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Assaggi di ritorno
Pubblicato il 06/05/2016
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Questo è il terzo appuntamento con i miei assaggi al Vinitaly nella categoria vini bianchi, uno in particolare ha destato la mia curiosità e sublimato i sensi, il Gewürztraminer Konrad Oberhofer Vigna Pirchschrait 2006.

Un assaggio strepitoso e indimenticabile questo Gewürztraminer firmato Hofstatter che matura per ben 10 anni sui lieviti fini in botti da 500 litri. Anche lui è un vino fuori dai canoni convenzionali della sua tipologia e il 2006 è la prima annata in assoluto in sole 600 bottiglie. Anch’esso presentato in anteprima nell’ultimo Vinitaly insieme a un’altra perla: il Pinot Nero Ludwig Barth von Barthenau Vigna Roccolo 2012. In Alto Adige la denominazione “Vigna” garantisce la provenienza di un vino da uno specifico vigneto, in poche parole Vigna è sinonimo di cru. A parte la scelta “green” dell’azienda impegnata in una coltivazione biologica già dalla fine degli anni Settanta, oggi è anche molto attenta alla zonazione interna dei vigneti. L’obiettivo, infatti, è quello di mettere in primo piano nei vini, i singoli poderi, quei sette che compongono il parco vigne della cantina: Kolbenhof, Barthenau, Yngram, Steinraffler, Rechtenthaler schlossleiten, Cereseto e Crozzol. Il Gewürztraminer della vigna Pirchschrait fa parte del maso Kolbenhof ed è un omaggio al nonno di Martin Foradori Hofstätter, Konrad Oberhofer. Fu lui che già negli anni 30 vinificava separatamente le uve dei singoli vigneti. Aveva intuito con lungimiranza il concetto di “Vigna”, specchio della caratteristica pedoclimatica di ciascun vigneto.

Olfatto variegato nei suoi riverberi dorati: agrumi canditi, miele d’acacia e soffi salmastri. Gli aromi di pane tostato, nespola e di frutta secca contribuiscono a complicare il labirinto di questo ampio bouquet allontanandolo dall’omologazione olfattiva della tipologia, quella con espressioni spiccatamente varietali. Il sorso è bello, vivo, vibrante messo in riga dall’inesorabile carica sapido-minerale che ne allunga il finale ma che viene ammansita da una confortante struttura.

J. Hofstatter
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