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Tempo di salsamenteria
Pubblicato il 19/12/2014
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La salsamenteria non è solo un negozio ma un aspetto di vera e propria cultura enogastronomica. Esistono alcune attività commerciali che in questi ultimi anni hanno ben resistito alla chiusura o addirittura alla trasformazione in locali di poco conto, parliamo delle salsamenterie. Nel 1957 lo scrittore, giornalista e regista cinematografico Mario Soldati descrisse, nel documentario “Alla ricerca dei cibi genuini - La Valle del Po”, l’opera di questi piccoli spacci alimentari come qualcosa di straordinario, posti che a volte passando in macchina neanche ti accorgi che esistano. Un regno di profumi, odori che sin dall’Ottocento e dal dopoguerra hanno animato quartieri, attratto clienti e turisti nelle strade di piccole e grandi città. L’intera penisola, nel secolo scorso, è stata oggetto di un’infinità di modelli, principalmente piccole botteghe alimentari, utilizzate spesso come luoghi di incontro e di socializzazione. Il negozio non solo era un posto dove comprare, ma un’occasione per parlare o per partecipare alla vita degli altri, sentire le notizie del quartiere e se magari qualcuno avesse bisogno di qualcosa, qualcuno ti dava anche una mano. 

Da qualche tempo diverse di queste attività hanno accostato alla vendita anche la ristorazione, servendo oltre ai salumi e formaggi delle vere e proprie pietanze (nella foto l’Antica Salumeria Volpetti nel 1920 a Roma, in via della Scrofa). Roma, in questo senso, è stata sempre in prima fila per la qualità di piccole e grandi attività dedicate alla gastronomia di livello, coinvolgendo quartieri anche al di fuori del centro storico, Ostiense, Testaccio, Campo dei Fiori, Prati e altri. Da qualche anno, nell’elegante via di Monti Parioli, le serrande di un piccolo negozio sito al numero 31, vengono abbassate fuori dal normale orario di lavoro. È una salsamenteria sorta nel quartiere nel 1955, condotta dal 2001 da un personaggio originale, spesso accigliato, un vero genio della comunicazione, Roberto Mangione. Le antiche vetrinette retrò con i vetri curvi (nella foto sotto) comunicano che all’interno si possono anche acquistare detersivi o prodotti necessari per la casa, ma è una delle cose che entrando noti di meno, perché al suo interno esiste un’interessante proposta di alimenti di qualità certificata, come salumi, formaggi e altre prelibatezze, con una delle liste di Champagne e di vino tra le più fornite di Roma. La salsamenteria è divenuta un punto d’incontro per serate tra amici ed appassionati di enogastronomia, dove si possono seguire numerose degustazioni a tema, che partono dal tardo pomeriggio e spesso finiscono a tarda notte. Nell’ultimo periodo il noto campione di ciclismo e produttore di vino Francesco Moser, alla fine della degustazione ha dovuto affrontare con il titolare una piccola sfida ciclistica percorrendo un percorso all’interno del quartiere. Produttori di vino e di Champagne, da ultimo Paillard, sono passati di qui per presentare e per far degustare le loro nuove proposte. Roberto oltre a fare il salumiere, serve anche delle piccole pietanze come un piatto di tortelli e un bicchiere di vino, ma non è un ristorante o un wine-bar, e condivide con alcuni amici la sua vita nella salsamenteria. Come ricordo della serata è possibile fare anche una foto in una cornice di legno che il titolare nasconde sotto il bancone. Le loro insegne fanno parte dell’identità delle nostre città, ci accompagnano nel quotidiano, ci distraggono, ma soprattutto non spengono la vita e le luci delle nostre strade.

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