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Altalanga a Verona
Pubblicato il 11/03/2016
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Una degustazione per scoprire tutti i segreti di una denominazione, l'Altalanga, poco conosciuta ma davvero interessante per tradizione e qualità. 

Erano una settantina gli ospiti accorsi a Villa Gritti a San Bonifacio (VR) per sentir raccontare, direttamente dalle parole del Presidente del Consorzio Giulio Bava, la storia, le tradizioni e le caratteristiche di questa interessante denominazione. E a guidare la degustazione con le sue preziose considerazioni, Daniela Scrobogna, docente e responsabile della Didattica Nazionale di Fondazione Italiana Sommelier.

Alta Langa Docg significa una sola cosa: Metodo Classico

Chardonnay o Pinot Nero per almeno il 90%, cresciuti su terreni marnosi, calcareo-argillosi ad una altitudine non inferiore ai 250 metri s.l.m; poca umidità e forti escursioni termiche quindi.

Vendemmie manuali e tanto tempo: almeno 30 mesi di rifermentazione sui lieviti (oltre 3 anni per la Riserva); e solamente millesimati. Un disciplinare rigido, che corona anni di tradizioni ed usi di una zona del Piemonte, quella a destra del fiume Tanaro, le cui temperature, tipiche delle zone collinari, creano il perfetto microclima per ottimi spumanti.

Fu Carlo Gancia, tornato da Reims nel 1850 dopo aver maturato una esperienza diretta nella produzione del metodo champenoise, in una prestigiosa maison, ad intuire che per ottenere anche in Piemonte quel tipo di vino ci fossero due possibilità: produrlo con le stesse uve francesi, oppure sperimentare qualche vitigno autoctono. Segui entrambe le strade, scegliendo il vitigno Moscato per il vino dolce, e il classico uvaggio Chardonnay - Pinot Nero per il secco, affiancando così al Moscato Spumante una produzione di Spumante tipo francese. Una intuizione di successo. 
Nove i vini in degustazione, scelti tra le aziende più significative, dalle piccole o grandi dimensioni. Dal Pas Dosé di Giulio Cocchi 2008, allo Zero Brut 2008 di Enrico Serafino, ai Brut Paolo Berutti 2011Pianbello Pianbè Brut 2011Banfi Cuvée Aurora 2009Tosti Giulio I° Cuvée 2008 e la Gancia Millesimato Riserva 60 mesi 2008. Due i rosati: Colombo Cascina Pastori Rosé Riserva Brut 2011Fontanafredda Contessa Rosa Rosé 2011. 


Un’esperienza unica alla scoperta dello stile di ogni produttore, nell’interpretare un territorio perfetto per la creazione di bollicine Metodo Classico. Caratteristiche comuni le grandi fragranze di croste di pane e lieviti, avvolgenti e cremosi in bocca, con sentori più o meno citrini e note floreali e profumi che a volte virano in note burrose, altre in più vigorose note vanigliate. Più irruenti i rosati, con sentori di piccoli frutti del sottobosco, ma in tutti ricchi di eleganza e stile.

Una piccola denominazione, con una cura maniacale della qualità che nulla lascia al caso, con il risultato di calici davvero intriganti, pieni ed avvolgenti. Da provare!

 

 

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