Il 6 dicembre 2011 il Governo ha approvato il decreto legge sulle nuove disposizioni per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici del nostro Paese, più conosciuto come “Decreto Salva Italia”. Le disposizioni sono state molte, tutte volte al consolidamento dei conti pubblici, in questo momento nell’occhio del ciclone di una enorme crisi europea. Una delle novità più importanti è stata l’introduzione di una nuova tassa, chiamata Imposta Municipale Unica (IMU), su tutti gli immobili. Non entrando nel merito dell’indispensabilità di questa manovra, restiamo interdetti nel venire a sapere che questo nuovo decreto investirà doppiamente gli edifici rurali, fino a questo momento esenti dai tributi vigenti. L’articolo 13 del provvedimento ha decretato, infatti, una nuova tassazione su tutti i beni delle aziende agricole; nello specifico ogni attività imprenditoriale dovrà pagare per ciascun edificio rurale un’imposta municipale propria, oltre a quelle preesistenti (Ici) che già contemplano aliquote di pagamento sui terreni dove queste costruzioni sono collocate. Con questo provvedimento un agricoltore vedrà tassato doppiamente ogni immobile (terreno e fabbricato), senza agevolazioni di sorta. Ricordiamo che per garantire un reddito pari o leggermente superiore alle spese investite, nel settore agricolo bisogna avere capitali e un patrimonio immobiliare ampio. L’effetto delle nuove disposizioni, in vigore dal 2012, ricadrà immancabilmente sui prezzi dei prodotti, a loro volta già soggetti ad aumenti legati al caro gasolio, a danno dei consumatori che indirettamente si “accolleranno” parte della nuova tassazione.
L’IMU sui Fabbricati Rurali, nuovi aumenti in vista
Pubblicato il 23/12/2011
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