Taxi
Pubblicato il 16/12/2011
"Piazza San Paolo alla Regola, per favore. Sa dov'è?"
"…"
"Può usare il navigatore…"
"So dov'è."
Via, come saette.
Squilla il cellulare: "Dove sei?"
"In taxi, all'altezza di Via della Conciliazione. C'è un sacco di traffico."
"Non preoccuparti, noi siamo in ritardo, una mezz'ora. Arriverai prima tu, aspettaci dentro."
"Ok."
"Ecco, ci siamo, è lì a destra."
"Dove?"
"Lì, alla fine di quella stradina a destra. Non ci si arriva con la macchina."
"Sicuro?"
Boh, pago, scendo, mi fido. La scalinata del Campidoglio è bellissima, tutta addobbata per Natale, con i cherubini in fila illuminati che suonano le trombe. Faccio una foto, va'.
La stradina a destra, un po' in discesa, è abbastanza buia, subito sorprendentemente silenziosa rispetto al traffico congestionato di dieci metri più in là. Tutto un sanpietrino, se non arrivo subito con questi tacchi sarà una tortura… Spettacolo, questa è una Roma che non conosco. Buia, silenziosa, discreta. Bella. Qui non è Natale, non è turismo, qualche fortunato che qui ci abita porta a spasso il cane.
"Signora, sa dove sta Piazza alla Regola?"
"…, forse…, oppure… Provi da questa parte…"
Sto fresca, se nemmeno l'alloctona lo sa, qui si fa notte.
Chiamo il ristorante: "Dove siete? È lontano da Piazza Venezia?"
"Come dice? Il tassista l'ha lasciata laggiù? Ah, però. Prosegua dopo Piazza Campitelli, poi…"
Ma dove cavolo sta 'sto posto? Dove m'ha lasciato?, diavolo d'un tassista. C'è una luce, portone a vetri sulla strada. Blindato, te pareva. Suono. Il parrucchiere-estetista con codino dà l'ultimo tocco di smalto alla signora seduta allo specchio, si alza a malincuore e pure un po' scocciato. Apre.
"Mi sono persa. Sa dov'è piazza San Paolo alla Regola?"
Inaspettatamente gentile, ma non lo sa.
"Avanti, fino al semaforo, poi a sinistra per la fontana delle tartarughe, e poi ancora a sinistra e poi avanti, fino a via Arenula."
È la signora semismaltata a venire in soccorso, sa tutto di queste parti.
(Grazie, grazie, che gentili. Grazie.)
Vado per la strada indicata, ormai sono in ritardo secco, gli stivali si trastullano a litigare con i sanpietrini. Belli, sì. Magari con i mocassini, però.
E la fontana gelata delle tartarughe? Che spettacolo. Finalmente una Roma che riconosco, sempre un piacere, sempre da ammirare. Grazie a quel delinquente di tassinaro, accidenti a lui.
Parecchi minuti e storte dopo emergo. Via Arenula, ecco i miei amici, in ritardo come me, c'è voluto un po' più di tempo per perfezionare le clausole e firmare. Sono salva e in compagnia. Il ristorante è a due passi. Forse quattro.
Carino, semplice, piccolo. Seduti. Seduta, finalmente. Bisogna assolutamente brindare al contratto firmato. Ora chiedo alla sommelier se può fare uno strappo alla regola e servirci la bottiglia a sorpresa che ho portato per l'occasione. Una vera rarità. Non ci sarà un'occasione migliore per stapparla. Ecco.
Ecco qua un bel niente.
Vallo a rintracciare adesso, manco ho preso il numero del taxi. Alla sua salute, buon pro gli faccia. Ma che il Signore lo fulmini, accidenti a lui.