Bourgueil, una delle grandi appellazioni della Loira dedicate ai vini rossi, non a caso si trova in quella meravigliosa terra di Francia in cui domina indiscutibilmente il Cabernet Franc. I vigneti si trovano nella Touraine, con esposizione a sud, sulla riva destra del fiume, al punto di confluenza della Loira con il fiume Vienne. Qui la placca continentale, a causa dallo scorrere della Loira, si è arricchita nel corso delle varie ere geologiche di componenti argillo-calcaree e di ciottoli di origine alluvionale. Il clima semi-oceanico è dolce e temperato e folte foreste costituiscono una barriera naturale di protezione dai venti del Nord. Molto si favoleggia sulle origini del Cabernet Franc. Antico progenitore del Cabernet Sauvignon, proviene quasi certamente dalle zone di Bordeaux. Da qui fu portato dal Cardinale Richelieu in Loira, precisamente nell’Abbazia di St. Nicolas de Bourgueil. Tuttavia non mancano riferimenti storici di epoca anteriore. Nel divertentissimo capitolo XIII, del celebre “Gargantua e Pantagruele” pubblicato nel 1534, “Come Grangola conobbe la meravigliosa intelligenza di Gargantua dalla invenzione di un nettaculo” François Rabelais, scrive: “ce bon vin breton poignet ne croit en Bretagne, mais en ce bon pays de Verron”, come dire, "quel buon vin di Brettagna, che poi non si fa per nulla in Brettagna ma qui nel nostro bel paese di Verron". E Verron, oggi Beamont-en Veron, situata vicino Chinon, è nella terra che torna ad essere dei grandi vini rossi. Una sorta di vittoria di Bacco del vino bretone, già prefigurata da Rabelais alla fine della sua opera. E la scienza sembra confermare l'arte letteraria. Recenti studi sul DNA confermerebbero che il Cabernet Franc si è probabilmente acclimatato in Bretagna in periodi più miti di oggi. Tuttavia, in epoca ben più risalente, si trovava nei paesi baschi, e probabilmente deve la sua origine all’incrocio tra due più antichi vitigni di queste aree. La sua diffusione prima a Bordeaux, poi in Bretagna e, infine, in Loira fu possibile grazie ai percorsi dei pellegrini che tornavano dal Santuario di Compostela e agli scambi commerciali. Ad incarnare lo spirito di “Gargantua e Pantagruele” è il Domaine de la Chevalerie, nel villaggio di Restigné, da quattro generazioni di proprietà della famiglia Caslot. Pierre ha un senso del dovere preciso, che ha trasmesso ai figli Stéphanie e Emmanuel. I vigneti, integralmente convertiti alla biodinamica, si estendono per 38 ettari e sono oggi considerati i più sani e curati di Bourgueil. Ci accoglie Pierre Caslot, con un'indiscutibile gioia di vivere - anche se probabilmente abbiamo interrotto un lauto pranzo - e ci invita ad esplorare la cantina, un labirinto sotterraneo composto da ampi, altissimi, interminabili corridoi scavati nel tufo e immersi nell’oscurità. Luoghi fantastici che risalgono intorno all'anno 1000 D.C. Le basse temperature e l'umidità aumentano la suggestione della visita, mentre incombe la paura di perdersi. Più rilassante la successiva degustazione, quasi declamata e comunque arricchita da molti consigli sugli abbinamenti. La produzione si articola principalmente tra rossi da invecchiamento, Busardières, rossi completi, Chevalerie e rossi fruttati, Galichets. Della generosa offerta di innumerevoli bicchieri di varie annate, la memoria trattiene vivido il ricordo del Galichets 2006. Proveniente da vigne di oltre 60 anni, esposte a sud ovest, su suoli di argilla, silice, e sabbie alluvionali, questo vino si mostra rubino intenso e profondo, dai riflessi violacei. Al naso offre un quadro olfattivo complesso di freschi sentori floreali, violetta selvatica, spezie dolci e frutta di bosco, animate da una base leggermente boisè. Dopo poco esprime anche note agrumate, di scorza di arancia. All'assaggio è ampio, espressivo, con tannini vellutati e rimandi coerenti alle spezie dolci e alla confettura di frutta. Successivamente svela un'indubbia scia minerale, quasi salina, decisamente persistente.
Dopo i molti bicchieri lasciamo Pierre, che ci accompagna cordialmente alla macchina con l'immancabile suggerimento del più tipico cafè- ristorante di Bourgueil, il Promenade. Aspettativa che non è rimasta delusa, a conferma dei più pantagruelici miti letterari.