “vale pochino”, ormai fanno parte del suo vocabolario. Oggi collabora con diverse aziende in Umbria e Toscana, alcune le sono state affidate dallo stesso Tachis, lei dice che è una grande responsabilità e soprattutto un grande onore.”
Nella testa e nel cuore dei presenti rimarranno le parole di Giacomo, il suo testamento spirituale: “Solo dalla collaborazione e fusione tra viticoltura ed enologia ci sarà una crescita nel mondo del vino”. Parole che potremmo adottare non solo per il mondo del vino ma per la nostra stessa vita.
Giacome Tachis. Il Premio from Bibenda on Vimeo.
Giacomo Tachis
Molto emozionante il video realizzato da Isabella Perugini in cui possiamo ascoltare e osservare un Tachis giovane e anche un Tachis più avanti con gli anni. Vi invitiamo a notare i suoi occhi: nel suo percorso dalla giovinezza alla maturità quel guizzo intelligente e inconfondibile non è mai venuto meno.
Giacomo Tachis ha ottenuto l'Oscar come Migliore Enologo 2 volte. La prima nel 1999, in occasione della prima edizione dell'Oscar del Vino (lo stesso anno di Gino Veronelli oscar miglior giornalista). Il secondo Oscar gli è stato assegnato nel 2005.
Nelle foto la bacheca progettata dall'arch. Sergio Bianconcini e realizzata nel 2006 per contenere due importanti annate di Sassicaia che Giacomo Tachis volle regalare a Franco M. Ricci come simbolo della loro grande amicizia.
Un paesaggio toscano, riprodotto con tasselli di legno di vari colori, come un presepio, accoglie a sin. la bottiglia di pre-Sassicaia 1953, a destra il Sassicaia prima annata (1968) con dedica autografa di Giacomo Tachis. Sullo sfondo, la riproduzione del "faccione" dell'Oscar e targa con la motivazione del premio.