Nella seconda tappa del nostro viaggio virtuale nei vigneti borgognoni, Paolo Lauciani ci ha condotto per mano nei vigneti di sei diversi domaines, rappresentativi di altrettanti stili interpretativi di Chardonnay.
Abbiamo ripreso il nostro percorso da quella che si può definire “l’altra Borgogna”, ovvero Chablis, scorporata almeno geograficamente dal corpo centrale di questa straordinaria regione vitivinicola, per poi proseguire verso sud alla scoperta dei vini bianchi della Côte de Beaune.
Il vigneto di Chablis affonda le sue radici in un bacino sedimentario, in passato occupato dal mare e oggi riempito di materiali che costituiscono il suolo e il sottosuolo dei vigneti. In particolare Chablis si caratterizza per un sottosuolo del Kimmeridgiano: marne grigie alternate a banchi di calcare molto ricchi di fossili di Exogyra Virgula, piccola ostrica a forma di virgola, che conferisce ai vini di Chablis finezza, mineralità e un’inconfondibile sensazione marittima.
“Petit Chablis Terroir De Milly 2015” – Domaine Sebastien Dampt –
Un vino elegante con una decisa impronta minerale, calcarea con accenno di pirite. Sa di alghe, scogli, lime e fiori bianchi. Chiude con pennellate vegetali che ricordano le erbe di campo. La dominante minerale percepita al naso corrisponde a un sorso sapido, dotato di una vibrante freschezza agrumata, con un ritorno salino e arricchito da sensazioni balsamiche. Lascia una bocca dinamica e pulita.
“Chablis 2014” – Domaine Moreau Naudet –
Vino dotato di una maggiore complessità aromatica rispetto al precedente, con ricordi di agrumi, susina bianca non matura, pesca. Accenni di iodio e fiori di campo, poi emerge nettamente la parte minerale con decise sensazioni di pietra focaia. Il sorso ha un’importante spina dorsale fresco-sapida: una immediata freschezza “pompelmosa” è subito seguita da intensi accenti salati.
Continuando la nostra passeggiata, ci siamo imbattuti nei vini sottili di Saint-Romain, in quelli voluttuosi di Mersault e in quelli diretti di Chassagne-Montrachet, passando per la raffinatezza dei bianchi di Puligny-Montrachet.
Il vigneto di Puligny è situato tra i 220 e i 385 metri slm, riparato dai venti dell’ovest grazie alle colline che proteggono il finage, garantendogli una perfetta esposizione sud-est. Le vigne occupano terreni calcarei bruni alternati a banchi marnosi argillo-calcarei. Di straordinaria importanza è la presenza massiccia di pietre e sassi in tutto il territorio, che limita un eccessivo sbalzo termico tra il giorno e la notte, rendendo i vini di questa denominazione particolarmente armoniosi, eleganti, espressivi, ricchi di classe e persistenza.
L’appellation è perfettamente divisa in due da una faglia che, in corrispondenza della strada principale che attraversa i vigneti, separa longitudinalmente i climats classificati village dai Premiers Crus e dai quattro Grands Crus che impreziosiscono Puligny.
Qui si trova il Domaine Jean-Louis Chavy, che discende dalla casa fondata nel 1820 da Charles. Il Domaine possiede una superficie di 6,5 ha, con uno straordinario patrimonio di vigne la cui età media supera ampiamente i cinquant’anni: tra queste spiccano i quattro appezzamenti nei Premiers Crus Les Perrières, Les Clavoillons, Les Champs Gain e Les Folatières. I vini di Chavy sono puri, discreti ed esprimono una piacevolezza immediata che appaga neofiti e grandi conoscitori.
“Puligny-Montrachet 2014” – Domaine Jean-Louis Chavy”
Naso straordinariamente ampio,con note floreali di tiglio, sensazioni agrumate di pompelmo, accenni di frutta secca, fino a uno sfarfallio minerale che ricorda il gesso e la polvere da sparo. Percepiamo poi un importante presenza vegetale di erba tagliata, foglia di alloro, menta, muschio bianco e, in chiusura, preziosi cenni di borotalco. L’assaggio rivela un’eleganza assoluta, una ricchezza gustativa sostenuta da una sferzata di freschezza e da una sapidità straordinaria che, insieme all’abbraccio di alcol e glicerina, conferiscono al vino un bilanciamento straordinario. Lascia una bocca balsamica,fresca, siglata da una persistenza lunga e distesa.