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Champagne, un vero protagonista
Pubblicato il 09/05/2014
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Troppo spesso si parla dei vini privilegiando i metodi di produzione, le percentuali dei vitigni le tecniche, i tempi di elaborazione; al contrario i vignaioli della Champagne, amano parlare della loro diversità e delle sfumature che li caratterizzano, spiegare quali rispondono meglio ai loro gusti, all’umore del momento, associarli alle feste più intime, a questa o a quella circostanza, a questo o a quel piatto. Ritengo importante quando si parla di Champagne evidenziare che si sta parlando di un vino e non di un metodo, un vino che è unico e non replicabile.

Protagonisti di questa realtà sono in particolar modo tre dei diversi vitigni che la denominazione permette di utilizzare: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier utilizzati tra loro nella forma più semplice cercando di valorizzare ed armonizzare le singole caratteristiche. Immaginando lo Champagne ad una persona, il Pinot Nero è la spina dorsale che apporta solidità, lo Chardonnay sono i muscoli che plasmano il corpo donando finezza ed eleganza alle movenze mentre il Pinot Meunier è il tendine indispensabile e di collegamento, insieme con un unico fine, raggiungere armonia senza perdere dinamismo e tensione. L’attesa non ha deluso le aspettative e in degustazione il Veuve Cliquot Vintage 2004 presenta un tenue colore dorato, aspetto brillante, effervescenza vivace e persistente. Al naso è molto aperto, puro e complesso il cui bouquet rivela i frutti a polpa gialla e brioche. Presto si fa strada una punta di spezie delicate, eleganti note di liquirizia e di the pregiato. Alla bocca, il vino è ampio e generoso. Le attese date dal profumo si confermano, addirittura valorizzate grazie a una spiccata complessità: si rivelano, infatti, note fruttate e floreali, minerali e speziate, mentolate e tostate. Ruinart, Blanc de Blanc non millesimato di un oro-verde che brilla di mille perline sottilissime; intenso e persistente con sentori di frutta fresca, con note dominanti di frutta esotica e agrumi, seguito da un tocco di gelsomino, pesca bianca e pepe rosa. Il palato è preciso e pulito, il vino offre un equilibrio radiante tra rotondità e morbidezza. Collard Cuvée Prestige di un equilibrio perfetto tra finezza, aroma fruttato e di un che carattere lo rende adatto alla degustazione in qualsiasi momento. Al naso profumi di fiori bianchi (acacia) con sfumature tostate, di miele e cannella. In bocca segue lo stesso registro: rotonda, opulenta, vinosa e lunga, con sentori di bosco. Collard Cuvée Prestige 2006 il cui approccio olfattivo è giocato su delicati sentori di agrumi e mineralità, pur denotando un’evidente e spiccata freschezza che sale in cattedra anche all’assaggio, nel quale il vino esprime tutta la sua ricchezza croccante. L’agrume è certamente il filo conduttore, ancora fuso alla vena minerale, che porta a un polposo sviluppo fruttato fino all’ampio e gustoso finale.

Che lo Champagne sia un grande vino e certamente innegabile, che ogni Champagne sia di qualità è invece discutibile, che invece lo Champagne deve la sua eleganza e la sua indiscussa classe alla zona in cui viene prodotto è assolutamente vero. In quasi tutti i paesi vinicoli del mondo si producono vini spumanti con il metodo della rifermentazione in bottiglia e con le stesse medesime uve usate nello Champagne, tuttavia la classe e l'eleganza di questi migliori vini è nella maggior parte dei casi incomparabile con quella dei migliori Champagne. Che lo Champagne sia quindi il migliore vino spumante del mondo? Non si può nemmeno affermare questo anche perché altri produttori di spumanti metodo classico riescono ad ottenere prodotti di alto livello, tuttavia rimane innegabile che il vantaggio offerto dalle condizioni ambientali e climatiche della Champagne costituisca un fattore determinante di primaria importanza. Come per qualunque altro vino, anche per lo Champagne è necessaria una valutazione selettiva basata sull'affidabilità e la serietà dei produttori: non tutti gli Champagne sono di alta qualità e, lo ricordiamo ancora, la qualità è sempre e comunque un presupposto che si realizza grazie ai principi e alla serietà di un produttore.

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