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Alchimie del Vulcano
Pubblicato il 05/02/2016
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L’Etna non è più una sorpresa nel mondo vitivinicolo, ma una certezza di qualità, attenzione per il terroir, produttori che investono sulla predisposizione del Vulcano a offrire terreni ricchissimi alla vite, premessa indispensabile per ottenere vini strutturati e affascinanti.

Ci sono alcuni nomi che rappresentano la “storia” di questo territorio, sia sotto il profilo enologico che per la loro capacità di raccontare “a Muntagna” in tutte le sue sfaccettature: Salvo Foti, l’enologo che ha più di ogni altro creduto nelle potenzialità del Nerello mascalese e nella sua adattabilità a condizioni spesso estreme; oppure Giuseppe Benanti, patron dell’omonima Azienda, vero e proprio mecenate del vino, senza la cui ostinazione e il vulcanico spirito imprenditoriale l’Etna non avrebbe questo livello di riconoscibilità nel mondo. Molti altri ancora hanno un ruolo da protagonisti, o da comparse, in questo percorso di crescita esponenziale che ha spostato la bilancia delle vendite in maniera preponderante verso l’estero, dove importatori e winelover fanno a gara per scovare novità, annate importanti e storie da raccontare.

Una di queste è sicuramente quella di una piccola Azienda sul versante sud, a due passi da Viagrande, retta da due imprenditori del settore edilizio, padre e figlio, Dino e Fabio Costantino.

Una storia, come tante, di legame viscerale con la propria infanzia, l’amore per la terra, una idea ancestrale e a volte familistica del vino: idea che, qualche anno fa, in piena esplosione del fenomeno-Etna, incrocia la propria strada con quella di un enologo originario di Pisa, Luca D’Attoma, “autore” di grandi etichette come il Paleo de Le Macchiole, o l’incredibile Duemani, Cabernet Franc in purezza  dell’omonima Azienda della quale è proprietario.

Luca, oggi affermato consulente di numerose Aziende in tutta Italia, non aveva mai lavorato sull’Etna e raccoglie la sfida di Terra Costantino passando da una “full immersion” sul Vulcano nella quale pretende di degustare tutti i vini, contrada per contrada, per conoscerli, carpirne i segreti, immaginare un percorso originale che coniugasse la storia e le ambizioni dell’Azienda con la necessità di produrre un vino al passo con i tempi.

Da questo incontro è nata una linea di etichette di carattere, pronte ad affrontare la sfida del mercato: i due Etna Doc DeAetna, un rosso da Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio  e un bianco da Carricante e Catarratto, un rosato da Nerello Mascalese e i due Cru, i Contrada Blandano bianco e rosso.

 

Il risultato è frutto dell’alchimia di cui sopra: una pulizia e una nitidezza di profumi e sensazioni tattili grazie alla maniacale attenzione di un enologo scrupoloso e versatile, unito alle caratteristiche tipiche dei vini del Vulcano su questo versante: meno asciutti e filiformi rispetto a quelli del versante nord, dove le escursioni termiche e la composizione dei terreni restituiscono vini strutturati e spesso piacevolmente spigolosi, ma arricchiti dalle note salmastre provenienti dal mare decisamente più vicino, dentro al quale “si tuffano” le vigne di Contrada Blandano, in questo scenario naturale unico al mondo che solo l’Etna può disegnare.

 

 


Terra Costantino
C/da Blandano, Via Giuseppe Garibaldi 417
Viagrande (CT)
www.terracostantino.it

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