Ambasciatore di una pluralità di cultivar ancora ignote, il Molise è quotidianamente protagonista di un incantesimo: il poter rivivere, ogni giorno e con lo stesso pathos, una tradizione olivicola millenaria. È proprio in questa regione, poco battuta dagli itinerari turistici, che l’olio rappresenta non solo il frutto - naturale e puro - dell’oliva, ma anche e soprattutto la quintessenza di un territorio. Un “tesoro”, un dono della natura che illustri interpreti non hanno mancato di omaggiare: Marco Porcio Catone, Orazio e Marziale hanno quasi avvertito quel senso di riverenza inconsciamente imposto dagli ulivi molisani. E, in particolare, dagli esemplari che cingono il paese di Venafro; alberi capaci di raccontare le vicissitudini susseguitesi dai primi secoli dell’avanti Cristo, quando Licinio introdusse la coltura dell’olivo e la cultura dell’oro verde. Un gioiello che, ancora oggi, riesce a dar mostra della propria veemenza, velatamente ingentilita da aromi così delicati e preziosi da lusingare i profumieri di Capua, che usavano macerare i petali di rosa nel “mitico” olio di Venafro. Aurina, Paesana Bianca e Paesana Nera sono solo talune delle varietà che hanno combattuto il trascorrere del tempo, per lasciare in eredità pagine di storia e istantanee di vita vissuta. Ma ad arricchire questo libro di quel valore aggiunto riveniente dall’esperienza empirica intervengono illuminati fautori del terroir, preoccupati di dar continuità a quanto resterebbe, altrimenti, un mero lascito di epoche trascorse. Prima fra tutti, la famiglia Pignatelli, indiscussa protagonista della storia italiana dal 1100 al 1800, paladina di una realtà diversamente dimenticata, assieme a quel “piccolo” Molise che, grazie a nobili attori, cerca di resistere all’oblio. È proprio nei pressi di Isernia, a Monteroduni, che l’azienda Pignatelli si prefigge l’obiettivo di veicolare il patrimonio culturale custodito dagli oltre 3.000 ulivi secolari di proprietà.
Chiome verde-argenteo popolano l’areale attorno a Venafro, un tempo porta della cosiddetta Terra di Lavoro e oggi emblema della rinascita di un cru, per antonomasia vocato alla produzione di olio. Dal rispetto profondo della naturale indole di questa terra nasce la dedica più sincera dell’azienda Pignatelli verso quell’oasi che la ospita. I circa cento ettari di oliveto, infatti, sono collocati in una sorta di nicchia ecologica, dove il clima mediterraneo e gli influssi continentali sembrano aver trovato l’habitat d’incontro ideale. Lo stesso luogo in cui l’azienda ha saldamente posto le proprie radici, nel desiderio di mantenere vivido il ricordo delle origini, configurandosi, dunque, come un perfetto connubio tra tradizione, innovazione e territorio. Un dinamismo, insito nei cromosomi delle genti locali, che eleva la produzione di olio extravergine di oliva ad emblema più tangibile e diretto dell’autentica “corrispondenza d’amorosi sensi”. Nascono così etichette (Classico, Molise DOP, Molise DOP Biologico, Monovarietali da cultivar autoctone) che sono un inno al Molise, sintesi della cronistoria del posto ed immagine di una semplicità elegante; una semplicità che, quando non scade in banalità, rende più vero il contenuto di ogni bottiglia. A nobilitare la passione e l’impegno del frantoio Pignatelli, interviene la cera lacca che cinge ciascuna etichetta, a garanzia di un percorso di crescita continua. Un miglioramento progressivo che trae linfa vitale da una terra, austera e generosa assieme, e dalla fierezza di chi vede nell’oro verde la massima esaltazione della propria filosofia di vita.
Agricola Principe Pignatelli
Località Sant’Eusanio
86075 Monteroduni (IS)
Tel. 0865 491222
www.oliopignatelli.com