La consapevolezza etica di alimentarsi senza alcun derivato animale è in larga espansione, in Italia i vegani sono in costante aumento, sono l’1% della popolazione, mentre i vegetariani sono il 7,1%.
Vegetariani e vegani molto spesso vengono confusi, per questo si cercherà di fare chiarezza con queste righe. I vegetariani sono coloro che non ammettono nella loro alimentazione prodotti animali, quindi carne, pesce, insaccati ma si cibano dei prodotti degli animali come latte, formaggi, uova o miele. I vegani invece non ammettono alcunché di tutto questo e la loro alimentazione è esclusivamente da ricondursi a quello che il mondo vegetale offre. Quindi frutta, verdura, cereali, legumi e semi oleosi sono gli elementi della nutrizione vegana. A dirlo sembra davvero riduttivo, ma non è affatto così, ve l’assicuro.
Sulla produzione di vini vegani abbiamo rivolto qualche domanda alla Presidente dell’Associazione Vegetariana Italiana, Carmen Nicchi Somaschi che insieme a Claudio Salaris del Csqa-Valoritalia l’ente che certifica i vini veg Qualità Vegetariana Vegan®, hanno cercato di dare precise indicazioni per il consumatore che si orienta a scegliere questi vini.
- Vini biologici e vini vegani, due termini che a volte sono confusi e che occorre fare chiarezza, quali sono le caratteristiche che li contraddistinguono?
La caratteristica fondamentale è che la produzione dei vini biologici è normata dal regolamento comunitario 203/2012 e la produzione delle uve dal regolamento comunitario 834/2007, mentre i vini vegani fanno riferimento a protocolli volontari definiti da Organismi di certificazione.
- Quali sono le sostanze animali usate nella produzione del vino e in quali processi lavorativi vengono utilizzati?
Per i vini vegani è vietato l'uso di qualsiasi tipo di derivato di origine animale: l’albumina d’uovo,la lisozima da uovo, la caseina o i caseinati, l’ovoalbumina, gelatina animale, colla di pesce o di ossa.
Nelle cantine niente coadiuvanti tecnologici di origine animale. I “coadiuvanti tecnologici” sono sostanze, organiche o inorganiche, utilizzate per favorire il processo della vinificazione, in genere queste sostanze vengono eliminate ma potrebbero lasciare traccia di contaminazione.
- Quante sono le aziende vitivinicole italiane certificate vegan? Ci sono dati certi?
Per certificazione io intendo un controllo da parte di un ente terzo, nel nostro caso Valori Italia/CSQA, che segue il disciplinare della nostra associazione e dopo aver verificato sul posto è autorizzata a rilasciare un certificato in merito. Attualmente sono 13 aziende da noi certificate e altre in via di controlli, escludo naturalmente l'autocertificazione in questa stima.
- Come fa il consumatore a riconoscere e "fidarsi" che il prodotto sia cruelty free?
La nostra garanzia al consumatore viene data attraverso un MARCHIO "Qualità Vegetariana Vegan®” promosso dall'Associazione Vegetariana Italiani viene concesso in uso alle imprese solo dopo l'ottenimento della certificazione da parte di un ente terzo indipendente. Le aziende (http://www.vegetariani.it/qualita-vegetariana/) certificate da CSQA-Valoritalia possono richiedere l'uso di questo marchio. CSQA opera a garanzia della veridicità e della dimostrabilità di quanto dichiarato, effettuando verifiche ispettive ed eventualmente anche controlli analitici in azienda.
- La certificazione di vino vegano è regolata dalle norme comunitarie?
Stiamo collaborando con un'organizzazione a Bruxelles in merito a questo, speriamo si arrivi a breve a risultati confortanti.