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Vigne tra De André e il mare
Pubblicato il 13/05/2016
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Si fa presto a dire Liguria, regione oblunga come la Puglia, tortuosa, variopinta nel clima e nel paesaggio, tenuta insieme dal mare. Di primo acchito potrebbe essere collegata ad una sintesi del nostro amato Paese, identità territoriali di campanile raccolte e cullate dal mediterraneo. Si attraversa la pianura Padana, dal mitico e produttivo nordest, fin quasi ad Alessandria, e si comincia una lenta e dolce salita che porta a valicare le montagne e trovarsi in vista del mare quasi sull’orlo di un burrone, quando l’autostrada precipita verso Genova e, virando a dritta (di fronte all’azzurro del Tirreno viene spontaneo adottare la terminologia marinaresca) ci si dirige dopo Savona fino in provincia di Imperia. Da Albenga si risale una valle incisa tra due catene di monti e in pochi minuti si arriva a Ranzo, paese di 550 anime.

Al civico 81 di Via Umberto I c’è un’abitazione civile, accanto ad un negozio di alimentari. Di fronte vi è la cantina. La famiglia Bruna accoglie sull’uscio, la figlia Francesca, il genero Roberto, e il padre Riccardo, U’Baccan, in persona. È divertente e curioso scoprire come il significato di uno stesso termine “baccan” significhi in Veneto “chiasso, confusione” come nella sua etimologia da Bacco/baccanale, mentre derivando da “baculum” (bastone) significhi invece “capo, maestro” in Liguria, con accezione di riverenza e rispetto verso una persona autorevole, un capo, come mi spiega Roberto. Anche questa è la bellezza della nostra lingua, e immediatamente riemerge dai ricordi il verso della canzone “Creuza de ma” dell’indimenticabile e indimenticato Fabrizio De André: “bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä” ("padrone della corda marcia d’acqua e di sale", riferito a colui che comanda l’alaggio delle barche da pesca in riva).


Da qui, da Ranzo, il mare non si vede, ma la natura e in particolare la vite lo sente. L’azienda Bruna è proprietaria di circa 7 ettari e mezzo, e il Pigato è il suo fiore all’occhiello. In una valle così stretta, arrivando in auto, le vigne non si vedono, così in auto si va a far visita al vigneto Ruseghine, il più importante della famiglia, con vigne di 50 e fino a 70 anni di età, curiosamente allevate ad alberello nella loro prima fase ed oggi a Guyot. Lo spettacolo della terra rossa, ferrosa di questo piccolo appezzamento, è reso ancor più emozionante dalla vista delle vite vecchie, allevate in un vigneto dove non si fa uso del diserbo ma al contrario del sovescio, che stimola e arricchisce il terreno, lo rende vivo.

La forza dell’azienda Bruna nella conoscenza di questo vitigno poco noto, ma di grande eleganza, sta nell’avere due terreni profondamente diversi, uno ferroso e l’altro ricco di galestro, che è la culla del vigneto da cui viene prodotto il Majè, altra notevole interpretazione del Pigato. I terreni diversi hanno alimentato la conoscenza delle sfumature, poi divenute elementi distintivi ed ora le vere e proprie “firma territoriali” dei vini. La cantina viene condotta in maniera tradizionale, con le tre declinazioni del Pigato, Majè, Russeghine dall’omonimo vigneto, e U’Baccan (soltanto 2000 bottiglie ahimè) dalle vigne più vecchie del vigneto Russeghine. Vinificazioni condotte in acciaio e assemblaggi diversi che avvengono parte in acciaio e in tonneau in legno d’acacia non tostato, ispirati dalla produzione di alcuni Riesling e Sauvignon Blanc dell’Alto Adige.


L’assaggio del Majè come primo vino è un ottimo biglietto da visita per il vitigno, sorso di grande freschezza e lungo nel finale, introdotto da un naso di gelsomino e albicocca. Il Russeghine è l’altra metà del cielo, con profumi di pesca bianca, note vanigliate e mineralità iodata che emerge con crescente e inarrestabile vigore conducendoci ad un sorso di grande equilibrio, salino, fresco e dall’alcolicità ben integrata. Infine U’Baccan è la sublimazione del Pigato, svela complessità olfattive estive, di agrumi di riviera, chinotto e cedro, effluvi floreali di mughetto che scoprono successivamente impulsi minerali prorompenti di sale marino, ouverture di una bocca potente, elegante, sapida, lunga ed equilibrata in maniera on comune.

In un batter d’occhio arriva anche la fine di questo piccolo e meraviglioso viaggio, alla scoperta di persone oneste e vini sinceri, personali, diretti ed espressivi. Ora si riparte, si issano le vele al vento “e ‘nt’a barca du vin”, nella barca del vino, come scriveva De André.


Bruna 
Via Umberto I, 81
18020 Ranzo IM  
Tel. 0183 318082
info@brunapigato.it
www.brunapigato.it

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