Ci vuole coraggio, passione e forza per fare le scelte intraprese da Eleonora ed Ivan: lei sarda, lui siciliano, gestiscono un agriturismo a Porano, a pochi chilometri dalla splendida Orvieto ed il fine settimana, su prenotazione, si dilettano alla cucina deliziando i pochi fortunati che hanno avuto modo di conoscerli con piatti della cucina umbra, rivisitati dalla brava Eleonora.
Pochi i tavoli a disposizione, la sala è calda ed accogliente riscaldata dal grande camino. Le portate sono scritte su lavagna nera con gesso bianco, non c’è un menu ufficiale, volutamente i piatti cambiano stagionalmente perché è la reperibilità della materia prima che detta le regole in cucina. La ricerca è profonda, territoriale ci si sposta di pochi kilometri sia per le carni, che per i formaggi, le verdure sono frutto dell’orto adiacente e la pasta e fatta con i loro grani moliti a Montefiascone, ma presto, se la burocrazia vorrà, ci sarà un mulino in azienda.
Iniziamo la serata con un antipasto molto ricco di salumi locali, polenta e formaggi di pecora e capra. Il cestino di pani fatti in casa delizia il nostro inizio con l’olio extra vergine d’oliva di produzione propria. Attenta la presentazione delle singole portate, nei piattini di bambù e ceramica bianca dalle forme geometriche più svariate. Buonissimo il gorgonzola di pecora e il carpaccio marinato. Al poliedrico antipasto fanno seguito le tagliatelle al ragout di chianina ed una zuppa di lenticchie e fregola. La pasta è frutto di un grano antico il Senatore Cappelli che Ivan ed Eleonora coltivano in biologico a Porano. Si tratta di un frumento di grano duro aristato (cioè dotato di filamenti) dalle spighe molto alte, considerato il re dei grani duri italiani. Il nome singolare è dedicato al senatore abruzzese Raffaele Cappelli promotore a fine Ottocento della riforma agraria che portò alla distinzione di grani duri e teneri. Ottenuto nel 1915 da Nazareno Strampelli, per selezione genealogica, fu molto diffuso negli anni ’30 e ’40 grazie alla sua adattabilità ed eccellente semola, ma l’avvento di cultivar più produttive alla fine degli anni ’50 vide il suo progressivo abbandono nonostante l’alta digeribilità data dall’inferiore contenuto di glutine.
Calibrati anche i secondi, espressi senza ricercatezze superflue, ci servono gli involtini della locanda e un tortino di cavolo nero su crema di pecorino. Ad accompagnare la serata la birra di produzione, frutto di una collaborazione con un birrificio locale, perché questa è la filosofia aziendale: sostenere il sostenibile.
Qui di sostenibilità ce ne molta e fa un immenso piacere vedere una coppia giovane aver scelto la strada della genuinità del prodotto. Una scelta di vita non semplice considerando i sacrifici a cui Ivan ed Eleonora si sottopongono giornalmente per portare avanti il sogno di vivere sano, contro prodotti che hanno perso la loro identità a nome di un’industria sempre più arrogante ed invasiva.
Per chi fosse in zona, non esitate a contattarli, varrà solo il viaggio l’acquisto delle splendide farine biologiche che personalmente uso per pasta, pane e pizza fatti in casa con risultati eccellenti.
La Locanda di Colle Ombroso
Azienda Agricola Janas
Località Colle Ombroso
Strada Provinciale 55
Porano, Orvieto (TR)
Tel 0763 616588