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Australia: l’era del GIN
Pubblicato il 29/01/2016
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La distillazione è stata in Australia precursore dell’industria vitivinicola, utile per la produzione di brandy, importantissima per la produzione di vini fortificati, stupefacente per la produzione di Whisky. Ora si sta assistendo alla nascita di un nuovo ciclo micro-industriale, la cosiddetta era dei micro-distillatori, un’ondata di nuova generazione di mastri-distillatori, appassionati ma soprattutto conoscitori di alcolici come il Gin, considerato fino a pochi anni fa un drink da serate perse nella banalità, preferito dalle donne di una certa generazione.

La voglia di produrre Gin e distillati di alta qualità, non solo mette in evidenza l’importantissima produzione locale fatta con le migliori materie prime del territorio, ma denota un sostanzioso aumento di spesa da parte del consumatore di età fra i 18 e i 30 anni, che ad oggi non si fa problemi a spendere $70 per una bottiglia di local o “boutique” Gin o $120 per una bottiglia di Single Malt Whisky Australiano, certamente influenzato dalle centinaia di nuovi pop up bar delle città in forte espansione fra Melbourne, Sydney, Perth e Adelaide. Negli ultimi 5 anni il consumo di Gin in Australia è aumentato del 50%, non solo fra le nuove generazioni ma anche fra gli over 50 i quali hanno riscoperto, dopo l’era James Bond, la bellezza di un cult, servito senza troppe pretese o mescolamenti vari, ma semplicemente poter assaporare tutte le sfaccettature di un drink che non conosce limiti nelle sue forme e presentazioni. I giovani bartender sembrano quasi aver voltato le spalle ai classici pub stile anglosassone o ai winebar con liste banalotte, si intuisce invece una forte attenzione verso la conoscenza e la tecnica di servizio del drink per eccellenza, con accurata e quasi maniacale ricerca del prodotto stesso.

Fino a pochi anni fa la presenza dei Gin sugli scaffali di bottleshop ed enoteche era la stessa di sempre, le grandi marche internazionali come Gordon’s, Beefeater, Tanqueray, Bombay Sapphire e altri, avevano coperto l’unica domanda sul mercato che al momento è in forte crescita per merito soprattutto delle boutique distilleries. La produzione di Gin rappresenta anche un interessante investimento che può dare risultati immediati, dalla ricerca delle materie prime all’utilizzo di distillatori professionali, con una produzione che non richiede tempi troppo lunghi o attese in botte o in cantina. Le ricette possono essere innumerevoli, sta soltanto al Gin-maker decidere come o cosa voler produrre e quali materie prime utilizzare, senza trascurare il grande vantaggio degli ingredienti nativi Australiani, un leit motiv che sta impazzando nel mercato.

I responsabili di questa forte espansione della “nuova era” del Gin, provengono da esperienze professionali diverse o quasi vicine al mondo della distillazione, tecnici informatici, agronomi, winemaker, operatori di banca e altro, accomunati dal desiderio di rendere divertente e attraente qualcosa di già esistente.

Four Pillar Gin, West Win Gin, Melbourne Gin company, Kangaroo Island Spirit, Archie Rose Gin, Lark Distillery, Ironbark distillery sono fra le aziende più influenti in Australia, promotori di qualità, innovazione e ricerca delle materie prime, ma soprattutto formidabili imprenditori che hanno tramutato un passatempo in una professione dal formidabile successo.

Al ginepro, ingrediente base del liquore nato in Europa a fine 1600, ognuno aggiunge a piacimento altri ingredienti che concorrono a dare quella verve e quella complessità in più che rendono il drink più seducente e piacevole. Dal pepe nero della Tasmania alle foglie di mirto, finger lime, semi di cardamomo e coriandolo, una serie a non finire di erbe aromatiche, scorze di agrumi, un mix di sapori che accomuna culture e origini, tutto in bicchiere decorato a volte in modo stravagante, con più o meno acqua tonica, quest’ultima fra l’altro molto selezionata e ricercata. A conti fatti il successo è garantito, un vecchio drink come il Gin and Tonic è stato ripescato, messo a lucido e fatto resuscitare a colpi di ottime materie prime e originalità nella presentazione.

 

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