Il Verdicchio è uno dei miei vini preferiti, se poi a raccontarlo c'è Luciano Mallozzi la serata diventa interessante e imperdibile.
E il grande ambasciatore del vino ha fatto proprio questo, ha raccontato le due facce del Verdicchio, quello coltivato nella zona di Jesi e quello di Matelica, forse meno conosciuto dai più, ma non meno interessante del suo fratello maggiore.
Due territori vicini, ma diversi fra loro, il Verdicchio che predilige i terreni collinari, nella zona dei Castelli di Jesi è coltivato su terreni sabbio-argillosi che donano soprattutto profumi di frutta tropicale, queste terre sono solcate da numerosi fiumi che scorrono verso il mare ed è proprio il mare che arricchisce questi vini con una accentuata salinità. La Valle dell'Esino invece è una valle chiusa dove i fiumi nascono, ha un clima continentale con importanti sbalzi termici per cui la vite porta a maturazione poche gemme che avranno però forti contenuti zuccherini, sali minerali e un più alto estratto secco. I vini dei Castelli non potevano essere da meno, per cui i viticultori hanno iniziato a diradare per ottenere le stesse qualità dei vini di Matelica.
Ma il flysch ossia terreni formatisi in era glaciale dove vi è un'alternanza di sabbia, ghiaia, argilla, marna, scisti e calcare, sono prerogativa solo di Matelica e ai vini donano florealità, note speziate, agrumate, mineralità e sensazioni gusto-olfattive di grande complessità.
Una grande lezione quella di Mallozzi sui fattori genetico-ambientali e un approfondimento sui nor-isoprenoidi ossia gli aromi varietali appartenenti alla famiglia dei terpeni e di come questi agiscano diversamente sui due territori.
Tutto questo per portarci a “giocare", il gioco del riconoscimento, ossia individuare la provenienza del vino che veniva servito a bottiglia coperta, sulla base delle indicazioni che erano state illustrate.
Un bel gioco che ha stimolato la curiosità e la discussione, ma ha sollecitato soprattutto il nostro olfatto alla ricerca dei numerosi sentori racchiusi nei diversi calici di Verdicchio.
Sul Brut Metodo Classico Riserva Ubaldo Rosi Colonnara, servito per primo, non si poteva sbagliare!
La scommessa è stata sui vini successivi, serviti nell’ordine:
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 2013 - Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva 2013 - Villa Bucci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Gaiospino 2013 - Fattoria Coroncino
Verdicchio di Matelica Riserva Mirum 2013 - La Monacesca
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Classico Plenio 2013 - Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Balciana 2013 - Sartarelli
Qualsiasi gioco ha un vincitore e Luciano Mallozzi dopo aver chiesto di votare “alla vecchia maniera” ossia per alzata di mano, ha decretato l’unico vino-campione di Matelica, il Mirum il preferito dai degustatori presenti.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito Tordiruta 2008 - Moncaro ha concluso dolcemente una grande degustazione.