“Un posto per ogni cosa, ogni cosa al suo posto”. Questo motto suggella i ricordi della splendida visita che alcuni anni orsono ho avuto il piacere di fare alla Tenuta San Leonardo. Guidato, prima dal figlio Anselmo e poi dal Marchese Carlo in persona, ho avuto modo di apprezzare nei minimi dettagli la veridicità dell’aforisma stampato all’ingresso del museo, situato nei fienili ristrutturati dell’antico Borgo. Qui attrezzature agricole e documenti storici sono alloggiati in perfetto ordine cronologico e tematico. Anche la collezione di trattori nel vicino garage rispetta i dettami della massima. Secondo lo stesso principio lo splendido affresco del 1200 che decora la cappella romanica è stato perfettamente restaurato. All’epoca della visita era in corso l’impianto della nuova vigna di Petit Verdot secondo le consolidate tecniche che regolano le vigne di Campi Sarni, siano esse a guyot o ad antica pergola trentina. Affascinante anche la disposizione delle erbe officinali nell’orto Monastico nelle vicinanze del laghetto artificiale in cui sguazzano composte le papere. Splendida Villa Gresti con i suoi giardini, al bordo dei quali due caprioli si affrettavano ad attraversarci la strada. Anche loro, però, davano la sensazione di essere al loro posto e nel momento più appropriato per regalarci l’ennesima emozione della visita. Inutile parlare della cantina e della sala che contiene la collezione di tutte le annate prodotte del San Leonardo, tra le cui bottiglie si cela il meccanismo di apertura della bottaia. Ogni cosa al suo posto proprio perché è stato pensato un posto per ogni cosa.
Immaginate la mia sorpresa quando in uno dei miei giri per enoteche mi trovo di fronte alla bottiglia numero 992 di 1000 di Riesling Vigneti delle Dolomiti Igt 2013 di Tenuta di San Leonardo. L’acquisto senza indugio e mi dedico alla ricerca di notizie in merito. Nulla, nessuna traccia se non cenni sporadici alla possibilità di acquistarne altre. Incredulo telefono in cantina dove Anselmo Guerrieri Gonzaga, con la sua proverbiale gentilezza, mi svela finalmente l’arcano. Non più di un ettaro di terreno franco sabbioso di origine porfirica, a 700 metri di altitudine in Val di Cembra, viene gestito dalla Tenuta di San Leonardo per conto terzi. Carlo Ferrini ha provveduto alla vinificazione dell’annata 2013, la prima, uscita in edizione limitata a fine 2015. L’esperimento ha avuto un seguito con l’annata 2014 che uscirà, non appena giudicato pronto, in 5000 bottiglie tra settembre e dicembre di quest’anno. All’olfatto regala profumi di frutta tropicale e lieve nota di agrume, intenso il floreale di zagara con cenni di miele di tiglio, profonda la vena minerale di pietra focaia, lievi cenni eterei fanno presagire a future sensazioni di idrocarburo. Al sorso colpisce l’equilibrio dato dall’abbondanza della componente glicerica che, con una buona massa alcolica, riesce a far da contrappunto alla sferzante acidità e alla piena sapidità, che guida il lungo finale. Un vino che, nonostante la gioventù, ha già “ogni cosa al suo posto” e lascia immaginare un lungo ed espressivo futuro. Per la cronaca affina un anno in legno senza lasciarlo ad intendere.
Tenuta San Leonardo
Località San Leonardo
Frazione Borghetto all'Adige
38060 Avio TN
Tel. 0464 689004
info@sanleonardo.it
www.sanleonardo.it