Malanni di stagione
La cura messa a punto dai potatori d'uva Simonit&Sirch è una tecnica chirurgica in continua sperimentazione che ha già dato ottimi risultati.
Pubblicato il 01/12/2016
![Il mal dell'esca sul tralcio di una vite Il mal dell'esca sul tralcio di una vite](upload/web_comp/add/foto/000004736_1480596588.jpg)
La vite è facilmente aggredita da diverse malattie di origini crittogame (peronospera, oidio, muffa grigia,…mal d’esca) o fitofagi (tignoletta, ragnetto rosso…), favorite sia da situazioni climatiche umide o piovose, sia dall’intervento, involontario, del vignaiolo, che possono proliferare distruggendo in breve tempo foglie, fiori, grappoli e interi vigneti.
Uno dei principali strumenti di contrasto verso tali patologie è sicuramente una corretta gestione della terra, delle concimazioni e il monitoraggio continuo, per verificare l’insorgere delle malattie e, quindi, poter intervenire tempestivamente.
In breve parole “meglio prevenire che….estirpare”.
Proprio l’estirpo è stato, fino a poco tempo fa, l’unico rimedio ad una delle malattie più devastanti per le viti: il mal d’esca.
È una malattia del legno che può causare ingenti danni ai vigneti, con riflessi negativi sulla quantità, qualità della produzione e, cosa da non trascurare, anche economici.
![Il mal d'esca sulla pianta Il mal d'esca sulla pianta](upload/web_comp/add/foto/000004737_1480596686.jpg)
Tale malattia provoca alcuni sintomi tipici sulle foglie: arrossamenti tra le nervature e necrosi; mentre sui grappoli appaiono maculature necrotiche.
Il mal d’esca può avere un subdolo decorso acuto e causare un attacco apoplettico irreversibile e da non sottovalutare il fatto che gli agenti patogeni possono diffondersi comunque alle piante vicine e financo al resto del vigneto, con conseguenze facilmente immaginabili.
Probabilmente è la più grave e diffusa malattia che colpisca i vigneti di tutto il mondo e, in particolar modo, quelli europei.
Oggi questa malattia fa meno paura rispetto a prima, in soccorso ai viticoltori interviene la Dendrochirurgia. (descritta da Ravaz e Lafon come praticata fin dall’antichità e ripresa da Poussard alla fine dell’800, per risanare piante infette da Esca eliminando il legno cariato.)
![La cura della pianta dei Preparatori d'Uva La cura della pianta dei Preparatori d'Uva](upload/web_comp/add/foto/000004741_1480597894.jpg)
![La pianta dopo il trattamento Dendrochirurgico La pianta dopo il trattamento Dendrochirurgico](upload/web_comp/add/foto/000004742_1480597611.jpg)
![La pianta guarita dopo la cura La pianta guarita dopo la cura](upload/web_comp/add/foto/000004743_1480597689.jpg)
Banalizzando, si può paragonare l’intervento a quanto fa un dentista per curare una carie. Utilizzando delle piccole motoseghe, il tronco è aperto e sono asportate le parti intaccate dal mal d’esca.
La pianta “disintossicata” dalla malattia, riacquista nel giro di poco tempo vigore, riprende a fruttificare e torna pienamente produttiva.
Occorre tener presente anche il lato economico. Se si considera, infatti, che estirpando le piante malate e sostituendole con “barbatelle” si crea una disparità della qualità delle uve, che influisce ovviamente sulla qualità e quantità del vino.
Senza tener conto anche del costo del reimpianto e alla mancata produzione delle giovani piante per almeno 3 anni.
È una tecnica in continua sperimentazione e le prime prove, riferiva Marco Simonit, risalgono al 2011, fatte presso Maisons d’oltralpe e in diverse aziende sul territorio nazionale.
In 6 anni di lavoro e sperimentazione, sono state trattate o meglio “operate” più di 10.000 piante di 5 varietà (Sauvignon blanc, Chardonnay, Cabernet, Sauvignon, Cabernet Franc, Pinot nero).
Il mal d’esca, da sempre associata a viti piuttosto vecchie, è diffuso in tutte le aree viticole del mondo e causa gravissimi danni anche in impianti giovani.
L’importanza di questa malattia è legata soprattutto al fatto che, in questo momento, non esiste alcun prodotto in grado di contrastarla, da quando l'arsenito di sodio è stato ritirato dal commercio a causa della sua tossicità nei confronti dell'uomo e dell'ambiente.
SIMONIT&SIRCH PREPARATORI D’UVA
Via Papa Giovanni XXIII, 62
33040 Corno di Rosazzo UD
Tel. 0432 752417
preparatoriuva@preparatoriuva.it
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