Treiso. Siamo in collina a pochi chilometri da Alba. Dalla piazza di questo piccolo borgo della Bassa Langa la vista spazia su vigneti spettacolari e cascinali di antica tradizione. In lontananza le Alpi. Una storia vecchia di cinquemila anni: le prime tracce risalgono all’età della pietra e del ferro. Nativo di questa zona l’Imperatore Publio Elvio Pertinace. Poi alterne vicende nei secoli fino ai drammatici eventi che hanno attraversato questa terra durante l’ultimo conflitto.
Un paesaggio magico e affascinante circonda questo piccolo comune di poche centinaia di abitanti. Un paesaggio da ammirare e contemplare in tutte le stagioni, specialmente in autunno quando il profumo del mosto e del tartufo si diffonde nell’aria e i vigneti si ricoprono di un’ infinità di colori. Chi vuole conoscere Treiso e i racconti della sua gente, la cultura e le tradizioni locali, può contare su numerosi Agriturismi, Affittacamere e Bed & Breakfast. All’insegna della qualità le proposte tra pernottamento, ristorazione, vendita diretta di prodotti locali e trekking. Un occasione per conoscere da vicino il Barbaresco, protagonista indiscusso di questi luoghi.
Immerso nel silenzio dei vigneti, in bella posizione panoramica, l’Agriturismo Ada Nada, in località Rombone, mette a disposizione degli ospiti, in una suggestiva cascina settecentesca, nove camere e due appartamenti particolarmente curati e arredati con mobili d’epoca. Annalisa Nada e il marito Elvio propongono alla numerosa ed affezionata clientela italiana ed estera, che in ogni stagione affolla questa tradizionale cascina, gustose colazioni dove primeggiano i prodotti del territorio. Ci si delizia tra salumi e formaggi (tome e robiole) accuratamente selezionati, frittate e torte rustiche, confetture di frutta e dolci preparati in casa. Immancabile la cognà, mostarda d’uva che Annalisa prepara aggiungendo al mosto cotto (da uve nebbiolo) mele cotogne, pere madernassa (una varietà tipica della zona particolarmente adatta alla cottura), zucca, nocciole e piccoli fichi colti ancora verdi. Nella bella stagione la colazione viene servita all’aperto in un suggestivo dehors con vista sui vigneti aziendali. Nelle giornate più terse in lontananza la sagoma del Monviso. Per chi raggiunge questa oasi di tranquillità è d’obbligo la visita alla cantina con relativa degustazione degli ottimi vini aziendali. La storia della Famiglia Nada inizia nel lontano 1919, quando Carlo Nada acquista la cascina e fonda l’Azienda. Sarà poi Giancarlo Nada, enologo, la cui prematura scomparsa lo scorso anno ha lasciato un vuoto incolmabile per la famiglia e per le persone che lo hanno conosciuto, ad ampliare e sviluppare, a partire dal 1989, la produzione vinicola. Nove gli ettari di vigneto (di cui la metà destinati a nebbiolo), ad una altitudine di circa 300 metri, su terreni di marna bianca calcarea e argilla, da cui si producono mediamente 45.000 bottiglie all’anno, di cui una buona parte vendute all’estero. La filosofia produttiva è improntata alla tradizione con un limitato ricorso all’uso della barrique.
Il Barbaresco Valeirano 2009, dall’omonimo vigneto, ha profumi freschi e minerali, con un tannino esuberante e una struttura non eccessivamente complessa. Più espressivo e caratterizzato il Barbaresco Elisa 2008. Proveniente da vigne vecchie di 70 anni, nella sottozona Valeirano, mostra un olfatto di buona profondità pervaso di note di terra e frutta macerata. In bocca è ricco e concentrato. Sul gradino più alto Il Barbaresco Cichin 2008, dal vigneto Rombone. Affinato in botti grandi di rovere per circa 24 mesi si caratterizza per un naso austero ma di estrema complessità e ampiezza in cui emergono pronunciati sentori di sottobosco, cuoio e spezie. In bocca è pieno e sapido con un ricco corredo di tannini perfettamente amalgamati. Il finale è lungo e di estrema piacevolezza. Molto convincente il Langhe Nebbiolo Serena 2012. Affinato in acciaio si fa apprezzare per i profumi intriganti di rose, spezie e frutta matura. Fresco e di buona struttura ha tannini setosi in un contesto di grande equilibrio ed eleganza. Piacevole e molto godibile, come sempre, la Barbera d’ Alba Pierin. Nell’annata 2011 si presenta con marcate note di amarena e polvere di caffè. In bocca è succosa e di buona persistenza, con un’ acidità particolarmente contenuta. Da ricordare, tra gli altri, il Dolcetto Autinot, asciutto e piacevolmente ammandorlato, il Langhe Rosso La Bisbetica, da uve Nebbiolo e Barbera, sapido e vanigliato, il Moscato La Brà, varietale e molto delicato. Vini di tradizione, corretti e mai eccessivi, che ben si accompagnano alle preparazioni del territorio accuratamente proposte nei numerosi e affermati ristoranti di Treiso e del suo circondario.