Si preannuncia un 2011/2012 molto difficile per la produzione italiana. La nuova campagna olearia ha visto un aumento produttivo vertiginoso delle olive comunitarie ed extracomunitarie, che porterà al collasso le vendite degli oli di alta qualità nostrani. Oltre alla Spagna, ormai leader per la produzione europea che quest’anno garantirà la bellezza di circa 1.400 mila tonnellate di olio di oliva (con un aumento del 10% rispetto al 2010), si confermano Francia, Portogallo e Grecia, che vedranno la loro produzione stimarsi intorno alle 280 mila tonnellate di olio. Ma la vera novità sarà la produzione dei paesi africani e del Medio Oriente, nuove realtà produttive dell’intero bacino del Mediterraneo. I grandi investimenti fatti da questi ultimi hanno portato oggi ad una produzione totale di circa 650 mila tonnellate di olio, che andranno a soddisfare, insieme a quelle europee, la forte richiesta sul mercato. Su tutti primeggiano Tunisia e Turchia, che raggiungeranno una produzione di circa 200 mila tonnellate di olio cadauna; a seguire la Siria che si assicurerà circa 160 mila tonnellate ed in fine il Marocco che ne produrrà solo 90 mila, a causa della siccità che ha colpito il paese negli ultimi mesi. E l’Italia? Beh, dopo un 2010 difficile, il 2011 vedrà una crescita pari al 15-20% della produzione che porterà a circa 350 mila tonnellate di olio di oliva. L’intera produzione del bacino del Mediterraneo riuscirà così a soddisfare oltre il 90% della richiesta mondiale, ma registrerà la diminuzione della qualità del prodotto. Oggi, la maggior parte delle bottiglie di olio che si trovano sugli scaffali della grande distribuzione, nascono dalla frangitura di olive non nazionali; hanno incomplete specifiche di provenienza e di lavorazione e vengono vendute a prezzi bassissimi, per soddisfare un pubblico ancora “ignorante” e poco incline alla conoscenza di questo alto prodotto. Ricordiamo che un olio extravergine di qualità per essere tale non può costare meno di 13 euro al litro, considerati gli alti costi di lavorazione che ogni produttore deve sostenere per la coltivazione, la raccolta, la frangitura e la conservazione dell’olio. Ricordiamo che, come il vino, anche l’olio extravergine di oliva ha diritto al nostro rispetto.
Tunisia e Turchia: le nuove realtà della campagna olearia 2011-2012
Pubblicato il 16/12/2011
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