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Vino d’Artista a Tuscania
Pubblicato il 18/10/2013
Fotografia

Il mio primo incontro con Maurizio Pio Rocchi e i suoi Vini d’Artista risale all’estate scorsa. In villeggiatura a Tarquinia, diviso tra mare e passeggiate archeologiche, approfitto della manifestazione “Divino Etrusco”, che si tiene ormai da qualche anno nelle vie del bellissimo centro medioevale, per approfondire le mie conoscenze sull’enogastronomia di questo territorio sospeso tra Lazio e Toscana. Mi rendo subito conto di trovarmi davanti a vini comunque molto originali e interessanti. Le due successive visite in azienda confermano questa impressione. La conoscenza di Maurizio Pio Rocchi, bio-agricoltore ed artista autodidatta simpatico ed estroso, aggiunge ulteriore valore alla mia scoperta.

Nato a Roma in Via dei Banchi Vecchi, non lontano da San Pietro, fa studi scientifici diventando coltivatore diretto nel 1978. Già da bambino le prime esperienze nel vigneto piantato dai genitori. Nel 1991 compra un’azienda vicino Tuscania, nell’alto viterbese, che attualmente si estende su 33 ettari di cui 2,5 a vigneto e 1,5 ad uliveto. Le prime esperienze  sono assolutamente da dimenticare. Attrezzature di cantina approssimative e scarsa conoscenza delle pratiche enologiche non facilitano la buona riuscita del progetto. Nel frattempo dal 1990 Maurizio comincia a praticare l’agricoltura biologica. La relativa certificazione arriva nel 1993, primo della provincia di Viterbo e tra i primi in Italia. Risale al 1994 invece la prima partecipazione al Vinitaly  che non riscuote particolare successo. Nasce dopo qualche anno la  cantina professionale e all’edizione del Vinitaly del 1998 arrivano finalmente  le soddisfazioni (e i primi successi di vendite, in particolare sul mercato estero). In anni recenti  l’azienda si arricchisce  inoltre di un bellissimo agriturismo con tre appartamenti,  diverse stanze e una sala eventi. Fanno da contorno alla struttura quasi 17.000 alberi (querce, cornioli, peri e meli selvatici, tigli, lecci) piantati nel 2005 in adesione ad un progetto di riforestazione della Comunità Europea. Da vigne su terreni di medio impasto, con esposizione nord - sud ed allevamento ad archetto, si producono annualmente circa 7000 bottiglie. Bellissime le etichette (diverse ogni anno) realizzate da Petra de Goede, moglie olandese di Maurizio, già apprezzata fotografa e grafica. Nessun tipo di concimazione (si pratica soltanto l’inerbimento tra i filari, mentre la protezione è affidata soltanto al rame e allo zolfo).

Il “Mercurio” 2012, da uve Trebbiano Toscano(45%) e Malvasia di Candia (45%) con l’aggiunta di Moscato, si presenta giallo paglierino carico di esemplare limpidezza mentre all’olfatto è di buon ampiezza e profondità con riconoscimenti di mela verde e fiori selvatici. In bocca è avvolgente, concentrato e succoso con l’alcol  bilanciato da una marcata sapidità.  Splende luminoso il bicchiere di “Petra rdg” 2012 dal suggestivo colore buccia di cipolla con riflessi ambra chiaro. Soltanto 1100 bottiglie per  questo vino da uve Sangiovese cui viene aggiunto un 25% di Barbera. Un olfatto interessante dove ritroviamo orzo,  fiori di camomilla e  frutti rossi maturi. Al gusto è ricco e persistente con buona corrispondenza naso-bocca. Lungo ed incisivo il finale con richiami di pasticceria e confetture. Il “Rosso del Lupo” 2012, prodotto con uve Barbera (20%) e Sangiovese (80%), dal colore rubino con riflessi porpora, profuma intensamente di rose, amarene e more. Al palato è nervoso e minerale con intensi e piacevoli ritorni fruttati. Vini che non conoscono legno e che dopo l’acciaio godono di un brevissimo affinamento in bottiglia. Vini di carattere, convincenti e molto corretti.

Maurizio Pio Rocchi è però soprattutto un artista. Risale alla fine degli anni ’70 la frequentazione di un noto pittore locale, Giuseppe Cesetti. “Ho cominciato con i colori e i pennelli che scartava il mio amico” . Inizia così un percorso che dalla figurazione (ispirata alla terra e all’agricoltura), passando per il simbolismo, arriva alla pittura astratta. “Il concetto su cui lavoro”, ci racconta, ”è quello della frattura, ovvero una interruzione dello spazio cromatico che simbolizza la rottura di una pellicola che ci impedisce di guardare oltre”. Arrivano così i riconoscimenti della critica e le mostre a New York, Pechino, Tokio, Monaco di Baviera, Brema, Cracovia, Copenaghen, Londra.  Numerose in Italia e all’estero le performance di musica-danza-pittura. Significative, in particolare, quelle con pittura dal vivo su movimenti improvvisati di una o più danzatrici. Manifestazioni generalmente abbinate con le degustazioni dei Vini d’Artista. Prodotti che hanno rappresentato degnamente la Tuscia Viterbese nel mondo. Un territorio che serba preziose testimonianze del passato: assolutamente da visitare le antiche Chiese di S. Pietro e di S. Maria Maggiore, vicino al centro storico di Tuscania, a pochi chilometri dall’Azienda.

Maurizio Rocchi
Strada Poggio della Ginestra, 2  
01017 Tuscania (VT)
Tel. 335 423099
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