Armando Beneduce è un bravo chef di origini napoletane che ha deciso di darsi un compito non facile: aprire un ristorante fine e ricercato in una terra che non è la sua, in un paese piccolo e sconosciuto ai più, anche se inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia. La località è Stroncone, un paese di poco più di 4000 abitanti, di origini altomedioevali, molto bello, dominato da un castello circondato da mura, che si affaccia su un ampio panorama che comprende Narni e Terni: arrivi di sera e la visione del borgo illuminato da una parte e la terrazza con le miriadi di luci della valle dall’altra danno una piacevole sensazione.Il ristorante si chiama Nascostoposto e se vi sembra un nome strano, vedrete che è azzeccato: ubicato in una porzione verticale di un palazzo nel cuore antico del paese, un portone di accesso che non diresti di entrare in un ristorante, un’insegna discreta. Poi entri e rimani colpito di trovare un ambiente moderno e accogliente, elegante nella sua lineare semplicità, il gusto remoto dei muri in pietra color champagne si fonde in un armonico contrasto con l’arredamento moderno e morbido, con le luci soffuse, i tovagliati bianchi ed ecrù come gli arredi, specchi e lampade a creare un’atmosfera raffinata ma al tempo stesso familiare e sobria, colorata dalla moglie di Armando, Felicia, dolce ed attenta padrona di casa a gestire un servizio efficiente e discreto. L’occasione è una cena degustazione per amici e clienti particolari, con un unico menu deciso dallo chef in abbinamento con i vini di Cantine Trappolini di Castiglione in Teverina (VT), per scambiarsi gli auguri di Pasqua. Il benvenuto è con un golosissimo casatiello gustato in piedi, abbinato con il Procanico, vino bianco dall’omonima uva autoctona, fresco e piacevole, a cui seguono piccole pizzette fritte al pomodoro e pecorino, a richiamare le origini dei deliziosi titolari. Una volta accomodati, l’antipasto è polpo e vongole uniti da una salsina caramellata e briciole di pane croccante; come primo, rigatoni con pesto di friarielli, salsiccia e pecorino fondente di Norcia, un piatto che ho apprezzato molto, delicato e godurioso in un tempo, confortante e confortevole, come Armando definisce la sua cucina. L’abbinamento è con il Grechetto, intenso e profumato, la cui sapidità si è dimostrata perfetta per la tendenza dolce dell’antipasto di polpo e vongole e la buona freschezza appare adeguata alla media succulenza della pasta con il suo sugo verde e con la leggera nota grassa conferita dalla salsiccia e dalla cremina al pecorino. A seguire, un piatto pasquale: scaloppe di agnello cotto a bassa temperatura, carciofi alla romana e fave tenerissime. Qui l’abbinamento è stato doppio: con un vino bianco, un altro grechetto, stavolta proveniente da un cru di Trappolini, il Brecceto, sapido, di grande personalità, ingentilito da un passaggio in legno che arrotonda il gusto per fondersi meglio con il piatto di carne, a tendenza dolce e di buona succulenza. L’altro abbinamento è stato con un grande vino, il rosso di punta di questa azienda laziale: il Paterno, sangiovese in purezza, anche questo da uve provenienti da un cru, intenso e complesso, elegante, fresco, profumato, appagante, che forse richiedeva un piatto di maggior grassezza e succulenza, ma chi ha detto che noi amiamo solo gli abbinamenti da manuale? L’arrivo del tris di dolci, per me che non ne sono appassionata e che praticamente li salto sempre, è stata una vera sorpresa di me stessa, una goduria immensa che mi ha fatto fare un bis (ne avrei fatto volentieri un altro): pastiera napoletana, manco a dirlo, perfetta nella consistenza della pasta frolla ed equilibrata nel gusto e nei profumi aromatici, a volte esagerati in alcune pastiere che ho assaggiato. Poi delle piccole zeppole di San Giuseppe, leggerissime, delicatissime, perfette, che sono state il mio bis, ma la goduria assoluta che mai ricordo di aver provato con un dolce è stato il krapfen fritto, per cui voglio usare una sola parola: stratosferico. Qui il bis avrei voluto farlo, ma mi sono decisa tardi, non li ho più visti, non ho voluto chiedere, forse erano finiti, e lo credo bene.I dolci sono stati abbinati allo splendido Idea, passito da Aleatico, “abbonato” ai Cinque Grappoli di Bibenda. Oltre queste portate, c’è un menu interessante fatto di materie prime accuratamente selezionate, molto riconoscibili nei piatti: tra gli antipasti, battuta di manzo, carciofi e caviale di olio, carciofo, gamberi e mozzarella di bufala. Tra i primi, segnalo i paccheri con scorfano e pesto di asparagi di mare, gli spaghetti trafilati con cozze e friggitelli, i ravioli di cacioricotta e maggiorana in salsa di corbarini, che saranno il mio prossimo assaggio; tra i secondi il mio preferito: agnello con cous cous e maionese di peperone arrosto. Un prezzo unico per gli antipasti, uno per i primi ed uno per i secondi, sicuramente invitante. La carta dei vini, in rinnovamento, è molto umbra e mi piace molto per questo, il territorio va promosso e sostenuto, lo dico sempre, ma sarà presto ampliata. Se si fa tardi e si vuole restare a dormire, al piano di sopra c’è un appartamento con una bella sala e tre grandi camere da letto dotate di tutti i comfort. Chiudo con un apprezzamento particolare per il coraggio di questa coppia di giovani e bravi ristoratori, una vera sfida quella di Nascostoposto in un piccolo angolo umbro che più nascosto non si può. Ma vi invito a scovarlo.
Nascostoposto
Via di Portanuova, 8
05039 Stroncone (TR)
Tel. 0744/608309