Adagiato sulle pendici del Monte Morrone, a ridosso dei Monti della Meta, Alvito domina con il suo castello medioevale un’ampia e fertile valle, la Valle di Comino. Siamo in provincia di Frosinone, non lontano da Sora, ai confini con l’Abruzzo. Un territorio che prima della conquista romana ha visto la presenza dei Volsci e dei Sanniti, come testimoniato da numerosi ritrovamenti. L’importanza di questo borgo, già Feudo del Regno di Napoli, si manifesta durante il medioevo allorquando viene trasformato in Ducato. Atto costitutivo la concessione nel 1454, da parte del Re Alfonso V d’Aragona, del titolo di Duca di Sora e di Alvito a Piergiampaolo Cantelmo, figlio di Nicola Cantelmo duca di Sora. A testimonianza di questo florido periodo una serie di importanti edifici e monumenti che arricchiscono il caratteristico centro storico.
La crisi economica e sociale che ha interessato la valle durante il secolo scorso ha favorito l’emigrazione con il conseguente abbandono delle campagne. Dopo un periodo di declino oggi si assiste comunque ad una ripresa delle attività produttive grazie alle sviluppo delle attività terziarie e al rinnovato interesse per l’agricoltura e l‘allevamento. Un territorio che oggi può vantare diverse eccellenze eno-gastronomiche. Possiamo qui apprezzare il pecorino di Picinisco, la marzolina di Campoli Appennino, il fagiolo cannellino di Atina, ma anche un ottimo olio e tartufi di alta qualità. La Valle di Comino è anche terra di elezione del Cabernet (ricompreso oggi nella Atina Doc), presente da circa due secoli in questa area, come accertato da reperti storici e testimonianze bibliografiche. Insieme al Cabernet anche tanti vitigni autoctoni oggetto in questi ultimi anni di studio e valorizzazione.
Ma questa valle ha anche un cuore dolce: di antica tradizione ad Alvito è la produzione di torroni e altre specialità dolciarie. Una tradizione che affonda le proprie radici nel settecento e che ha per protagonista indiscussa la pasta di mandorle ricoperta di glassa bianca. Degna rappresentante ed erede di questa nobile arte la Pasticceria Macioce, storica azienda la cui fama è indissolubilmente legata alle esperienze ed intuizioni di Vittorio Macioce. Il periodo trascorso presso La Tour, rinomata pasticceria che serve Casa Savoia (siamo a Roma, rione Prati, agli inizi degli anni ’30), è particolarmente fecondo e carico di suggestioni per Vittorio, sin da giovane avviato all’arte pasticcera da Don Pasquale Di Tullio, titolare dell’omonima pasticceria del paese. Il ritorno ad Alvito segna una svolta per la tradizione dolciaria locale. Sarà infatti il cacao, amato ed apprezzato da Vittorio durante l’esperienza romana, a caratterizzare la nuova produzione e a dare una nuova veste al classico torrone di Alvito (pasta reale bianca, canditi e glassa) di origine napoletana. La pasta reale si sposerà quindi con il cacao: la copertura sarà da questo momento quasi esclusivamente di finissimo cioccolato fondente. Con le nuove generazioni, oggi al timone Paola Macioce, insieme ai tre nipoti Elisabetta, Michele ed Eleonora e Virginia Pica si perfeziona e si amplia l’offerta. Si sperimentano nuovi sapori utilizzando materie prime sempre più selezionate con una ricerca particolare del cioccolato più nobile e raffinato. Dal laboratorio, in cui gran parte della lavorazione avviene ancora a mano, escono così tra gli altri, accanto al classico Torrone Regina (pasta reale con aggiunta di pinoli, ricoperta di cioccolato fondente), deliziosi torroni con pasta reale al caffè, alle nocciole del Piemonte Igp, ai pistacchi di Bronte, al bergamotto, alla ratafia.
A base di mandorle anche i Ducatini, morbidi pasticcini a base di mandorle pelate e raffinate con zucchero e albume d’uovo con aggiunta di confettura di visciole. Da provare assolutamente a Natale i panettoni mentre per Pasqua, oltre alle Pigne e alle Caciate, possiamo trovare anche i classici Quaresimali, a base di mandorle naturali, zucchero, uova ed aromi vari. Tutti prodotti di squisita fattura, preparati con passione e professionalità, che si esaltano se accostati ad un Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva o, secondo tradizione, alla Ratafia, vino aromatizzato alle visciole di antica tradizione rurale, che in questa valle viene ottenuto da uve Cabernet Sauvignon impreziosite dall’aggiunta di erbe tipiche della zona. Troviamo il laboratorio, con annesso un elegante ed accogliente punto vendita, nel centro storico, all’inizio del viale dei platani, oltre l’arco in pietra. All’interno di questi locali, ubicati nel cuore di quello che un tempo fu un convento, sensazioni ed aromi che rimandano ad un mondo perduto. Di fronte al negozio uno splendido balcone naturale su questo angolo di Ciociaria.