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Hampshire, l’espressivo English Sparkling Wine e la culla del Cricket
Pubblicato il 13/11/2015
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L’Hampshire, la Contea a sud di Londra bagnata dalle acque della Manica, è un luogo misterioso di leggende, foreste e racconti letterari. A Winchester si trovano i resti del primo castello fortificato d’Inghilterra, voluto da Guglielmo il Conquistatore nella seconda metà dell’anno Mille. In questi luoghi anche la mitologia prende forma: nella Great Hall, entro il perimetro del Castello, è esposta la Tavola Rotonda di Re Artù. I pascoli verdeggianti, le foreste imponenti e impenetrabili, le dolci colline che in autunno sfoggiano i cangianti colori purpurei e le ombre che emergono dalle nebbie, sono i luoghi privilegiati della letteratura inglese. Charles Dickens nacque a Portsmouth e nella campagna intorno a Petersfield si trova Chawton Cottage, la casa natale di Jane Austen, tra le figure più rappresentative della letteratura inglese. Da Southampton, nel 1912, salpò il Transatlantico RMS Titanic: ultimo viaggio verso le leggendarie fortune d’America che costò la vita a oltre 1500 persone. Hambledon è un piccolo villaggio di circa 400 case sparse e una parrocchia di origine sassone, di pietra antica. Ambientazione cinematografica di “streghe”, The Witches, film horror del 1966, ma anche, più piacevolmente, Culla del Cricket, “Cradle of Cricket”, tant’è che la sua fama in U.K. è legata a questo sport aristocratico. L’Hambledon Club, fondato nel 1750, è riconosciuto tra i più vecchi club inglesi. Ma Hambledon è anche uno splendido e variopinto “vigneto”. Le colline che guardano a sud, fino ad accogliere con lo sguardo l’Isola di Wight, riescono a catturare al meglio i raggi solari, dall’inconfondibile luce nordica di “cristallo”. I suoli di gesso e marne sono del tutto simili a quelli della Côte de Blanc della Champagne, con una differenza climatica di solo 1,5 C°. Questa peculiarità ha portato Sir Guy Salisbury Jones, Generale dell’esercito militare inglese, a fondare nel dopoguerra un’importante casa vinicola, su ispirazione francese. Per decenni l’Hambledon Vineyard è stato punto di riferimento dei migliori vini fermi inglesi: acidi, tesissimi, ma anche dolci, nella versione accogliente da dessert. Tradizionalmente in queste latitudini si sono diffuse varietà nordiche come Bacchus, Seyval Blanc, Reichensteiner, Regent ecc. Nel 2000 la nuova proprietà commerciale, Brookes Partnership, segna una nuova fase, una vera e propria Rinascita sotto la guida e l’intuizione del Manager Ian Kellet. Grazie agli studi di Enologia e Geologia Kellet si spinge nel 2005 a reimpiantare tutte le vigne con le principali varietà della Champagne: Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier.

Un esperto enologo champenois, Hervé Jestin, diviene nel 2009 il nuovo winemaker. Hervé, ex chef de cave di Duval Leroy è uno dei maggiori esperti in tema di produzione biologica e biodinamica di Champagne, nonché consulente della rinomata casa vinicola di Russia Abrau-Durso, specializzata in bollicine. Interessante rilevare che fu proprio Hubert de Billy della Maison Pol Roger a segnalare Hervé alla proprietà inglese. In cantina lo staff è giovanissimo, tutto rigorosamente di origine francese e sinceramente ospitale. Un respiro un po’ europeo che vede parte del Continente nei territori oltre Manica, superando ogni stereotipo e, soprattutto, la storica competizione commerciale tra le due Nazioni. Gli attuali 60 acri di vigneto si esprimono nella produzione di poche etichette, tutte rigorosamente dedicate all’ “English Sparkling Wine” (da non confondere con il British Wine, in cui è consentito l’impiego di uve provenienti da vigneti oltre il Canale della Manica). La nuova Hambledon Classic Cuvée è uno squisito blend: 70% di Chardonnay, 20 % Pinot Meunier e 10 % Pinot Noir. In degustazione la 2012 appare suadente al naso, con profumi fragranti e cangianti di frutta fresca, pasticceria, crosta di pane che si elevano da un fondo verde, vegetale ed erbaceo, di impressionante freschezza. Al sorso la cremosità avvolgente rivela un rigore quasi tagliente, algido, senza alcun compromesso. L’acidità citrina è sferzante e vigorosa e lascia la bocca pulita e fresca, accarezzata da una lunga sensazione sapido-minerale. Non stupisce che quest’etichetta, come riporta The Telegraph, ha recentemente battuto i cugini francesi in una degustazione londinese, rigorosamente alla cieca, organizzata da Noble Rot, noto Wine Bar dell’Oregon, alla presenza della migliore critica enologica. Sarà il riscaldamento globale del clima, sarà la bravura dei wine wholesalers anglosassoni, ambasciatori da sempre della contemporaneità del gusto, ma la Hambledon Vineyard sembra proprio una Casa da seguire con attenzione.

Hambledon Vineyard
Hambledon, Hampshire P07 4RY, U.K.
Tel. +44 (0) 2 392632358
www.hambledonvineyard.co.uk
info@hambledonvineyard.co.uk

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