Il vociare incessante della fiera, la calca di curiosi e appassionati che si radunano per una grande occasione, e poi quel calice di vino che fa piombare la testa in un assordante silenzio, pieno solo dell’emozione più profonda e commuovente. Storie da Vinitaly e non solo...
Spiegando il significato del termine cru ad una persona non addetta ai lavori, si potrebbero passare dieci, quindici minuti davvero divertenti nella ricerca delle mille sfumature che influenzano e rendono unico il risultato di una produzione enologica. In Italia di produttori che sono riusciti a valorizzare il proprio territorio di appartenenza ce ne sono diversi, ma quello del Barolo, come noto, è l’unico nel quale il concetto di zonazione e di cru siano stati veramente codificati. Così per chiunque voglia accostarsi a questo mondo immenso, la degustazione di un barolo reca dentro di se le mille caratteristiche del proprio cru di provenienza, e si trasforma in un vero e proprio viaggio nell’Italia del bere bene.
Enzo Boglietti è un produttore che svolge la propria attività soprattutto tra i comuni di La Morra e Serralunga. La sua azienda è a conduzione familiare, ed oggi conta circa 21 ettari di terreno per una produzione che sfiora le 75.000 bottiglie all’anno. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare quest’azienda al Vinitaly, e onestamente la familiarità della conduzione la si ritrova anche nella cordialità e cortesia dei loro rapporti con il pubblico. Quando ci siamo presentati, nonostante il gran da fare, siamo stati trattati come dei vecchi amici, al punto da vederci affidate le preziose bottiglie con l’invito ad iniziare a servirci da soli. Sentirsi a casa propria al Vinitaly è una sensazione davvero da provare. Abbiamo degustato tutte le produzioni del Barolo dell’azienda, la cui linea è quella della grande cura per i vitigni, densità d’impianto che tende ai 7000 ceppi per ettaro, allevamento a guyot e lieviti autoctoni.
Ecco le nostre impressioni:
Barolo Fossati 2008. Area di produzione: La Morra.
All’esame visivo il colore è di un meraviglioso rosso rubino pieno. L’olfatto si caratterizza per una spiccata nota speziata, con un tripudio di piccoli frutti rossi, nota mentolata di grande eleganza. Al gusto presenta tannini levigati e godibili. Già ben bevibile nonostante la giovane età, persiste con una lunga scia sapida, coerente con il resto dell’analisi organolettica.
Barolo Case Nere 2010. Area di produzione: La Morra.
Il colore è di un rosso rubino accattivante, al naso l’impronta floreale è la sensazione più evidente. Seguono immediatamente una nota speziata e balsamica, poi ciliegie sotto spirito ed una nota di smalto. La giovinezza si percepisce naturalmente nel tannino impetuoso, ma di eccellente qualità. Il finale sembra essere interminabile, la sensazione pseudocalorica percettibile è affiancata da note mentolate e di tabacco.
Barolo Brunate 2010. Area di produzione: La Morra.
Il colore è anche qui di uno splendido rosso rubino. Il naso si fa scuro, di note ferrose, ematiche, terra bagnata, fungo porcino. Ritroviamo come negli altri vini una nota balsamica, mentolata e poi speziata, che vira verso sentori di muschio e di fiori essiccati. Al gusto la freschezza è potente, i tannini naturalmente presenti data la giovane età sono di qualità eccellente. Il finale di scia ematica e ruggine è coerente con l’olfattiva.
Arione 2010. Area di produzione: Serralunga.
Il colore è rosso rubino con unghia granata. Il naso è selvatico, ampio, regala sensazioni di pot-pourri, cuoio, spezie dolci. Fanno capolino tabacco da pipa e legno umido. Gustativa di grande equilibrio, sorprende come i tannini siano già integrati con la mineralità. Molto persistente.
Arione 2009. Area di produzione: Serralunga.
Rosso rubino con riflessi granati. Sensazioni olfattive di cuoio, smalto, china, funghi, muschio, nota mentolata, erba appena tagliata, sottobosco. I tannini sono ben levigati anche se potenti, freschezza e morbidezza rendono il vino discretamente equilibrato. La retrolfattiva è interminabile, con scia di note balsamiche e di tabacco da pipa.
Arione 2005. Area di produzione: Serralunga.
Colore rubino, inizia a mostrare qualche riflesso aranciato luminoso e vivo. L’esame olfattivo regala un sentore di lucido per scarpe di una singolarità eterea la cui eleganza è difficilmente riportabile a parole. Compare il ricordo di una scatola di sigari, poi di nuovo vernici, cuoio, pelle conciata. I tannini risultano setosi, morbidi, levigati, suadenti. L’acidità un po’ smorzata dagli anni che iniziano a scorrere rende questo vino equilibrato. L’interminabile persistenza e la scia coerente ne fanno un vino in grado davvero di emozionare.
Barolo Riserva 2004. Area di produzione: La Morra.
Il colore rubino-granato è in linea con lo stile aziendale. Il naso decisamente ampio, sorprendente. Si percepiscono sentori di frutta stramatura, note balsamiche e mentolate. Poi si fanno largo note di liquirizia, sentori di sottobosco, terra bagnata, humus e muschio. Al gusto colpisce la sapidità, avvincente spalla di tannini morbidi e maturi. La scia molto persistente di mineralità, tabacco e funghi porcini.
Enzo Boglietti
V Fontane 18/A
12064 La Morra (CN)
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