Boccoli: una selezione che piace
Nel nuovo spazio romano del Mercato Centrale, tante cose da provare. Qui l'ultima scoperta di due Sommelier.
Pubblicato il 15/02/2017
A noi piace dire “a noi ci piace”.
A noi ci piace avere un posto dove ci si sente a proprio agio, sia con il tacco 12 che con la scarpe da ginnastica.
A noi ci piace l’idea di avere a Roma un luogo di riferimento, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, dove poter incontrare gli amici per un caffè veloce o per degustare cibi d’eccellenza.
A noi ci piace il Mercato Centrale Roma. Ci piace il buon bere, ci piace Selezione Boccoli di Luca Boccoli, enoteca e centro conviviale del Mercato stesso.
Luca da dove nasce l’idea di aprire Selezione Boccoli al Mercato Centrale?
<< L’idea viene da un incontro fortuito con il presidente Umberto Montano: ci siamo conosciuti e piaciuti così tanto da aprire l’enoteca nel giro di pochi giorni. Da sette anni curo la selezione dei vini di Settembrini (prestigioso locale della capitale, ndr). La mia selezione prevede per metà vini italiani e matà francesi. Al Mercato Centrale ho proposto più vini italiani perché ritengo che l’utente medio ancora non sia pronto per i vini francesi. Abbiamo in carta 80 etichette in mescita e 27 solo in bottiglia, tanti rossi come il San Giovese, il Nebbiolo e su richiesta dei clienti, ho introdotto qualche vino laziale come il Cesanese. La cosa più importante per me è che dietro ogni bottiglia ci sia un viticoltore preservi ciò che la terra gli regala. Il vino ci deve parlare del territorio in cui è nato. Visito personalmente le aziende e le mie scelte sono tutte finalizzate al “buon bere”.>>
Qual è l’utenza del Mercato Centrale?
<<Pensavo fosse pieno di passeggeri in transito invece è un posto che piace tantissimo ai romani medio alti, curiosi ma semplici nelle esigenze con un approccio più popolare ed un occhio alla qualità.>>
Com’è cambiato il modo di bere negli ultimi anni?
<<Negli ultimi anni c’è un po’ più di attenzione, certo c’è ancora un grande lavoro da fare. Tutti amano parlare del vino ma si beve ancora poco e si bene poca qualità. La gente sceglie i grandi marchi, ma il vino non è un brand, è ricerca e cultura e bisognerebbe studiare di più, come fanno in Francia.>>
Cosa ami bere?
<<Amo i vini che si lasciano bere, “bevibilità” è una parola troppo abusata, diciamo che li preferisco non complessi, non troppo alcolici e troppo strutturati e se sono non troppo perfetti, forse, sono anche più buoni. Il bicchiere lo devo finire in cinque minuti così ne bevo pure un altro. I vini della mia selezione sono ragionati su questo concetto: bevibili che devono stuzzicare la seconda bevuta. >>
L’enoteca Selezione Boccoli del Mercato Certrale Roma, si contraddistingue oltre che per l’accurata scelta dei vini, per l’accoglienza, la gentilezza e la preparazione del personale ed è per questo che “a noi ci piace!”.
A noi ci piace avere un posto dove ci si sente a proprio agio, sia con il tacco 12 che con la scarpe da ginnastica.
A noi ci piace l’idea di avere a Roma un luogo di riferimento, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, dove poter incontrare gli amici per un caffè veloce o per degustare cibi d’eccellenza.
A noi ci piace il Mercato Centrale Roma. Ci piace il buon bere, ci piace Selezione Boccoli di Luca Boccoli, enoteca e centro conviviale del Mercato stesso.
Luca da dove nasce l’idea di aprire Selezione Boccoli al Mercato Centrale?
<< L’idea viene da un incontro fortuito con il presidente Umberto Montano: ci siamo conosciuti e piaciuti così tanto da aprire l’enoteca nel giro di pochi giorni. Da sette anni curo la selezione dei vini di Settembrini (prestigioso locale della capitale, ndr). La mia selezione prevede per metà vini italiani e matà francesi. Al Mercato Centrale ho proposto più vini italiani perché ritengo che l’utente medio ancora non sia pronto per i vini francesi. Abbiamo in carta 80 etichette in mescita e 27 solo in bottiglia, tanti rossi come il San Giovese, il Nebbiolo e su richiesta dei clienti, ho introdotto qualche vino laziale come il Cesanese. La cosa più importante per me è che dietro ogni bottiglia ci sia un viticoltore preservi ciò che la terra gli regala. Il vino ci deve parlare del territorio in cui è nato. Visito personalmente le aziende e le mie scelte sono tutte finalizzate al “buon bere”.>>
Qual è l’utenza del Mercato Centrale?
<<Pensavo fosse pieno di passeggeri in transito invece è un posto che piace tantissimo ai romani medio alti, curiosi ma semplici nelle esigenze con un approccio più popolare ed un occhio alla qualità.>>
Com’è cambiato il modo di bere negli ultimi anni?
<<Negli ultimi anni c’è un po’ più di attenzione, certo c’è ancora un grande lavoro da fare. Tutti amano parlare del vino ma si beve ancora poco e si bene poca qualità. La gente sceglie i grandi marchi, ma il vino non è un brand, è ricerca e cultura e bisognerebbe studiare di più, come fanno in Francia.>>
Cosa ami bere?
<<Amo i vini che si lasciano bere, “bevibilità” è una parola troppo abusata, diciamo che li preferisco non complessi, non troppo alcolici e troppo strutturati e se sono non troppo perfetti, forse, sono anche più buoni. Il bicchiere lo devo finire in cinque minuti così ne bevo pure un altro. I vini della mia selezione sono ragionati su questo concetto: bevibili che devono stuzzicare la seconda bevuta. >>
L’enoteca Selezione Boccoli del Mercato Certrale Roma, si contraddistingue oltre che per l’accurata scelta dei vini, per l’accoglienza, la gentilezza e la preparazione del personale ed è per questo che “a noi ci piace!”.