Il pecorino rappresenta solo il tre per cento del vigneto d’Abruzzo. Perché guastarlo con disciplinari atti solo a dequalificare un vitigno ricco di potenzialità. Attualmente i disciplinari delle Igt della regione consentono rese di 260 quintali per ettaro per la realizzazione di vini Pecorino. Il Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo sta pensando di restringere questo limite, ampliando, però, quello della Doc Abruzzo a 120 q/ha. In considerazione della ridotta vigoria di questo vitigno, produrre un pecorino così non ha senso. Questa è una delle premesse su cui si fonda la neonata Associazione “èAbruzzo”. Alcuni produttori di vino di qualità, unitamente anche ad altre realtà gastronomiche, hanno deciso di creare un associazione per valorizzare il patrimonio unico che il territorio abruzzese offre. Un territorio stretto tra le vette più alte dell’Appennino e il Mar Adriatico. Una biodiversità che l’uomo ha saputo interpretare con tenacia e passione attraverso prodotti enogastronomici unici e impossibili da replicare. L’Associazione si prefigge di raccontare, fuori dai confini regionali, la propria storia locale, promuovendo la qualità e l’originalità dei propri prodotti. “Amico, dell’Abruzzo conosco poco, quel poco che ho nel sangue.” È l’incipit di Ennio Flaiano, grande scrittore e giornalista, scelto dall’Associazione per raccontare una storia fatta di formaggi, vini, salumi, pane, dolci e olio in grado di abbattere l’immagine di “regione delle quantità” che una politica poco lungimirante ha fatto radicare nell’immaginario del consumatore. Hanno aderito all’iniziativa cantine che, collocandosi ai vertici della qualità, presidiano l’intero territorio regionale: Cataldi Madonna (Ofena); Cirelli (Atri); De Fermo (Loreto Aprutino); Gentile Vini (Ofena); Illuminati (Controguerra); La Valentina (Spoltore); Nicodemi (Notaresco); Pepe Emidio (Torano Nuovo); Tenuta I Fauri (Chieti); Tenuta Terraviva (Tortoreto); Tenuta Ulisse (Crecchio); Tiberio (Cugnoli); Torre dei Beati (Loreto Aprutino); Valentini (Loreto Aprutino); Valle Reale (Popoli). A questo esercito della qualità enologica si aggiungono i formaggi straordinari di Gregorio Rotolo (Valle Scannese) e di Cirelli; gli oli di De Fermo, Le Magnolie e Valentini; i dolci di Emo Lullo a Guardiagrele; la pasta di Verrigni a Roseto degli Abruzzi. Per chiudere con Ennio Flaiano “… bisogna prenderci come siamo, gente con una sola morale: il lavoro.”
“èAbruzzo” nasce una bella realtà
Pubblicato il 15/05/2015
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