Situato in un angolo poco conosciuto del Senese il borgo medioevale di Trequanda, con le frazioni di Petroio e Castelmuzio, rappresenta, per chi si avventura in queste splendido territorio, una valida alternativa ad itinerari più famosi e frequentati. A Petroio, luogo di nascita di Bartolomeo da Petroio, detto Brandano (1488 - 1554), predicatore ed eremita celebre per le sue invettive e per gli annunci apocalittici, merita una visita il Museo della Terracotta. Un interessante percorso espositivo consente di ripercorrere la storia della lavorazione della terracotta tra passato e presente, tradizione ed innovazione. Pregevoli ornamenti di terracotta possono essere ammirati anche passeggiando tra le vie di questo borgo pittoresco. La Strada del Vino Orcia conduce l’appassionato alla scoperta di tante piccole aziende con prodotti di qualità che non sfigurano affatto accanto ai più blasonati Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano. Tredici i comuni che rientrano in questa denominazione costituita nel 2000.
Una delle tante strade bianche che si perdono in queste dolci colline conduce, nelle vicinanze di Petroio, al Podere Albiano. Un magnifico casolare davanti al quale si distendono, contornati da boschi ed uliveti, i vigneti dell’Azienda. Su terreni in prevalenza composti da arenarie e, in misura minore, da calcare, troviamo soprattutto Sangiovese ma anche Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Sotto il casolare, una moderna cantina interrata perfettamente climatizzata grazie ad un impianto geotermico.
Molto belle le etichette dei vini che riproducono le “pittosculture”di Enrico Paolucci, originale ed apprezzato artista pientino, conosciuto per le sue opere che si ispirano agli animali e ai paesaggi toscani. Il Ciriè 2009, da uve Sangiovese e Merlot, il primo affinato in botte grande, il secondo in acciaio con breve passaggio in piccole botti di rovere, ha profumi di marasca, spezie e cuoio. In bocca le note fruttate si fanno strada lentamente tra le pieghe di un tannino abbastanza pronunciato. Caldo e di buona struttura è piacevole e sufficientemente elegante. Perfetto in abbinamento ad una grigliata di manzetta maremmana. Il Tribolo 2009, da uve Sangiovese, si caratterizza per la ciliegia matura ma anche per le accattivanti note balsamiche. Affinato in botti di rovere da 10 ettolitri per due anni è caldo, succoso e concentrato con tannini dolci perfettamente amalgamati. Un vino già godibilissimo dalla buona persistenza gustativa. Sull’etichetta del Petro non è il paesaggio della Val d’Orcia a campeggiare bensì delle filiformi figure stilizzate, “ i pettegoli di paese”. L’annata 2009 di questo vino ad Igt, da uve Cabernet Sauvignon e Merlot con piccole aggiunte di Petit Verdot, si presenta con un olfatto interessante dove il cuoio e le prugne cotte si accostano a ricordi di china e rabarbaro. Giustamente tannico, in bocca si distende con eleganza, buona progressione gustativa e piena corrispondenza naso-bocca.
Prodotti ispirati e molto intriganti frutto dell’ entusiasmo che ha spinto nel 2000 Alberto Turri ed Anna Becheri a dare vita a questo progetto in cui si avverte distintamente anche l’amore per l’arte e la natura. Intorno a questa nuova e dinamica azienda un paesaggio di straordinaria bellezza. Non lontano il Monastero di Sant’Anna in Camprena. Più distanti, oltre i vigneti e i boschi, il profilo del Monte Amiata e i tetti di Pienza.