Selvarossa
Una bella verticale di sei annate del vino di punta aziendale di Cantina Due Palme prodotto dal felice connubio tra Negroamaro e Malvasia Nera.
Pubblicato il 28/02/2017
“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.” Le celebri parole di Henry Ford sembrano adattarsi perfettamente allo spirito che fin dal 1989 ha animato la Società Cooperativa Cantine Due Palme con sede a Cellino San Marco. Il lavoro di squadra, una visione strategica nel medio e lungo periodo, la ricerca di obiettivi comuni, la guida illuminata e capace di Angelo Maci, hanno permesso a Cantine Due Palme di diventare una delle più grandi Cantine Cooperative italiane. A tutt’oggi conta al suo attivo numeri davvero impressionanti: più di 1000 soci, 2500 ettari vitati, una produzione media di circa 200.000 quintali d’uva, quasi 10 milioni di bottiglie prodotte, 25 etichette che raccontano il territorio, espressione di vitigni autoctoni e internazionali. Quattro le cantine che dal 1989 ad oggi sono state incorporate nel gruppo Due Palme: la storica Cantina Sociale Riforma Fondiaria di Cellino San Marco (una delle più antiche cooperative delle Puglia costituita nel 1955), la Cantina Sociale Angelini di San Pietro Vernotico, la Cantina San Gaetano di Lizzano (in provincia di Taranto), importante realtà vitivinicola nella zona del Primitivo Dop e nel 2016 la Cantina Sociale di Arnesano-Monteroni, nel territorio della Dop Copertino.
I vigneti della Società Cooperativa sono dislocati su ben 19 comuni nel “triangolo verde” fra le province di Brindisi, Taranto e Lecce, in un’ampia zona prevalentemente pianeggiante, con rilievi dolci che l’occhio segue senza mai stancarsi e con terreni che formano gradazioni di colore dal giallo al rosso al grigio-nerastro, dove calcare, argilla rossa e tufo si dispiegano fondendosi e confondendosi come macchie sul dorso di un leopardo.
La verticale delle 6 annate del Salice Salentino Selvarossa Riserva (dal 2012 al 2007) che si è svolta presso la Fondazione Italiana Sommelier all’Hotel Rome Cavalieri, ha permesso di scoprire un rosso di successo che nasce dall’unione fra Negroamaro e Malvasia Nera. Un vino sorprendente, capace di rivelare come l’anno di produzione unito allo stile aziendale, segnino in maniera decisa il carattere austero e aristocratico del Negroamaro e la vivacità e il corredo floreale della Malvasia Nera.
La verticale delle 6 annate del Salice Salentino Selvarossa Riserva (dal 2012 al 2007) che si è svolta presso la Fondazione Italiana Sommelier all’Hotel Rome Cavalieri, ha permesso di scoprire un rosso di successo che nasce dall’unione fra Negroamaro e Malvasia Nera. Un vino sorprendente, capace di rivelare come l’anno di produzione unito allo stile aziendale, segnino in maniera decisa il carattere austero e aristocratico del Negroamaro e la vivacità e il corredo floreale della Malvasia Nera.
Le annate 2012 e 2011, caratterizzate da un clima mite e da scarsissime precipitazioni, regalano profumi eleganti di frutta rossa macerata in alcool, more di rovo, soffio di geranio, stuzzicanti accenti di pepe verde, coriandolo, bastoncino di liquirizia che, nella 2011, conducono verso echi più scuri e territoriali di humus ed erbe amare di campo. Sorso freschissimo, ben affiancato da sapidità e tannini delicati, con ritorno pseudo calorico volitivo ma piacevolmente integrato. Finale scuro di china e rabarbaro.
La 2010 può ritenersi un’annata buona malgrado le piogge siano state inesistenti nei mesi estivi, costringendo ad una vendemmia anticipata. Il colore seppur compatto, tende a mostrare una vena granato e l’impatto olfattivo risulta più severo, con note lievemente selvatiche, estratto di pomodoro, conserva di prugne nere mature e marasca su ricordo di macchia mediterranea. Fiero e lievemente scontroso nell’assaggio, esibisce una freschezza vigorosa di arancia sanguinella. Maggiormente deciso nei tannini, chiude su memorie di ciliegie nere e un balsamico di lungo respiro.
La 2009 apre un po’ in sordina. Un’annata difficile per le abbondanti precipitazioni che hanno accompagnato la primavera e l’estate. Olfatto che scopre note di terziarizzazione e sfumature ferrose e iodate. Le sensazioni fruttate e floreali sono delicate, raggiunte e sopraffatte da refoli piccanti e toni aciduli che marcano il ricordo. Bocca meno potente, con sensazione alcolica spiccata e finale più pallido nella memoria.
Il 2008 e il 2007 sono stati caratterizzati da un andamento climatico non in linea con le stagioni classiche: inverno con scarse precipitazioni ed estate con temperature torride. Malgrado le premesse, le due annate si mostrano completamente diverse nei risultati.
Una 2008 piacevole e marcata territorialmente: sensazioni di more e prugne nere, accompagnate da modulazioni odorose di zolla umida, sottobosco, torrefazione, rabarbaro, concentrato di pomodoro su tocco di ginepro e cumino. Assaggio pieno e caldo, con acidità meno corroborante di quanto ci si aspetti e tannini delicatamente vellutati.
La 2007 è una perfetta sintonia fra olfatto e gusto, che continua sorso dopo sorso, dando prova di potenza e carattere, senza dimenticare eleganza e suadenza. Naso articolato e composito dove le sensazioni di more, visciole nere e rosa canina, si uniscono alla menta piperita, al gelso, alla china. E ancora sottobosco e foglie bagnate, alloro, su sensazioni iodate, terragne, inchiostrate. Bocca davvero ricca, completa, convincente, in cui l’acidità ribadisce la sua vitalità mentre si fonde con una morbidezza avvolgente e tannini serici. Il finale lascia ricordi inesauribili e lungamente godibili.
CANTINE DUE PALME soc. coop. agricola.
Via San Marco, 130
72020 Cellino San Marco (Br)
Tel. 0831 617865
Fax 0831 617866
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