Esistono vini buoni, vini eccellenti e vini talmente grandi da assurgere alla dignità di veri e propri simboli enologici, testimonial di territori che per troppo tempo hanno sofferto di immeritata oscurità. Ha compiuto vent’anni il Turriga, un vino fantastico che declina ed esalta in una magica sinfonia organolettica tutte le preziose sfumature di un’isola meravigliosa. Il Turriga rappresenta la sintesi perfetta del meglio che si possa mettere insieme per creare un gioiello. La personalità di questo vino, infatti, viene plasmata da un territorio fantastico e ancora troppo poco valorizzato, capace di trasfondere nel calice la solarità mediterranea, la profondità della terra di Selegas e l’incanto aromatico dell’aria, che si fa dispensatrice generosa dei profumi della roccia, delle erbe, dei frutti e dei fiori.
L’identità del Turriga è il risultato della fusione esemplare di elementi d’eccellenza: quattro vitigni - Cannonau, Carignano, Bovale, Malvasia Nera - che da sempre hanno incarnato l’essenza di una regione, ma che mai prima avevano trovato un’armonia d’insieme così travolgente; poi, e in primis, la lungimiranza, la capacità imprenditoriale e il coraggio di una famiglia straordinaria, in grado di tessere e cementare rapporti umani profondi, di aggregare intorno a sé un team duttile e tecnicamente preparatissimo. Ha cesellato il tutto la genialità assoluta del “maestro”, quell’immenso Giacomo Tachis che ha lasciato a Serdiana un pezzo del suo cuore, più che mai innamorato di questa terra e - soprattutto - dell’umanità degli Argiolas.
Un’emozionante degustazione tenutasi durante il recente Vinitaly ci ha permesso di riscoprire le annate 1988, 1995, 2000, 2004 e 2008. Tutte in forma smagliante, con la 1995 che svettava per classe assoluta, prodiga di incantevoli sensazioni di frutti rossi maturi, spezie ed erbe aromatiche, sigillate da una travolgente ventata balsamica e da serrati richiami ematici. Sorso pieno e profondo, che ha sfoggiato rilucente armonia ed eleganza allo stato puro. Vino monumentale!
La prima etichetta di Turriga porta la data 1988. Sono passati anni contraddistinti da gioie, ma anche da momenti di inesprimibile tristezza per gli Argiolas. Il Turriga, intanto, è diventato l’emblema di una Sardegna capace di conquistare il mondo, di dimostrare che il lavoro e il sacrificio di questa gente meravigliosa hanno un valore immenso. Con incredibile determinazione ed eccezionale forza d’animo, le qualità più belle del popolo sardo, Franco e Pepetto, con Valentina, Francesca e Antonio jr, hanno continuato con la loro incredibile dignità a seguire il solco tracciato dal patriarca Antonio, aggiungendovi costantemente grande passione, costante dedizione al lavoro e ammirevole capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo.