Il Presidente della Repubblica all'11° Forum della Cultura del Vino
Il Capo dello Stato ha salutato tutti i Sommelier, Produttori, Comunicatori del Vino e Giornalisti presenti all'11° Forum.
Pubblicato il 02/07/2018
Lunedì 2 luglio si è svolto l’appuntamento con il Forum Internazionale della Cultura del Vino, promosso da Fondazione Italiana Sommelier e giunto all’undicesima edizione. Una giornata unica dedicata alla diffusione della cultura del Vino che quest’anno ha visto l’eccezionale presenza del Presidente della Repubblica Italiana.
In questa occasione al Capo dello Stato sono state donate le insegne della Sommellerie della Fondazione Italiana Sommelier direttamente da Franco M. Ricci.
In questa occasione al Capo dello Stato sono state donate le insegne della Sommellerie della Fondazione Italiana Sommelier direttamente da Franco M. Ricci.
A seguire, nell’Aula Chiesa della LUISS, una location di altissimo valore artistico e culturale, davanti ad un parterre esclusivo, composto da oltre 400 persone tra produttori di vino (oltre 200), sommelier, giornalisti e professionisti del settore. Sono intervenuti.
Emma Marcegaglia (Presidente LUISS) per il saluto di benvenuto.
Franco Maria Ricci (Presidente Fondazione Italiana Sommelier e promotore fin dalla prima edizione del Forum sulla Cultura del Vino) ha introdotto il tema Il Valore del Tempo e Il Presidente della Repubblica: l’Italia del Vino, delle Tradizioni, delle Diversità riceve un segnale forte.
Emma Marcegaglia (Presidente LUISS) per il saluto di benvenuto.
Franco Maria Ricci (Presidente Fondazione Italiana Sommelier e promotore fin dalla prima edizione del Forum sulla Cultura del Vino) ha introdotto il tema Il Valore del Tempo e Il Presidente della Repubblica: l’Italia del Vino, delle Tradizioni, delle Diversità riceve un segnale forte.
Angelo Gaja (Produttore) ha parlato dell’impegno oggi dei Produttori al racconto profondo del Vino.
(…I tempi in agricoltura sono lenti, come lo sono nell’attività vitivinicola. Il vino ha bisogno di tempo per maturare nelle botti. Ancor più ne hanno bisogno i grandi vini per maturare in bottiglia.
Solo con il tempo il produttore diviene consapevole che il vino è lo strumento attraverso il quale poter esprimere la propria personalità, la propria filosofia di produzione, il rispetto per l’ambiente, la volontà di farlo ritornare a essere la più sana delle bevande. Con il tempo il consumatore apprende ad accostarsi al vino con buon senso, a goderne in giusta misura. Con il tempo si impara a conoscere il vino, attraverso corsi di degustazione, a giudicarlo, a visitare i luoghi di produzione grazie ai quali scoprire anche la provincia italiana che è il vero motore della nostra economia.)
Letizia Moratti (Co-fondatrice Comunità San Patrignano) ha descritto il riscatto di San Patrignano da molti anni sintesi del Vino: dalla Produzione alla Cultura.
(…La viticoltura aiuta molti ragazzi. La vite in questo senso è fonte di grande insegnamento, coltivarla richiede cura costante e rispetto dei tempi della terra, insegna quindi a prendersi cura dell'altro e ad avere pazienza.
Fare un buon vino può essere quindi un’occasione di riscatto, un modo per riappropriarsi della propria vita e del proprio futuro, un valore che poi è alla base del percorso stesso dei ragazzi.
All’interno della Comunità, 53 giovani sono impegnati stabilmente tra vigna e cantina. Negli anni, più di 450 ragazzi sono stati impiegati in questi due settori. Negli ultimi 10 anni sono stati formati a San Patrignano oltre 120 sommelier ed oltre 50 sono invece i ragazzi che hanno trovato occupazione nel settore del vino.
In questo senso, la vite può anche rappresentare un’occasione per rafforzare il senso di appartenenza di tutti noi verso il nostro straordinario Paese.)
Paola Severino (Vice Presidente LUISS), ha portato il saluto dell’Università che per la seconda volta ha accolto il Forum della Cultura del Vino.
(…I tempi in agricoltura sono lenti, come lo sono nell’attività vitivinicola. Il vino ha bisogno di tempo per maturare nelle botti. Ancor più ne hanno bisogno i grandi vini per maturare in bottiglia.
Solo con il tempo il produttore diviene consapevole che il vino è lo strumento attraverso il quale poter esprimere la propria personalità, la propria filosofia di produzione, il rispetto per l’ambiente, la volontà di farlo ritornare a essere la più sana delle bevande. Con il tempo il consumatore apprende ad accostarsi al vino con buon senso, a goderne in giusta misura. Con il tempo si impara a conoscere il vino, attraverso corsi di degustazione, a giudicarlo, a visitare i luoghi di produzione grazie ai quali scoprire anche la provincia italiana che è il vero motore della nostra economia.)
Letizia Moratti (Co-fondatrice Comunità San Patrignano) ha descritto il riscatto di San Patrignano da molti anni sintesi del Vino: dalla Produzione alla Cultura.
(…La viticoltura aiuta molti ragazzi. La vite in questo senso è fonte di grande insegnamento, coltivarla richiede cura costante e rispetto dei tempi della terra, insegna quindi a prendersi cura dell'altro e ad avere pazienza.
Fare un buon vino può essere quindi un’occasione di riscatto, un modo per riappropriarsi della propria vita e del proprio futuro, un valore che poi è alla base del percorso stesso dei ragazzi.
All’interno della Comunità, 53 giovani sono impegnati stabilmente tra vigna e cantina. Negli anni, più di 450 ragazzi sono stati impiegati in questi due settori. Negli ultimi 10 anni sono stati formati a San Patrignano oltre 120 sommelier ed oltre 50 sono invece i ragazzi che hanno trovato occupazione nel settore del vino.
In questo senso, la vite può anche rappresentare un’occasione per rafforzare il senso di appartenenza di tutti noi verso il nostro straordinario Paese.)
Paola Severino (Vice Presidente LUISS), ha portato il saluto dell’Università che per la seconda volta ha accolto il Forum della Cultura del Vino.
È intervenuto a parlare il Presidente della Repubblica. Ecco il suo discorso.
“Rivolgo a tutti un saluto molto cordiale e vorrei esprimere un augurio al nuovo Rettore della Luiss.
Ringrazio i relatori. Abbiamo ascoltato considerazioni che sono state proposte sul piano storico, su quello letterario, culturale, di costume, economico, giuridico.
Tutti questi aspetti manifestano quanto il vino italiano costituisca un’eccellenza che non è soltanto frutto della natura e della condizione privilegiata - sotto questo profilo - del nostro Paese, ma è frutto di una grande capacità degli operatori, di una grande comunità di operatori, di professionalità di alto valore apprezzato in tutto il mondo.
Tutto ciò richiede conoscenza del territorio, saperi tradizionali, ricerca attuale, attente analisi.
Franco Maria Ricci e Angelo Gaja ci hanno richiamato al valore del tempo; richiamo quanto mai opportuno in una stagione che rischia di essere quella dell’eterno presente.
Tutti questi elementi sono definibili, ma non si possono esprimere con un logaritmo. Non vorrei sembrare irriverente verso una sorta di nuova figura di culto di questa stagione, certamente utile su altri versanti e in altri settori, ma quanto abbiamo ascoltato ci ha ricondotto a come la cultura del vino sia radicata alla civiltà, alla terra.
La Presidente Marcegaglia ci ha ricordato la varietà della produzione nel nostro Paese che richiama alla molteplicità dei suoi territori, delle sue caratteristiche, delle sue specifiche condizioni: ciò lo rende affascinante.
Si tratta di un fronte di grande grande rilievo per il nostro Paese che richiama alla migliore storia dell’Italia e alla sua grande varietà.
Letizia Moratti ci ha ricordato come il vino costituisca anche un veicolo di riscatto.
Sono tutti elementi che fanno comprendere perché questo prodotto sia vincente sui mercati internazionali.
Vi sono tante ragioni che sorreggono il successo di export della nostra produzione vinicola, nella speranza che l’improvvida stagione di minaccia di dazi non abbia un eccessivo sviluppo e non crei difficoltà.
In realtà questo settore, come tanti altri, dimostra come i produttori italiani abbiano sempre da guadagnare dai mercati aperti, hanno bisogno di mercati aperti, perché hanno il coraggio di affrontare la concorrenza e la capacità di vincere, di prevalere nelle competizioni.
L’economia di ogni Paese ha sempre da guadagnare dai mercati aperti. Questo vale particolarmente per il nostro Paese. Sono anche lo strumento - per riprendere una considerazione di Paola Severino - che consente, attraverso trattati di grande portata, di regolamentare in maniera trasparente e rassicurante rapporti e criteri di produzione, di concorrenza e di commercio.
Per queste ragioni vorrei ringraziarvi molto, fare gli auguri alla Fondazione dei Sommelier, e salutare, insieme a Franco Maria Ricci, tutti i sommelier, tutti i produttori, tutti i comunicatori e i giornalisti del settore.
Grazie per il vostro impegno.”
Questo il testo del discorso del Capo dello Stato che ha provocato un applauso scrosciante da parte di tutti i presenti, in segno di commossa condivisione.
“Rivolgo a tutti un saluto molto cordiale e vorrei esprimere un augurio al nuovo Rettore della Luiss.
Ringrazio i relatori. Abbiamo ascoltato considerazioni che sono state proposte sul piano storico, su quello letterario, culturale, di costume, economico, giuridico.
Tutti questi aspetti manifestano quanto il vino italiano costituisca un’eccellenza che non è soltanto frutto della natura e della condizione privilegiata - sotto questo profilo - del nostro Paese, ma è frutto di una grande capacità degli operatori, di una grande comunità di operatori, di professionalità di alto valore apprezzato in tutto il mondo.
Tutto ciò richiede conoscenza del territorio, saperi tradizionali, ricerca attuale, attente analisi.
Franco Maria Ricci e Angelo Gaja ci hanno richiamato al valore del tempo; richiamo quanto mai opportuno in una stagione che rischia di essere quella dell’eterno presente.
Tutti questi elementi sono definibili, ma non si possono esprimere con un logaritmo. Non vorrei sembrare irriverente verso una sorta di nuova figura di culto di questa stagione, certamente utile su altri versanti e in altri settori, ma quanto abbiamo ascoltato ci ha ricondotto a come la cultura del vino sia radicata alla civiltà, alla terra.
La Presidente Marcegaglia ci ha ricordato la varietà della produzione nel nostro Paese che richiama alla molteplicità dei suoi territori, delle sue caratteristiche, delle sue specifiche condizioni: ciò lo rende affascinante.
Si tratta di un fronte di grande grande rilievo per il nostro Paese che richiama alla migliore storia dell’Italia e alla sua grande varietà.
Letizia Moratti ci ha ricordato come il vino costituisca anche un veicolo di riscatto.
Sono tutti elementi che fanno comprendere perché questo prodotto sia vincente sui mercati internazionali.
Vi sono tante ragioni che sorreggono il successo di export della nostra produzione vinicola, nella speranza che l’improvvida stagione di minaccia di dazi non abbia un eccessivo sviluppo e non crei difficoltà.
In realtà questo settore, come tanti altri, dimostra come i produttori italiani abbiano sempre da guadagnare dai mercati aperti, hanno bisogno di mercati aperti, perché hanno il coraggio di affrontare la concorrenza e la capacità di vincere, di prevalere nelle competizioni.
L’economia di ogni Paese ha sempre da guadagnare dai mercati aperti. Questo vale particolarmente per il nostro Paese. Sono anche lo strumento - per riprendere una considerazione di Paola Severino - che consente, attraverso trattati di grande portata, di regolamentare in maniera trasparente e rassicurante rapporti e criteri di produzione, di concorrenza e di commercio.
Per queste ragioni vorrei ringraziarvi molto, fare gli auguri alla Fondazione dei Sommelier, e salutare, insieme a Franco Maria Ricci, tutti i sommelier, tutti i produttori, tutti i comunicatori e i giornalisti del settore.
Grazie per il vostro impegno.”
Questo il testo del discorso del Capo dello Stato che ha provocato un applauso scrosciante da parte di tutti i presenti, in segno di commossa condivisione.
Rossana e Angelo Gaja (Produttori) hanno parlato del Vino artigianale italiano.
Al termine, il Direttore di Corporate Affairs Filatelia di Poste Italiane Fabio Gregori ha proceduto alla cerimonia dell’annullo filatelico celebrativo dell’11° Forum Internazionale della Cultura del Vino. In ricordo della giornata è stata donata una copia della cartolina con l’annullo filatelico a ciascuno dei presenti.
La Fondazione Italiana Sommelier è artefice da oltre trent’anni dell’ambizioso progetto volto all’emancipazione del nostro Paese nell’ambito della Cultura del Vino e dei Prodotti della nostro Terra. Nel 2008 si è deciso di dare vita al Forum Internazionale della CULTURA DEL VINO, un’intera giornata dedicata a sensibilizzare le istituzioni ed il paese su questo importante patrimonio italiano. Un’iniziativa in sintonia con il lavoro portato avanti da Fondazione Italiana Sommelier nell’ultimo mezzo secolo con corsi e attività mirati alla diffusione della cultura del vino in Italia e all’estero.
Al termine, il Direttore di Corporate Affairs Filatelia di Poste Italiane Fabio Gregori ha proceduto alla cerimonia dell’annullo filatelico celebrativo dell’11° Forum Internazionale della Cultura del Vino. In ricordo della giornata è stata donata una copia della cartolina con l’annullo filatelico a ciascuno dei presenti.
La Fondazione Italiana Sommelier è artefice da oltre trent’anni dell’ambizioso progetto volto all’emancipazione del nostro Paese nell’ambito della Cultura del Vino e dei Prodotti della nostro Terra. Nel 2008 si è deciso di dare vita al Forum Internazionale della CULTURA DEL VINO, un’intera giornata dedicata a sensibilizzare le istituzioni ed il paese su questo importante patrimonio italiano. Un’iniziativa in sintonia con il lavoro portato avanti da Fondazione Italiana Sommelier nell’ultimo mezzo secolo con corsi e attività mirati alla diffusione della cultura del vino in Italia e all’estero.