Se l’accoglienza nella ristorazione romana ha un nome, il suo nome è Pipero.
Inaugurato da poco in Corso Vittorio Emanuele II a Roma, nel cuore della capitale, la nuova sede del ristorante una stella Michelin si presenta immediatamente in perfetto stile minimal e con un’atmosfera dove “sentirsi bene” è un must. All’ingresso, dietro le porte scorrevoli si trova il sorriso del personale di sala disponibile attento e mai invadente. Dal vino alla mise en place il passaggio non è immediato, bensì un divertente percorso dove anche le posate sono abbinate alla rispettiva pietanza. Mangiare in questo ristorante non è solo un’esperienza, è soprattutto un modo diverso per trascorrere una serata tra degustazione di vini di livello, proposti da Marco Lanzilotti, sommelier professionista di Fondazione Italiana Sommelier, i piatti magistralmente eseguiti dallo chef Luciano Monosilio e la vulcanicità del suo ‘patron’, regista assoluto della sala, Alessandro Pipero, che tra una battuta e l’altra non trascura nessuno dei suoi ospiti destreggiandosi con eleganza dalla sala alla cucina passando per ogni tavolo. Tra le curiosità del menù citiamo “Crudo cotto di manzo e sfere di giardiniera”, un gioco di consistenze, sapori e colori sapientemente accostati con il vermentino toscano Ninì dell’azienda I Cavallini, e a seguire “Uovo, ventresca di tonno e salsa tartara”. Tra i vini la Ribolla di Damijan, il Corton Charlemagne Grand Cru di Girardin e per concludere in dolcezza un Passirò di Falesco abbinato a “Gorgonzola e miele” “bombe alla crema” e “Semifreddo di carota mandorla e riduzione di karkadè”. Così, tra assaggi e sorrisi si è conclusa una serata all’insegna del buon bere del buon mangiare e al sapore di... sala.