Posizionata a sud-est dell'Etna, con vigne che si spingono fino a 900 metri di altitudine, l’azienda Biondi è tra i paladini storici della gloriosa tradizione enoica che ruota intorno al grande vulcano. Fondata nel 1999 da Ciro Biondi e da sua moglie Stephanie Pollock (nella foto sotto), che insieme hanno raccolto un retaggio famigliare nel campo vitivinicolo risalente ai primi del Novecento, la tenuta comprende circa quattro ettari di vigneto diviso in tre piccoli appezzamenti. Le poche bottiglie che si ricavano da questi cru (la produzione annua viaggia intorno alle 11.000 unità) esprimono in maniera calligrafica tre terroir vicinissimi nello spazio ma distanti nelle caratteristiche e nelle note organolettiche. Il vigneto Chianta è esposto a est e si sviluppa per circa un ettaro su cui sono piantati alberelli terrazzati di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e alcune varietà a bacca bianca come Minnella e Carricante. Il vigneto Cisterna Fuori, che si estende per circa 2 ettari e deve il proprio nome al contenitore per l’acqua piovana situato al centro dell’appezzamento, ospita solo Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio; proprio all'interno di questo cru la famiglia Biondi ha allestito un piccolo spazio all’aperto per le degustazioni. San Nicolò, infine, è un podere di mezzo ettaro, posto a 640 metri s.l.m., dove gli alberelli di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono a piede franco con una densità di 8000 piante per ettaro. Dalle uve qui coltivate è ricavato il rosso omonimo, rientrante nella denominazione Etna. Prodotto solo in 1300 esemplari, il San Nicolò è vinificato in acciaio inox e affronta un invecchiamento di 17 mesi in legni da 225 e 500 litri; dopo una sosta ulteriore di 3 mesi in bottiglia è pronto per il mercato.
Didattico per la chiarezza con cui riesce a esprimere il terreno vulcanico di provenienza, la versione 2012 di questo vino è forgiata da una mineralità ben definita in ogni passo della degustazione. Affascinanti trasparenze rubino ammantano il calice mentre al naso si stagliano fiori rossi appassiti, una sventagliata fruttata di more, marasche e prugne, risvolti fungini, grafite, note ematiche, macchia mediterranea e un ricco mélange di spezie orientali. Nel palato si disegna in modo perentorio eppure elegante, riuscendo a coniugare egregiamente finezza e territorialità. Estrazione fenolica da manuale e una freschezza in bella evidenza sono i principali attori di una rappresentazione gustativa molto ben riuscita. Prima di abbandonare la scena il San Nicolò elargisce ancora mineralità ematica, richiami fumé e ritorni di bacche di rovo.
Biondi
Corso Sicilia, 20
95039 Trecastagni (CT)
Tel. 095 7633933
www.ibiondi.com
ciro@levignebiondi.it